Poesia e buone intenzioni per il cantautore milanese, settimo classificato al Festival di Sanremo
Racconta una storia Filippo Maria Fanti, alias Irama, una favola moderna di una ragazza di nome Linda, sedicenne vittima di abusi da parte del padre, afflitta dalla paura di provare emozioni ed essere felice. “La ragazza con il cuore di latta” è il titolo di questa valida proposta musicale che colpisce ascolto dopo ascolto, arrivando sia al pubblico di teenager che alle persone più mature, capacità da non sottovalutare per un ragazzo di ventitré anni. Un pezzo importante e di contenuto, presentato nel corso della 69esima edizione del Festival di Sanremo.
Per il vincitore della diciassettesima edizione di “Amici” di Maria De Filippi, infatti, si è trattato di un gradito ritorno sul palco dell’Ariston, lì dove aveva debuttato nel 2016 con il brano “Cosa resterà”. Nel corso di questi ultimi tre anni il ragazzo con gli orecchini di piuma è cresciuto sotto tutti i punti di vista, affinando le proprie doti interpretative e di scrittura. Nonostante la giovane età, la sua identità artistica è ben chiara, così come la direzione intrapresa, già ampiamente dimostrata con il precedente singolo “Bella e rovinata“.
Firmato insieme a Giulio Nenna, Andrea DB Debernardi e Giuseppe Colonnelli, “La ragazza con il cuore di latta” esprime poeticamente la frustrazione di chi non riesce a lasciarsi andare ai sentimenti, in quest’epoca in cui ci sentiamo un po’ tutti ingabbiati dai nostri problemi, raccontando come fosse una fiaba la storia di una ragazza che racchiude al suo interno il malessere di un’intera generazione. In fondo basterebbe davvero poco per sentirsi meglio, un “ci sarò comunque vada” in più ogni tanto e un po’ di sano altruismo.
Musicalmente parlando, colpisce nel segno l’intuizione del coro gospel che dona al pezzo la spinta giusta, quella marcia in più per arrivare a toccare le corde sensibili della nostra anima e per lasciarsi ascoltare con la dovuta attenzione, perché l’amore è la forza che smuove l’interno universo, la cura per tornare ad avere fiducia negli altri, affinché si possa tornare ad apprezzare il valore di ogni singolo giorno scandito attraverso il suono del nostro battito.
Questo e molto altro ancora è riuscito a fotografare per bene Irama, un giovane rappresentante della nuova scena cantautorale, che non ha bisogno di programmi di fotoritocco o di chissà quali filtri per raccontare con garbo una storia concreta e, al tempo stesso, così delicata.
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Nico Donvito
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