giovedì 21 Novembre 2024

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“Camera con vista”, l’estate di Federica Abbate e Lorenzo Fragola – RECENSIONE

A tre anni di distanza da “D’improvviso” i due artisti si ritrovano in questo suggestivo-estivo duetto

Se è vero che una rondine non fa primavera, Federica Abbate fa finalmente rima con l’estate, dopo aver contribuito a scrivere tormentoni per mezza musica italiana (da “Roma-Bangkok“, a “Amore e capoeira“, passando per Voglio ballare con te“, “Moscow mule“, “Non ti dico no“, “D’estate non vale“, fino alle più recentiJambo“, “Playa e Mambo salentino,), la cantatrice milanese è pronta per la sua personale prova costume, dal quale ne esce in splendida forma, oltre che artisticamente del tutto intatta. In suo soccorso Lorenzo Fragola, una delle voci italiane più interessanti e fresche del momento, un sodalizio che si ripete a distanza di tre anni dalla realizzazione di “D’improvviso”, scritta da Federica e contenuta all’interno del disco “Zero gravity” di Lorenzo.

Camera con vista è una canzone onesta, che descrive appieno il mondo introspettivo e, per certi versi, surreale della cantautrice, senza deludere le aspettative. Voci in perfetta armonia che si fondono tra loro, qualcosa di diverso dalla solita proposta estiva, il tutto impreziosito da un testo profondo e con una vena molto intima, se vogliamo pure un filino malinconica, che riflette sulle più recondite e tipiche fragilità dell’attuale nostra società.

Indubbiamente una delle tracce che faranno da colonna sonora di questa estate 2019, una proposta musicalmente arricchita dalla produzione di Takagi & Ketra, che riescono a ricreare l’atmosfera giusta tra leggerezza e autoanalisi generazionale. Il desiderio di accettarsi e sentirsi apprezzati dagli altri, una tema atipico per un brano destinato al mercato estivo, che la penna di Federica Abbate riesce a contestualizzare in maniera impeccabile.

Il disagio, la paura di essere se stessi, il timore di non piacere, pensare a quale tipo di vestito indossare, aspettare che le cose si aggiustino da sole, staccare e avere voglia di evadere su un’isola deserta. Questi gli elementi che rendono “Camera con vista” una piacevole eccezione nel marasma di proposte estive, perché non è che durante l’estate i problemi e le paranoie se ne vanno in vacanza, ce li portiamo con noi e quale miglior modo di esorcizzarli se non canticchiandoli a squarciagola?

L’apporto di Lorenzo Fragola và oltre il semplice featuring, donando al pezzo la sua personale impronta senza però sovrastare l’interpretazione sentita della collega, bensì accompagnandola e calandosi perfettamente nella parte. Abbandonati i soliti cliché del sole e del mare, la coppia dimostra che lanciare un brano estivo senza parlare d’estate, come diceva il dottor Frederick in “Frankenstein Junior”, si… può… fare! Non lasciatevi ingannare dal ritornello, oltre il “dandarandarandan” c’è di più.

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Camera con vista | Video

Camera con vista | Testo

Cerco una scusa
buona per non essere me stessa
a disagio con il bicchiere in mano persa ad una festa
ed io che vedo vestite meglio di me tutte le altre
in questo posto non vedi che sono finte anche le piante

E fissavo il vuoto fuori da quella finestra
in cerca di qualcosa che davvero mi interessa
fammi fare un giro che ho bisogno di aria aperta

Come sarebbe stare in una vita un pò diversa
a volte vorrei vivere su un’isola deserta
ma poi alla fine mi annoierei

Chissà se prima o poi prenoterai
una camera con vista sui miei guai
e portami in alto davvero almeno tu, almeno tu
così in alto che non vedo giù
chissà se mi ci porterai
o se tutti i tuoi ma diventano mai

E stavamo nella macchina
a fare piccole le ore
immobili a pensare che
le cose si sistemano da sole
e quando stringi una mano intanto
hai già scordato il nome
però se mi stringi tu
me lo ricordo eccome

Non ti ho più risposto ma non ti ho dimenticato
come andare in bici quando l’asfalto è bagnato
resto in equilibrio e se ti penso a volte cado

Chissà se prima o poi prenoterai
una camera con vista sui miei guai
e portami in alto davvero almeno tu, almeno tu
così in alto che non vedo giù
chissà se mi ci porterai
o se tutti i tuoi ma diventano mai

Anche se non so stare vicina
e nemmeno lontana da te
ci gridiamo contro le peggio cose
ma poi ci vediamo da me

Chissà poi prenoterai
una camera con vista sui miei guai
e portami in alto davvero almeno tu, almeno tu
così in alto che non vedo giù
chissà se mi ci porterai
o se tutti i tuoi ma diventano mai

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.