venerdì 22 Novembre 2024

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La Zero, “Amaritudine”: quando la poesia fa rima baciata con l’Andalusia – RECENSIONE

Singolo estivo per la cantautrice napoletana, realizzato in collaborazione con l’artista spagnola Nya de la Rubia

Un vulcano in piena attività, questo e molto altro ancora è Manuela Zero, conosciuta semplicemente come La Zero, artista che nell’arco dell’ultimo anno ha saputo evolversi umanamente e professionalmente parlando. Amaritudine è il titolo del singolo realizzato in collaborazione con la cantante andalusa Nya De La Rubia, brano disponibile in radio e sulle piattaforme digitali dallo scorso 24 luglio.

La tradizione e l’innovazione napoletana sposano le calienti sonorità latine tipiche del sud della Spagna, in un multietnico abbraccio mediterraneo. Sensualità e leggerezza ci trasportano in un mondo fatto di condivisione, seduzione e desiderio. Curiosa e intrigante la scelta del titolo, che prende spunto dal sostantivo latino “amaritudo”, un termine già utilizzato in passato da Manzoni, Boccaccio e Tasso.

Non è la prima vola che La Zero trae spunto dalla letteratura, ad esempio Mea Culpa (canzone con cui si è aggiudicata la finale di Musicultura 2020) è tratta da una novella di Giovanni Verga. Ebbene sì, signori, si può fare cultura anche attraverso la musica pop, questa è la ricerca della bellezza, la voglia di lasciarsi andare a pensieri raffinati, aulici e di inestimabile valore, un patrimonio per il nostro sapere.

“Amaritudine” oltrepassa il concetto di motivetto estivo, seppur i riferimenti alla luna, al mare e al vento ci siano tutti, tra i versi si respira poesia, “mentre ti guardo mi baci le lacrime” è una delle frasi più belle scritte negli ultimi tempi, a dimostrazione che si può fare uno sforzo in più per essere originali e pertinenti, a testimonianza che le liriche urban possono e devono andare oltre il muro della retorica.

Funziona il connubio con Nya de la Rubia, un featuring che ci permette di conoscere e apprezzare una delle voci più interessanti della Penisola Iberica, un incontro che ci permette di tornare ad amare la Spagna come non accadeva dai mondiali di calcio dell’82. Anche di questo dobbiamo rendere merito a La Zero che, dopo il duetto con Livio Cori, mette a segno una nuova intrigante e non scontata collaborazione.

In un’estate ricca come sempre di cliché e stereotipi, “Amaritudine” splende di luce propria per innovazione e contaminazione, per l’originale idea di mescolare la melodia con il flamenco, la tradizione con la ricerca. In tal senso, La Zero non è altro che una scheggia impazzita che si muove a passo felpato in una foresta di piattole musicali prive di contenuto e – ahimè, ahinoi, ahitutti – di sublime creatività e di oggettiva bellezza.

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Amaritudine | Video

Amaritudine | Testo

Amaritudine
illuminata dalla luna
e la tua bocca sa di mare e di fortuna
pure il vento che ti sfiora
vuole i baci che mi dai
che bene mi fai

Andalè Andalusia ammen
stanotte senza te
amari amari
Amaritudine

Yo no te digo que la culpa sea de naide
lo que pasa es que me gusta mucho rematar
fui por la playa como Niña salvaje,
y ahora quiero mas y ahora, ahora quiero mas
y los ojitos de tu cara te lo comería yo
y ese corazón

Andalé Andalusia ammen
stanotte senza te
amari amari
Amaritudine

Nuda ci sti mani t’avvicini
bella tutt’ o munno ca si gira
rose nere nei tuoi occhi
neri comm’é ‘o mare st’ uocchie
quanno a luna se ne fotte

Si me dejas puedo ser la luz de tu día
si me besas puedo ser el fuego en tu boca
ya no hay otra, ya es la hora de juntarnos como locas,
como pocas, yo te abrazo pa mi sola
mentre ti guardo mi baci le lacrime
bella

Andalé Andalusia ammen
stanotte senza te
amari amari
Amaritudine
Andalusia Andalusia
Andalusia ammen
mentre ti guardo mi baci le lacrime

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.