A tu per tu con l’artista campana, fuori ben due singoli ravvicinati intitolati “Occhi” e “Mea Culpa“
Un vulcano creativo di idee, così abbiamo imparato a conoscere Manuela Zero, meglio conosciuta con lo pseudonimo de La Zero, prima a Sanremo Giovani 2018 e poi, successivamente, con una serie di bei singoli, tra cui di recente con “Abracadabra“ in duetto con Livio Cori. A distanza ravvicinata di poche settimane, sono stati pubblicati due nuovi brani, intitolati rispettivamente “Occhi“ e “Mea Culpa“. Abbiamo raggiunto via Skype la cantautrice campana per scoprirne di più.
«”Occhi racconta semplicemente una storia che è finita, racconta quello che resta di un rapporto e che resterà per sempre, da un profumo a uno sguardo. Questo pezzo racconta quello che resta di una relazione d’amore importante e che non andrà mai più via».
Spesso quando si chiude una storia d’amore i ricordi vengono contaminati dai rimpianti e anche un po’ dalla rabbia, come ci si difende da tutto questo? Psicologicamente parlando, secondo te, come si fa a preservare il buono e il bello di un rapporto?
«Guarda, all’inizio credo sia impossibile, poi il tempo aiuta le persone a fare quel salto. Se tu hai amato moltissimo, inizialmente è normale provare sentimenti in contrasto. Il tempo aiuta a vedere il bello che ti ha dato una persona, ma diciamo che è tutto soggettivo, perché ci sono storie che finiscono e due persone rimangono in amicizia, altre per le quali ci vuole un po’ più tempo. Personalmente ho avuto l’esigenza di raccontare questa storia perché, nel mio caso, è finita in un modo bello, ci siamo abbracciati e ci siamo detti che non poteva funzionare».
Altra bella notizia, è ufficiale, possiamo dirlo, sei tra le finaliste di Musicultura 2020 con il brano “Mea Culpa”, un pezzo a cui sei molto legata, a cui hai sempre creduto molto…
Già altre volte abbiamo parlato di quella parte d’infanzia che fa parte di noi, che tu hai perfettamente musicato sia in “Nina è brava” che in “San Lorenzo”. In questo momento storico abbiamo un po’ tutti abbassato le nostre difese e siamo forse tornati un po’ bambini. Se dovessimo trovare dei lati positivi in questa situazione, in cosa li individueresti? Quali sono i tuoi pensieri felici in questo periodo così difficile?
«Il primo è che i miei genitori stanno bene, si sono da poco trasferiti in una casa con una terrazza che da sul mare. Quindi, in primis, il pensiero è per mia madre e di mio padre che hanno trovato finalmente una loro serenità e che si stanno riposando: sono entrambi lavoratori e questa quarantena li ha portati necessariamente a fermarsi, a prendersi una pausa. Mi piace l’idea che i miei genitori per un po’ di tempo se ne stiamo tranquilli, rilassati, dopo una vita di sacrifici. In secondo luogo, ho imparato a cucinare (sorride, ndr) insomma mi sono data anche io una pausa, ho riscoperto persone che non sentivo da tempo».
Per concludere, quale impatto emotivo credi che avrà tutto questo sulle nostre vite? Ne usciremo davvero migliori come dicono?
«Secondo me no (sorride, ndr), nel senso che questa è una situazione molto pericolosa, ne stiamo uscendo tutti distrutti, in particolar modo noi artisti. Sento quotidianamente diversi colleghi, amici musicisti e attori, perché siamo un settore che non riprenderà subito. Tutta questa storia dei concerti in streaming e del drive in è veramente triste, dunque, ne usciremo migliorati di cosa? Forse migliorati perché ci siamo presi una pausa e abbiamo capito delle cose, ma poi dopo? Praticamente la situazione è complessa, se resta questa».
Nico Donvito
Ultimi post di Nico Donvito (vedi tutti)
- Jovine e Tartaglia: “La voglia di scrivere insieme c’era da tempo” – INTERVISTA DOPPIA - Luglio 30, 2022
- Gaiè: “Senza l’amor proprio non si va da nessuna parte” – INTERVISTA - Luglio 30, 2022
- Sgrò: “La contaminazione è alla base di tutto” – INTERVISTA - Luglio 29, 2022
- Whiteshark: “L’originalità è l’elemento che più ci rende orgogliosi” – INTERVISTA - Luglio 28, 2022
- Gabriel Grillotti: “Siamo tutti figli di questo universo” – INTERVISTA - Luglio 28, 2022