sabato 23 Novembre 2024

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Leo Meconi: “Castrocaro? Non vedo l’ora di suonare con la band” – INTERVISTA

A tu per tu con il giovane cantautore bolognese, alla vigilia della sua partecipazione all’edizione 2021 del Festival di Castrocaro

A un anno e mezzo di distanza dalla nostra precedente chiacchierata, ritroviamo con piacere Leo Meconi, talentuoso artista classe 2004 che abbiamo avuto modo di incontrare in occasione della sua partecipazione alla 64esima edizione del Festival di Castrocaro, che sarà trasmessa in prima serata su Rai Due martedì 7 settembre. Approfondiamo la sua conoscenza.

Ciao Leo, bentrovato. Manca poco alla finalissima di Castrocaro 2021, come stai esorcizzando l’attesa?

«Sto vivendo molto bene questi giorni, insieme ai ragazzi della produzione e gli altri concorrenti. Stiamo cercando di stemperare la pressione, il clima è molto disteso, in più non vedevo l’ora di suonare con la band. Direi tutto molto bene».

“Fino all’alba” è il brano inedito che presenterai in gara, cosa ti ha spinto a scegliere proprio questo pezzo?

«E’ il primo brano che ho scritto in italiano e credo che fosse il pezzo giusto da presentare, a cui sono particolarmente legato, perchè è una canzone che mi piace e che mi diverte molto suonare dal vivo».

Come cover, invece, cosa hai scelto di portare sul palco di Castrocaro?

«Ho scelto “Piazza grande” di Lucio Dalla, un omaggio alla mia Bologna. Un pezzo che mi piace moltissimo e che abbiamo rivisitato con la band in chiave più moderna, un po’ R’n’B. Spero che piaccia anche al pubblico».

Lo scorso anno hai partecipato ad X Factor, cosa ha rappresentato per te questa esperienza?

«E’ stata una bellissima esperienza che non mi sarei mai aspettato di fare. Durante il lockdown mi hanno contattato tramite Instagram per chiedermi di iscrivermi, nonostante non avessi ancora compiuto sedici anni, l’età minima per poter partecipare. Ho mandato un paio di pezzi, sono piaciuti e sono arrivato ai Last Call tra i primi cinque Under Uomini. E’ stato incredibile, ho conosciuto un sacco di persone fantastiche, a partire dagli agli concorrenti ai giudici. Emma Marrone è davvero una persona fantastica, sono ancora in contatto con lei. E’ stato davvero molto bello».

Qual è l’insegnamento più importante che senti di aver appreso dalla musica fino ad oggi?

«Probabilmente che senza il duro lavoro non si ottengono i risultati sperati, nel senso che il talento da solo non basta, bisogna saperlo coltivare ed è proprio quello che sto cercando di fare. Mi sto impegnando tantissimo, questo credo che sia fondamentale».

Videointervista a Leo Meconi | Castrocaro 2021

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.