lunedì 4 Novembre 2024

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Fabrizio De Andrè, l’omaggio a vent’anni dalla sua scomparsa

Il ricordo del cantautore genovese, impegnato e impegnativo, intellettuale e al tempo stesso popolare

Vent’anni non bastano per dimenticare il genio immenso di Fabrizio De Andrè, uno dei cantautori più ispirati del secolo passato, capace di raccontare storie popolari con la delicatezza di un poeta. Scomparso l’11 gennaio del 1999 a soli cinquantanove anni, l’artista ha saputo mettere d’accordo ascoltatori di sensibilità differenti nel corso della sua lunga e straordinaria carriera.

Nel corso dei suoi quarant’anni di attività, ci ha regalato capolavori del calibro di Bocca di rosa, La canzone di Marinella, Amore che vieni amore che vai”, “Canzone dell’amore perduto”, “La guerra di Piero”, “Via del campo”, “Il pescatore”, Don Raffaée molte altre ancora, lasciando a tutti noi un vasto bagaglio musicale fatto di pensieri, riflessioni ed emozioni incredibili.

Punta di diamante del cantautorato italiano, Faber (soprannome datogli dall’amico Paolo Villaggio) è considerato uno dei più celebri menestrelli contemporanei, inimitabile nella sua scrittura e nel modo di interpretare le proprie opere, insegnando alle nuove generazioni il valore assoluto del messaggio e della trasmissione di contenuti. Anarchico e carismatico per vocazione, la qualità e la contemporaneità del suo repertorio lo hanno reso immortale.

La sua poetica senza tempo ha raccontato le storie di tutti, emarginati e ribelli, santi e prostitute, senza esclusioni di colpi e alcun tipo di retorica. Questo e molto altro ancora è Fabrizio De Andrè, un artista che merita davvero di essere frequentato, approfondito e raccontato sempre di più.

Le canzoni più belle di Fabrizio De Andrè

  • La guerra di Piero (1964)
  • La canzone di Marinella (1964)
  • Amore che vieni, amore che vai (1966)
  • La ballata dell’amore cieco (o della vanità) (1966)
  • Canzone dell’amore perduto (1966)
  • Preghiera in gennaio (1967)
  • Via del campo (1967)
  • Bocca di rosa (1967)
  • Geordie (1968)
  • Il pescatore (1970)
  • Un matto (1971)
  • Un giudice (1971)
  • Un blasfemo(1971)
  • Un chimico (1971)
  • Giovanna D’Arco(1972)
  • Il bombarolo(1973)
  • Verranno a chiederti del nostro amore (1973)
  • Amico fragile (1975)
  • Sally(1978)
  • Volta la carta(1978)
  • Andrea (1978)
  • Coda di lupo (1978)
  • Fiume Sand Creek (1981)
  • Ave Maria (1981)
  • Hotel Supramonte (1981)
  • Franziska (1981)
  • Quello che non ho” (1981)
  • Se ti tagliassero a pezzetti (1981)
  • Crêuza de mä (1984)
  • Don Raffaè (1990)
  • Le nuvole (1990)
  • Dolcenera (1996)
  • Ho visto Nina volare (1996)
  • Khorakhané (a forza di essere vento) (1996)
  • Smisurata preghiera (1996)
  • Prinçesa (1996)
  • Anime salve (1996)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.