lunedì 25 Novembre 2024

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Loredana Bertè disegna il suo “Manifesto” di contemporaneità – RECENSIONE

Recensione dell’album che porta la rocker calabrese alle prese con la contemporaneità

Essere immortali è affar complicato perché implica la responsabilità di rimanere riconoscibili eternamente. Loredana Bertè è senza dubbio una di quelle artiste che rimarrà immortale nella storia della musica italiana ma, come ogni artista del nostro tempo, si trova ormai alle prese con l’esigenza di evolvere mostrandosi al passo con l’attualità. Manifesto, il suo nuovo album d’inediti disponibile dal 5 novembre scorso, rappresenta, in qualche modo, un nuovo inizio per la sua musica. Un inizio che si trova a fare i conti con l’oggi e, dunque, con una musica più fugace e veloce, fatta più di suono che di parole e intrisa di collaborazioni a volte anche impensabili.

La voglia di pop, radio e tormentoni |

Il viaggio nella contemporaneità per tratteggiare il suo nuovo ‘Manifesto’ Loredana Bertè lo comincia partendo da quella Figlia di… che ha fatto anche da apripista radiofonico (qui la nostra recensione). Raccontando di sè come di una donna che si è costruita da sola tra cadute ed esperienze, la cantautrice calabrese punta a mettere insieme la propria storia con un sound fresco condizionato anche dalla componente elettronica. Lo stesso avviene anche per l’altro estratto radiofonico, Bollywood, che la firma di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari porta verso una dimensione radio-friendly fin troppo spiccata per un’artista della caratura della Bertè.

Loredana Bertè 2021

Più calata in una dimensione pop-rock si rivela essere Chi non muore si rivede che comunque si dedica all’amore senza mai risultare troppo graffiante ma preferendo un approccio più neutro. Più anni ’80 è, invece, la conclusiva Persa nel supermercato che, a partire dalla firma de Il Cile, porta la Bertè ad esplorare un mondo sonoro che, finora, raramente aveva scelto di affrontare preferendo sempre un suono più diretto, viscerale e reale.

Le collaborazioni |

Nella voglia di esplorare e conoscere il contemporaneo, Loredana non si priva nemmeno dei duetti e delle collaborazioni. Finiscono, dunque, in tracklist ben 3 featuring che testimoniano senz’altro la voglia di condividere e sperimentare ma anche l’esigenza di aprirsi alle logiche più urbane, mainstream e commercialmente convenienti se si parla di streaming. Fedez sceglie di prestarsi per una Lacrime in limousine che adotta lo schema la classica ricetta delle strofe “rappate” ed il ritornello cantato pur senza raccontare nulla ma accontentandosi di suonare piacevole.

L’onnipresente J-Ax fa il proprio ingresso solo sul finale di Donne di ferro lasciando la scena principale a Loredana che opta per un mood fresco e dalle tinte reggae. La collaborazione che maggiormente stupisce arriva con Nitro per Florida. Anche in questo caso la scelta musicale guarda un sound leggero su cui s’inserisce la timbrica scura del rapper veneto portando anche Loredana a mettersi alla prova con un cantato più serrato.

Un disco che parla al femminile |

Tra i (pochi) punti in comune di questo ‘Manifesto’ si può ritracciare una certa attenzione che Loredana Bertè sceglie di destinare all’universo femminile. A spiccare è l’unica vera perla di un disco ovvero quella Ho smesso di tacere scritta da Ligabue. Il rocker di Corregio torna, così, a comporre per l’interprete calabrese a cinque anni da E’ andata cosìe lo fa nel migliore dei modi. La narrativa sposa il racconto di “una di quelle” donne che vivono il buio per colpa di un uomo ma che poi hanno la forza di tornare a splendere tornando a far sentire la propria voce. Loredana Bertè ha finalmente la possibilità di esprimere tutta la sua forza interpretativa con un testo capace anche di raccontare lo smarrimento ed il dolore. Ligabue, dalla sua, dona al pezzo tutta la sua portata pop-rock rendendolo credibile e senza tempo.

L’animo più rock di Loredana esce allo scoperto anche per una cupa Dark lady ed una convincente Quelle come me che ripropone le firme di Gaetano Curreri degli Stadio, Piero Romitelli e Gerardo Pulli. In questo caso il trittico autorale di Cosa ti aspetti da me” scelgono di dedicarsi al racconto delle donne con un impronta rockeggiante grazie ad una linea di basso ben definita coniugata a rimandi di tastiere e sintetizzatori. Con un testo che si distingue dalla massa non aiuta la scelta produttiva piuttosto trattenuta che non consente al brano di esplodere del tutto.

In conclusione |

Loredana Bertè - Manifesto

Per Loredana Bertè questo Manifesto è il punto di ripartenza. Un disco che suona come una nuova dichiarazione d’intenti per esplicitare il programma musicale dell’artista calabra con quelle che sono le logiche commerciali, musicali ed artistiche di questi nostri anni pazzi. Loredana si cala nell’attualità sotto diversi punti di vista. Rinuncia, forse, ad alcuni punti vitali della sua riconoscibilità ma ne acquista altri che possono essere capaci di confermarla al passo con i tempi e di perpetuarne l’idea d’immortalità.

Ai fan e agli ascoltatori che verranno spetterà il compito di capire quale ‘Manifesto’ sia suonato più credibile, appropriato o veritiero. Sull’immediato pare che, almeno in larga parte, la rockeggiante cantautrice calabra abbia preferito guardare all’immediatezza, alle radio e ad un graffio (anche narrativo) meno accentuato identificando, forse, in questi elementi la chiave della contemporaneità ma andando incontro ad una perdita di verità che ha sempre contraddistinto anche le sue proposte musicali più crude.

Migliori tracce | Ho smesso di tacere

Voto complessivo | 6.7/10

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Manifesto | Tracklist e stelline

  1. Bollywood ★★★★★★★★
    [Loredana Bertè, Riccardo Zanotti, Luca Chiaravalli, Giorgio Pesenti]
  2. Lacrime in limousine feat. Fedez ★★★★★★½☆☆☆☆
    [Fedez, Davide Simonetta, Paolo Antonacci, Jacopo d’Amico, Andrea Pugliese, Luca Chiaravalli – Davide Simonetta, Paolo Antonacci, Jacopo D’Amico, Andrea Pugliese, Luca Chiaravalli]
  3. Ho smesso di tacere ★★★★★★★☆☆☆
    [Ligabue]
  4. Florida feat. Nitro ★★★★★★★★
    [Loredana Bertè, Nitro, Luca Chiaravalli, Niccolò Dainelli, Saverio Grandi]
  5. Dark lady ★★★★★★½☆
    [Loredana Bertè, Elena Rimoldi, Luca Chiaravalli, Saverio Grandi]
  6. Figlia di… ★★★★★
    [Loredana Bertè, Andrea Pugliese, Luca Chiaravalli]
  7. Chi non muore si rivede ★★★★★★★★
    [Loredana Bertè, Gianluca Grande, Legno]
  8. Donne di ferro feat. J-Ax ★★★★★★½☆
    [J-Ax, Danti]
  9. Quelle come me ★★★★★★★½☆☆☆
    [Gaetano Curreri, Gerardo Pulli, Piero Romitelli]
  10. Persa nel supermercato ★★★★★★½☆
    [Il Cile]
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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.