A tu per tu con la giovane talentuosa artista, in uscita con il suo secondo disco “Voglio essere tua”
Ciao Giordana, bentrovata. “Voglio essere tua” è il titolo del tuo secondo album, che sapore ha per te?
«Un sapore di serenità, proprio come il colore celestino che abbiamo scelto come sfondo della copertina. Il cielo mi rasserena, oggi un po’ meno (a Milano piove, ndr), quello di Roma mi rasserena molto di più (sorride, ndr)».
Se dovessimo definire questo album con uno stato d’animo, quale sceglieresti?
«Sicuramente la calma, la capacità di restare sereni e di godersi il momento senza troppe frustrazioni».
Quali innovazioni e quali similitudini riscontri in questo disco rispetto al precedente album “Casa”?
«Come similitudini la verità, la ricerca della sincerità voglia di essere se stessi e di non nascondersi, nel bene e nel male. Tra l’altro il male e il bene non esisterebbero se tutti noi ci sforzassimo di evitare di giudicare. La diversità è rappresentata dalla direzione che và sempre più verso una musica suonata, di ricercare anche attraverso il tappeto sonoro una certa purezza, senza andare a ritoccare troppo per mantenere il più possibile l’essenzialità».
Pur essendo il tuo secondo lavoro, si percepisce con chiarezza la tua identità. E non è così scontato soprattutto al giorno d’oggi. Per quanto ti riguarda, pensi di aver raggiunto il giusto equilibrio tra chi sei e chi vorresti essere?
«Sai, credo che le due cose siano strettamente correlate, perché mi sento molto ancorata al presente, non vorrei essere da nessun’altra parte e non vorrei essere nient’altro di quello che sono oggi, ma è sempre stato così, anche nei momenti più bui, sapevo che quelle esperienze mi avrebbero portato altro».
«Penso proprio di sì, credo di avere tra le mani qualcosa di cui andare fiera. Spero che questo brano possa essere apprezzato perché, naturalmente, non dipende solo da me (sorride, ndr)».
Per concludere, quale messaggio ti piacerebbe arrivasse al pubblico attraverso questo tuo nuovo disco?
«La speranza, la voglia di vivere e di amare, perché non fa male a nessuno e, secondo me, ne siamo tutti molto bisognosi».
© foto di Jamie Robert Othieno
Nico Donvito
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