giovedì 21 Novembre 2024

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Giusy Ferreri, quindici anni di “Fotografie”

Album Amarcord, i dischi più belli da riascoltare: un viaggio nel tempo nei ricordi di progetti che hanno lasciato il segno e che vale la pena riportare alla nostra attenzione

Dopo aver parlato di “Senza nuvole“ di Alessandra Amoroso, “Sulla mia pelle“ di Noemi e l’omonimo album d’esordio di Valerio Scanu, tra le opere musicali che proprio quest’anno festeggiano quindici anni di vita troviamo anche “Fotografie”, il secondo progetto discografico di Giusy Ferreri, prodotto da Michele Canova e rilasciato da Sony Music il 20 novembre 2009.

Reduce dal successo del suo album d’esordio “Gaetana“, per l’artista trionfatrice morale della prima edizione italiana di X Factor è quasi un obbligo cavalcare l’onda del proprio momento d’oro, pubblicando in breve tempo un album di cover, sicuramente non all’altezza del precedente debutto. In primis non c’è un concept ben preciso, le canzoni vengono selezionate senza un criterio sia nel panorama italiano che in quello internazionale.

Tra i pezzi maggiormente riusciti spiccano quelli meno noti, come “Il mare verticale” di Paolo Benvegnù (reinterpretata sempre nel 2009 anche da Marina Rei) e “Come pensi possa amarti”, adattamento italiano di “Como quieres que te quiera” della cantante spagnola Rosario Flores, con testo curato da Tiziano Ferro che firma anche le trasposizioni di “Piccolo villaggio” e “La magia è la mia amante”.

Non reggono il peso delle versioni originali, invece, i brani decisamente più celebri, tra tutte “Ciao amore ciao” di Luigi Tenco, proseguendo per il singolo apripista “Ma il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano, “Estate” di Bruno Martino e via scorrendo, sicuramente scelte non facili e per nulla accomodanti.

Nel complesso il disco non è affatto malvagio, forse realizzato in maniera troppo frettolosa, ma le vendite saranno comunque alte, circa 70.000 copie, contro le 490.000 della precedente opera pubblicata dodici mesi prima. Detto questo, “Fotografie” resta comunque un disco cruciale per il percorso dell’artista, perché funge da anello di congiunzione tra “Gaetana” del 2008 e “Il mio universo” del 2011, due lavori diametralmente opposti ma al tempo stesso entrambi riusciti.

La vera forza di Giusy Ferreri restano comunque gli inediti, perché cuciti su misura sulla sua originale e unica vocalità, mentre nelle cover diventa più difficile riadattare uno strumento così caratteristico, specie se si và a pescare nel repertorio dei cantautori, a loro volta anch’essi particolari e molto personali. Rispolverare il passato è sempre un’azione nobile e importante per la memoria storica soprattutto delle nuove generazioni, ma talvolta il risultato non soddisfa le aspettative specie quando, ripeto, la scelta delle canzoni non viene fatta con la dovuta accuratezza e questo, nel caso di un’interprete così originale, diventa oltremodo un accorgimento più che doveroso.

Fotografie | Tracklist e stelline

  1. Ciao amore ciao
    (Luigi Tenco)
  2. La magia è la mia amante
    (Tiziano Ferro, Nick Drake)
  3. Il mare verticale
    (Andrea Franchi, Matteo Buzzanca, Paolo Benvegnù)
  4. Ma il cielo è sempre più blu
    (Rino Gaetano)
  5. Estate
    (Bruno Martino, Bruno Brughetti)
  6. Come pensi possa amarti
    (Tiziano Ferro, Manuel Ramirez)
  7. E di amare te
    (Vito Pallavicini, Charles Aznavour)
  8. Con una rosa
    (Vinicioo Capossela)
  9. Piccolo villaggio
    (Tiziano Ferro, Carlinhos Brown, Marisa Monte, Arnaldo Antunes, Perdro Baby)
  10. Besame mucho
    (Consuelo Velàzquez)
  11. Yesterdays
    (Jerome Kern, Otto Harbach)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.