venerdì 22 Novembre 2024

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“Lettera di là dal mare”, sentimento e teatralità per Massimo Ranieri – RECENSIONE

Il cantante napoletano torna al Festival di Sanremo con “Lettera di là dal mare”, una struggente romanza pop d’altri tempi

Ha fatto la storia e vuole provarci ancora. Tanto di cappello per Massimo Ranieri, che ha deciso di rimettersi in gioco a distanza di venticinque anni dalla sua ultima partecipazione. L’artista napoletano torna al Festival per la settima volta, dopo aver partecipato: con “Da bambino” nel 1968, con “Quando l’amore diventa poesia” nel 1969, con la vittoriosa “Perdere l’amore” nel 1988, con “Ti penso” nel 1992, con “La vestaglia” nel 1995 e con “Ti parlerò d’amore” nel 1997.

“Lettera di là dal mare” è una bella canzone interamente firmata da Fabio Ilacqua, che affronta il tema dell’emigrazione con romanticismo e teatralità. Un testo ispirato e socialmente utile che non sfocia nel politichese, mantenendo intatta la propria natura sociale anche per un palco nazionalpopolare come quello dell’Ariston, soprattutto in un’annata in netta sovrabbondanza di tematiche d’amore e di proposte piuttosto commerciali.

Il risultato è una romanza pop d’altri tempi che evoca suggestioni crossover a metà strada tra Lucio Dalla e Andrea Bocelli. Un brano emozionante che racconta con poesia una traversata oceanica, il viaggio verso un futuro migliore. Una cavalcata emozionale che esplode nel ritornello: «Amore vedi così buio è questo mare, troppo grande per tremare». Un inciso con cui, siamo certi, Massimo Ranieri farà ancora una volta vibrare l’Ariston.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.