venerdì 22 Novembre 2024

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Matteo Romano: “Casa di specchi? La storia che volevo raccontare” – INTERVISTA

A tu per tu con il giovane cantautore piemontese, fuori con il suo nuovo singolo intitolato “Casa di specchi

A sei mesi di distanza dalla nostra precedente chiacchierata, ritroviamo con piacere Matteo Romano per parlare dei suo secondo singolo “Casa di specchi”. Reduce dal grande successo di Concedimi, per il giovane artista classe 2002 è tempo di confermarsi tra le nuove promesse della scena pop nazionale.

Ciao Matteo, bentrovato. Partiamo da “Casa di specchi”, ci racconti la genesi di questo pezzo?

«Il brano è nato verso lo scorso settembre-ottobre, l’ispirazioni mi è venuta dopo una chiacchierata con una mia amica. Dopo aver parlato del più e del meno, abbiamo riflettuto sulla sua storia di due persone che si cercano e si desiderano, ma non riescono a dimostrare i propri rispettivi sentimenti. Non è un’esperienza autobiografica, ma una storia che sento comunque mia e che volevo raccontare».

Un brano molto intimo ed emotivo, al punto che sono curioso di chiederti quali caratteristiche ti rendono più orgoglioso del risultato finale?

«Sono felice perchè è venuto esattamente come lo volevo, come lo immaginavo. Prima della produzione finale, sentivo come se mancasse qualcosa, il mio producer TOM è stato bravo ad aggiungere suoni che rimarcassero, soprattutto nel ritornello, donando più potenza al brano. Sono orgoglioso del risultato finale, perchè rappresenta il mood che desideravo: sempre nostalgico, ma con una marcia in più».

Rispetto a “Concedimi”, quali caratteristiche sei riuscito a mettere ulteriormente in risalto?

«Sicuramente dei vocalismi che non ero riuscito ancora a far comprendere, alla fine la mia passione più grande è il canto, lo studio da cinque anni, quindi volevo sottolineare ancora di più questo lato, puntando sulle mie caratteristiche vocali. Ho mostrato un registro un po’ diverso rispetto a “Concedimi”, anche se considero “Casa di specchi” un’ulteriore evoluzione, non un voler cambiare strada».

Per concludere Matteo, cosa stai ascoltando ultimamente? Ci sono delle canzoni e degli artisti che ti stanno colpendo?

«Sì, a parte i soliti nomi di Levante e Mara Sattei, che ascolto e apprezzo ormai da tempo, in questo ultimo periodo ho avuto modo di conoscere Blanco, secondo me lui è una delle proposte più valide e interessanti del panorama italiano, penso sia davvero qualcosa di nuovo. Da poco ho scoperto anche Anice, mi piace molto e sono curioso di vedere cosa farà in futuro, perchè secondo me è un progetto molto interessante. In generale ascolto sempre musica italiana, curiosando tra le cose vecchie e quelle nuove».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.