Recensione del nuovo singolo del cantautore romagnolo
Samuele Bersani è un artista che sceglie sempre con cura quando è il momento di tornare per dire la sua. Il suo ultimo progetto discografico Cinema Samuele (qui la nostra recensione) è arrivato infatti a distanza di addirittura sette anni del precedente album di inediti, anticipato dal singolo Harakiri e poi promosso in radio dalla malinconica Il tuo ricordo. Mezza bugia è invece il titolo scelto per il singolo lanciato quest’estate in concomitanza con l’inizio del tour estivo del cantautore che lo vedrà protagonista in una serie di date speciali in giro tra i teatri e le arene più importanti d’Italia.
Mezza bugia è un brano che, come accade spesso nella storia discografica del cantautore romagnolo, mischia il racconto di una storia apparentemente quotidiana a temi più universali che, in questo caso, coincidono con la narrazione di una relazione complessa dal punto di vista della sua gestione. La “mezza bugia” di cui si parla nel testo rappresenta alla fine il più semplice pretesto per passare in rassegna gli strascichi di una storia piena di buche, in cui entrambi i protagonisti sembrano volere semplicemente prevalere sull’altro.
Le difficoltà delle relazioni umane vengono qui descritte con un lungo elenco di gesti e giochi di forza che il cantautore mette in fila con la solita funambolica bravura nel descrivere attimi apparentemente insignificanti. Una battaglia tra due persone restie nel fare un passo indietro e molto più inclini ad affondare il colpo in un testa a testa che alla fine lascia solo un tempo sospeso in cui “si salvano soltanto le stranezze e le proposte oscene…”
Samuele Bersani sceglie un tappeto musicale curato nei minimi particolari che si sposa perfettamente con le altre produzioni del suo ultimo progetto discografico. Il brano, tra una metafora e l’altra, scivola via insieme al senso di amarezza che lascia nella sua descrizione di un amore difficile da gestire e allo stesso tempo da mantenere vivo. Dopo la visione cinematografica di Harakiri e quella nostalgica all’interno del precedente singolo Il tuo ricordo, ecco che Bersani torna al presente con un brano che si pone come specchio della realtà più cruda, fatta sempre più di bugie e di rapporti messi costantemente in bilico dalle difficoltà di stabilire relazioni durature.
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Mezza bugia | Audio
Mezza bugia | Testo
Tu mi hai detto una mezza bugia
Per non farmi del tutto paura
Ma ho saputo l’altra metà
Ed è stata a quel punto più dura
Ritrovare la vecchia stabilità
Che tra l’altro la cervicale
Sai che male mi fa
Preferisco una mezza bugia
Diluita in un litro di vino
Un bicchiere di verità
Che mi dai da bere al mattino
E’ un delitto parlarsi così
In mancanza di tatto totale
Viene voglia di non rispondere
Di chiudersi a chiave
Si salvano soltanto le stranezze
E le proposte oscene che sfoderi ogni volta
E aggiungo le mie spezie al tuo risotto
Invece di stare sulla porta
Procuro un calcio di rigore
Oltre il tempo regolamentare
Concedo a te l’onore
Il gusto di segnare
Per mettere a tacere questa battaglia di parole
Che cosa devo fare
Indovini il cattivo di un film
Anche in meno di 10 secondi
Ma è diverso nella realtà
Li frequenti e non te ne accorgi
A parte i troppo evidenti
Che finiscono in cronaca nera
Tutti gli altri tornando a casa hanno l’agnello per cena
Come mai quando parlo con te
Capovolgi le cose che dico
Si comincia a discutere
Come fossimo dentro ad un partito
Arrivato al suo atto finale
Per mancanza di democrazia
Non esiste una maggioranza alternativa alla tua
Si salvano soltanto le stranezze
E le proposte oscene che sfoderi ogni volta
E aggiungo le mie spezie al tuo risotto
Invece di stare sulla porta
Procuro un calcio di rigore
Oltre il tempo regolamentare
Concedo a te l’onore
Il gusto di segnare
Per mettere a tacere questa battaglia di parole
Che cosa devo fare
Tu mi hai detto una mezza bugia
Per non farmi del tutto paura
Ma ho saputo l’altra metà
Ed è stata a quel punto più dura
Ritrovare la vecchia stabilità
Questa nausea da trapezista spero che passerà
Mai avute vertigini prima
Mai avuta una perplessità
A fare pace con il proprio orgoglio che fatica si fa
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