Racconto, immagini e ospiti del live che l’artista ciociara ha presentato a Milano lo scorso 10 aprile
La maturità e la giovinezza di Anna Tatangelo sono due argomenti su cui tanto si è detto e tanto si è disquisito, ma è proprio nella dimensione live che trovano entrambi il loro giusto significato, trasformandosi rispettivamente in consapevolezza e freschezza. Quello andato in scena lo scorso 10 aprile al Tunnel Club di Milano è stato uno spettacolo completo ed altamente rappresentativo sia del presente che del passato della bella interprete ciociara.
In scaletta c’è spazio sia per i brani estratti dal suo ultimo album, per precisione l’ottavo della sua carriera intitolato “La fortuna sia con me” (di cui qui la nostra recensione), tra cui il nuovo singolo “Perdona“ e la probabile proposta estiva “Tutto ciò che serve”, ma anche i suoi principali e maggiori successi quali: “Doppiamente fragili” (con cui ha vinto tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo nel 2002), “Ragazza di periferia”, “Quando due si lasciano”, “Essere una donna”, “Il mio amico”, “Bastardo”, “Muchacha”, “Libera” e “Chiedere scusa“.
Ospiti della serata: Syria con cui ha eseguito dal vivo la sanremese “Le nostre anime di notte“, nella stessa identica e intima versione già proposta sul palco dell’Ariston, e per la prima volta “L’angelo”, canzone con cui la stessa Anna si era presentata da giovanissima ai provini del Festival presenziato da Pippo Baudo; poi ancora Briga con cui accenna la sua “Nessuna è più bella di te”; con Achille Lauro ha proposto la nuova versione di “Ragazza di periferia“ e “La bella e la bestia”; infine, a sorpresa, arriva Gigi D’Alessio per dare vita ad “Un nuovo bacio”.
Un concerto equilibrato, in cui Anna Tatangelo ha dimostrato di saper domare le proprie emozioni dosando tecnica e sentimento, coinvolgendo il pubblico in maniera posata e garbata, Uno spettacolo impreziosito dalla direzione artistica di Placido Salamone che ha riarrangiato i pezzi in modo da rendere omogeneo l’ascolto, ottimo anche il lavoro svolto dalla band, composta dal chitarrista Maurizio Rosa, dal bassista Dado Neri, dal tastierista Eugenio Valente e dal batterista Daniele Petricca.
Che la fortuna sia o meno con l’artista non lo sappiamo, di certo le auguriamo il meglio, ciò che è palese per chi assiste ad un suo spettacolo dal vivo è il talento innato che da sempre l’accompagna, come direbbe il buon Red Canzian: “è un diapason”, per questo motivo non si riesce realmente a comprendere come una macchina così precisa e perfetta non riesca a frequentare palchi e piste di maggior prestigio. D’altronde, nella nostra precedente intervista, la stessa cantante ha affermato di aver in qualche modo ricominciato da capo, azzerando tutto senza rinnegare o tagliare con il proprio passato. Insomma, la voce e lo spirito ci sono e in ambito musicale restano fermamente le due componenti fondamentali.
Nico Donvito
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