Edizione priva di nomi noti, sconosciuti allo sbaraglio. Trionfa la giovane Gilda, la prima cantautrice ad aggiudicarsi la vittoria della kermesse.
Il venticinquesimo Festival della canzone italiana, organizzato al salone delle feste del Casinò di Sanremo dal 27 febbraio al 1 marzo 1975, è stato condotto da Mike Bongiorno affiancato dalla showgirl Sabrina Ciuffini. Questa è ricordata come una delle edizioni di minor successo nella storia della kermesse, a causa del boicottaggio delle case discografiche che disertarono in massa la manifestazione, non inviando gli artisti più quotati del momento e lasciando la scena agli emergenti. Trenta le canzoni in gara affidate alle voci di soli quattro veterani, che avevano all’attivo una sola partecipazione ciascuno, tra cui Rosanna Fratello, Lorenzo Pilat, Paola Musiani e Valentina Greco, oltre a numerosi esordienti: da Angela Luce a Nico dei Gabbiani, passando per Eugenio Alberti, la Quinta Faccia, Goffredo Canarini, Emy Cesaroni, Annagloria, Daniela, Leila Selli, Ely Neri e la sua orchestra, Paola Folzini, Gabriella Sanna, le Nuove Erbe, Stefania, Laura, Franco e le Piccole Donne, Eva 2000, G.Men, Kriss and Saratoga, Jean-François Michael, Antonella Bellan, le Volpi Blu, Nannarella, Piero Cotto e Gianni Migliardi. Ad aggiudicarsi il titolo la debuttante Rosangela Scalabrino, meglio conosciuta con lo pseudonimo di Gilda, con il brano “Ragazza del sud”
https://www.youtube.com/watch?v=dcfy-xW_u3Y
Top e Flop di Sanremo 1975
Top
1. Angela Luce – “Ipocrisia”
2. Rosanna Fratello – “Va’ speranza va”
3. Gilda – “Ragazza del sud”
Flop
1. Goffredo Canarini – “Scarafaggi”
2. Lorenzo Pilat – “Madonna d’amore”
3. Paola Musiani – “Se nasco un’altra volta”
Nessuna canzone riesce realmente ad imporsi nelle classifiche di vendita all’indomani del Festival, diventando di fatto l’edizione con meno successo della storia, soprattutto per quanto riguarda l’importanza della prova del tempo, infatti, nessun brano rimarrà impresso nella memoria collettiva del pubblico italiano. Un buon riscontro lo ottengono comunque: “Ipocrisia” della nota ugola napoletana Angela Luce, seguita da “Va’ speranza va” che, di fatto, ha lanciato la carriera di Rosanna Fratello. Oltre alla mancata presenza dei big, il vero problema furono le canzoni, qualitativamente non all’altezza della situazione e di una rassegna canora che, proprio quell’anno, festeggiava le nozze d’argento con la discografia italiana. Tra gli altri 45 giri degni di nota, ricordiamo: “Un grande addio“ di Valentina Greco, “Io credo (ci son cose più grandi di te)“ interpretata da Nico dei Gabbiani, “Decidi tu per me“ di Eugenio Alberto, “Sei stata tu” di Gianni Migliardi, “Il telegramma” di Piero Cotto, “Lettera“ di Antonella Bellan, “Sotto le stelle“ di Nannarella, “Senza impegno“ de Le Volpi Blu e “Ragazza del sud” della vincitrice Gilda.
LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE
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Nico Donvito
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