venerdì 22 Novembre 2024

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“Capita così”, Brunori Sas e la capacità di autoanalizzarsi in musica – RECENSIONE

Disponibile dal 27 marzo il nuovo singolo del cantautore calabrese, terzo estratto all’album “Cip!”

A qualche mese di distanza dall’uscita dei precedenti Al di là dell’amore e Per due come noi, per Brunori Sas è tempo di estrarre un nuovo singolo dal suo quinto album di inediti, intitolato “Cip!” (qui la nostra recensione), rilasciato lo scorso 10 gennaio. La scelta è ricaduta su “Capita così”, un bilancio musicale di quelli che sono i traguardi e le difficoltà collezionate da ciascuno di noi in questi preziosi e fuggevoli anni di vita.

Capita, così, di guardarsi indietro e abbandonarsi ai ricordi, talvolta pure ai rimpianti, con il conseguente rischio di restare ancorato al passato, schiacciato da ciò che è stato, perdendo la concentrazione del presente, rischiando di non andare avanti. Succede “che un bel giorno ti guardi allo specchio e ti trovi più vecchio, di parecchio”, oppure “che ti affidi all’ennesima dieta, a un cantante che sembra un profeta, che ti dice che bella la vita”.

Avvenimenti che si susseguono nel tran-tran quotidiano e che ti scombussolano, come “quando tuo padre scompare senza neanche avvisare e senza fare rumore, senza darti un minuto per potergli dire che gli hai voluto bene”. Ti senti confuso, spaesato, minuscolo e anche un po’ ridicolo “quando pensi che sei uno su sette miliardi e che tanto comunque oramai è troppo tardi”, intrappolato a metà tra la piccolezza delle nostre azioni e la grandezza della nostra esistenza.

In tal senso, Capita così è un’analisi scrupolosa sul compiuto e sull’incompiuto, su ciò che siamo stati in grado di portare a casa e su quello che abbiamo perso per strada. Una canzone che in questo momento non arriva di certo per caso, anzi, capita a fagiolo, in un momento storico in cui ci ritroviamo forzatamente e giustamente a fare i conti noi noi stessi, ad autoanalizzarci. Attraverso la sua ispirata penna, Brunori Sas non fà altro che ricordarci che “la felicità non è una colpa” e che possiamo davvero “tornare a ridere ancora una volta”.

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Capita così | Audio

Capita così | Testo

Capita così
che un bel giorno ti guardi allo specchio
e ti trovi più vecchio
di parecchio

Capita così
che ti affidi all’ennesima dieta
a un cantante che sembra un profeta
che ti dice che bella la vita

Anche se capita così
anche quando tuo padre scompare
senza neanche avvisare
e senza fare rumore
senza darti un minuto
per potergli dire
che gli hai voluto bene
e che ti manca da morire
anche se ormai sei grande
e se sembri un gigante

Ma ti senti piccolo, minuscolo
ti senti ridicolo, sei ridicolo
quando pensi che sei uno su sette miliardi
e che tanto comunque oramai è troppo tardi
oramai è troppo tardi
perché capita così
ma non eri tu che il bello della vita
è riuscire a rientrare in partita
quando sembra finita
me l’hai insegnato tu
che la felicità non è una colpa
e che puoi tornare a ridere ancora
ancora una volta

Ma ti senti piccolo, minuscolo
ti senti ridicolo, sei ridicolo
quando pensi che sei uno su sette miliardi
e che tanto comunque oramai è troppo tardi
oramai è troppo tardi e accade il miracolo
è un miracolo, accade in un attimo, è un attimo
una gioia che inganna di nuovo il tuo cuore
che ti fa dire che in fondo alla fine va bene
e alla fine va bene, anche se capita così
anche se capita così, anche se capita così
anche se capita così, anche se capita così

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.