venerdì 22 Novembre 2024

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Sofia Tornambene: “Per fare musica ci vuole passione” – INTERVISTA

A tu per tu con la giovane artista marchigiana, in uscita con l’EP “DANCE MANIA: Stereo Love“, disponibile dallo scorso 15 ottobre

A circa dieci mesi dalla nostra precedente chiacchierata, ritroviamo con piacere Sofia Tornambene in occasione dell’uscita del suo nuovo EP “DANCE MANIA: Stereo Love”. Due anni dopo la vittoria della 13esima edizione di X Factor, la giovane artista marchigiana torna sulla scena con queste sette tracce dalle sonorità dance-pop, frutto di un intenso lavoro realizzato in studio con il producer Maestro.

Ciao Sofia, bentrovata. A cosa si deve la scelta del titolo di questo tuo nuovo progetto?

«Una scelta data dalle sonorità anni ’80, dal sound che accompagna tutto il lavoro. Essendo cresciuta con un padre jazzista, sono sempre stata abituata a suonare dal vivo con musicisti. Dopo X Factor ho imparato a conoscere il mondo del producer, che prima non conoscevo. Ne sono rimasta sin da subito affascinata. Così, grazie a Maestro, ho iniziato anche io a fare le mie prime produzioni».

Torni con questo EP dalle chiare sonorità dance-pop, nonostante in passato tu ci abbia più volte mostrato il tuo animo acustico. Cosa ti affascina in modo particolare dell’elettronica?

«Con l’elettronica puoi fare di tutto, essendo una persona molto curiosa, amo molto sperimentare e mi affascina ogni aspetto della musica. Fin da piccola, ho sempre provato a suonare qualsiasi strumento, mi piace informarmi e approfondire la conoscenza anche degli artisti, ripassando la loro discografica. Mi piace osservare, apprendere da chi è più bravo di me, capire ad esempio come funzionano i vari plugin».

sofia tornambene dance mani stereo love

Quanto pensi sia cambiato il tuo modo di scrivere rispetto a brani come “A domani per sempre” o “Ruota panoramica”?

«La mia scrittura ha sicuramente avuto un’evoluzione dovuta al mio cambiamento personale, alla mia crescita. Essendo una ragazza giovane, avevo voglia di sperimentare cose nuove, di scoprire nuovi orizzonti. Tendo a farmi influenza da ciò che mi circonda, ho voglia crescere dal punto di vista musicale, scoprire veramente chi è Sofia attraverso la ricerca di nuove sonorità e di nuove forme di espressione».

Hai cominciato da giovanissima e sei ancora giovanissima, la musica in questi anni ti ha dato sicuramente da tanto, ma ti ha mai tolto qualcosa?

«Ripensando al mio percorso vedo più compensazioni che rinunce. Non tornerei mai indietro, non cambierei nulla della mia vita, magari ci sono stati momenti difficili come per tutti, però sono soddisfatta di ciò che ho fatto. La musica è la mia vita, riuscirei mai a farne a meno. In passato, forse, ho dovuto rinunciare a un po’ di cose e di rapporti, perdendo anche delle amicizie, perchè quando ero più piccola avevo tutte le giornate piene tra lezioni di canto e di pianoforte. Le persone che tengono veramente a me lo hanno capito e sono rimaste al mio fianco, questo è l’importante, in più la musica ti gratifica e ti ripaga sempre di tutti gli sforzi».

Per concludere, qual è l’insegnamento più importante che senti di aver appreso dalla musica fino ad oggi?

«Per fare musica ci vuole passione, altrimenti non si fa da nessuna parte. Passione, costanza e determinazione. Bisogna veramente impegnarsi e credere nelle proprie capacità».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.