sabato, Aprile 27, 2024

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“Lettera di là dal mare”, sentimento e teatralità per Massimo Ranieri – RECENSIONE

Il cantante napoletano torna al Festival di Sanremo con “Lettera di là dal mare”, una struggente romanza pop d’altri tempi

Ha fatto la storia e vuole provarci ancora. Tanto di cappello per Massimo Ranieri, che ha deciso di rimettersi in gioco a distanza di venticinque anni dalla sua ultima partecipazione. L’artista napoletano torna al Festival per la settima volta, dopo aver partecipato: con “Da bambino” nel 1968, con “Quando l’amore diventa poesia” nel 1969, con la vittoriosa “Perdere l’amore” nel 1988, con “Ti penso” nel 1992, con “La vestaglia” nel 1995 e con “Ti parlerò d’amore” nel 1997.

“Lettera di là dal mare” è una bella canzone interamente firmata da Fabio Ilacqua, che affronta il tema dell’emigrazione con romanticismo e teatralità. Un testo ispirato e socialmente utile che non sfocia nel politichese, mantenendo intatta la propria natura sociale anche per un palco nazionalpopolare come quello dell’Ariston, soprattutto in un’annata in netta sovrabbondanza di tematiche d’amore e di proposte piuttosto commerciali.

Il risultato è una romanza pop d’altri tempi che evoca suggestioni crossover a metà strada tra Lucio Dalla e Andrea Bocelli. Un brano emozionante che racconta con poesia una traversata oceanica, il viaggio verso un futuro migliore. Una cavalcata emozionale che esplode nel ritornello: «Amore vedi così buio è questo mare, troppo grande per tremare». Un inciso con cui, siamo certi, Massimo Ranieri farà ancora una volta vibrare l’Ariston.

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Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Nico Donvito
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