giovedì 21 Novembre 2024

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Sanremo 2023, due mesi dopo – Promossi e bocciati

Chi è uscito dal Festival di Sanremo 2022 con le ossa rotte e chi, invece, ha vinto la sfida?

Ad due mesi dalla conclusione del Festival di Sanremo 2023 quali sono quegli artisti che hanno superato la prova delle vendite? Lo abbiamo provato a stabilire dividendo i 28 big in gara in 3 fasce: promossi, rimandati e bocciati. Eccone i risultati:

PROMOSSI:

Anna Oxa

Arrivata al Festival di Sanremo 2023 con una grandissima aspettativa e curiosità non ha tradito le attese. La sua Sali (canto dell’anima)” è esattamente tutto quello che ci si poteva aspettare dalla Oxa di oggi considerando il percorso di crescita, indagine e ricerca compiuto in tutti questi anni di carriera. Lontana dalle logiche mainstream di radio, televisioni e piattaforme digitali ha basato il suo successo sull’amore del pubblico, sulla voglia di proporre un messaggio alternativo e sull’onestà del riconoscere che un’artista è altra cosa rispetto ad una cantante. Lei è un’artista.

Elodie

La reginetta del Festival per quanto concerne modernità, eleganza ed appeal radiofonico ha proposto a Sanremo 2023 una “Due” che non l’ha consacrata come regina della musica contemporanea italiana come ci si poteva aspettare ma che, di fatto, ha consolidato le sue proposte discografiche degli ultimi tempi. Nessuna sorpresa, dunque, nel vederla stabilmente ai vertici delle classifiche con già un disco di platino in tasca. La sorpresa più positiva è la certificazione del disco d’oro già ottenuta con l’album “Ok. Respira” in dei tempi più celeri rispetto a quelli abituali. In lenta crescita.

Lazza

Il vero vincitore sul piano delle vendite è il giovane rapper milanese che con la sua “Cenere” ha letteralmente conquistato tutti dandosi una chance anche presso il pubblico generalista e mainstream lontano dalle classifiche di Spotify dove già impazzava. La produzione di Dardust ha aiutato enormemente il pezzo a farsi largo nell’ampia platea televisiva della kermesse canora ligure ma un ruolo fondamentale lo hanno avuto anche le radio che in questi mesi non hanno mai smesso di trasmettere il brano. Sul versante vendite la sua è l’unica canzone sanremese ad aver conquistato, ad oggi, il triplo disco di platino e c’è da giurarci che non si fermerà qui. L’unico tormentone.

Lazza

Madame

L’altro volto importante al femminile di un’edizione del Festival di Sanremo che ha oggettivamente premiato poco le donne almeno nella classifica conclusiva dei cinque giorni ma che poi ha notevolmente ribaltato le cose nel post-kermesse. “Il bene nel male” ha dato sfogo a tutto il proprio potenziale radiofonico assicurandosi già anche un disco di platino. Ora toccherà vedere come si comporterà il nuovo album d’inediti, ‘L’amore’, in classifica pur presentandosi come un progetto forse meno immediato di quello che ci si poteva aspettare. Il pubblico la seguirà?

Marco Mengoni

Il reale vincitore del leone d’oro ben si è comportato in classifica con la sua Due vite” pur non reggendo il confronto con i trionfali risultati di vendita dei suoi predecessori Mahmood e Blanco che con Brividi” lo scorso anno saccheggiarono, nel vero senso del termine, il botteghino digitale. Mengoni dalla sua ha, comunque, già incamerato un doppio disco di platino e conserva tuttora posizioni di vertici in tutte le classifiche: dato non scontato per una ballad classica nel panorama discografico e radiofonico di oggi. L’album deve ancora essere pubblicato ma, nel frattempo, l’ultima pubblicazione (“Materia (Pelle)”) continua a godere di ottima salute nelle chart ed il tour negli stadi procede a suon di biglietti staccati uno dietro l’altro nelle prevendite. Difficile fare meglio nel pop d’oggi.

Mr.Rain

La vera sorpresa del podio a cinque dell’ultima edizione della kermesse ha conquistato i social con il suo coro di bambini e con la sua delicatezza in una Supereroi” piuttosto rappresentativa del suo ultimo repertorio. Le vendite gli hanno comunque sorriso assicurandogli, ad ora, un doppio disco di platino digitale con oltre 200.000 copie vendute. La vera sfida arriverà d’ora in avanti cercando di capire come trasportare questo pubblico nel serbatoio di una fanbase finora troppo latitante per considerarsi consolidata ed affezionata. Il primo passo è stato fatto.

Olly

Il più fortunato dei 6 vincitori del concorso di Sanremo Giovani che quest’anno ha regalato veramente pochi sussulti spendibili nel domani. Grazie alla produzione di JVLI, il giovane Olly ha goduto di un suono accattivamene, contemporaneo ed immaginabile nel mercato discografico di oggi. La sua “Polvere” è piaciuta e ha già incamerato un disco d’oro per le oltre 50.000 copie vendute. Si è fatto notare.

Paola & Chiara

Il duo tutto al femminile della musica italiana è tornato sul palco del Festival di Sanremo 2023 cercando di mostrare come il tempo, in realtà, si fosse fermato durante tutti questi anni d’attesa. Ecco, allora, che “Furore” ha voluto essere il nuovo tormentone delle sorelle Iezzi in cui inserire il balletto pro-TikTok curato da Luca Tommasini in persona. La mission è stata sostanzialmente compiuta: la canzone ha messo da parte un disco d’oro e catturato l’attenzione di quel pubblico che era alla ricerca esattamente di questo tipo di proposta. Non c’è stata l’esplosione di consensi che ci si poteva augurare per i nostalgici degli anni ’90 e ’00 ma sulle spiagge la si sentirà comunque. Vamos a bailar.

Rosa Chemical

Oltre al bacio e alla simulazione dell’atto sessuale con Fedez c’è di più verrebbe da dire guardando i risultati di “Made in Italy”. Rosa Chemical voleva stupire e dividere il pubblico con la propria performance sul palco e, ancor prima, con la propria canzone ed il messaggio di fluidità e libertà che portava con sè. Parte del pubblico lo ha compreso tanto da assicurargli un disco di platino ed il titolo di uno dei migliori tormentoni di questa annata festivaliera. Uscire allo scoperto.

Tananai

Dopo l’ultimo posto ed il tormentone assicurato dello scorso anno, questa volta Tananai ha puntato dichiaratamente alle vette delle classifiche con una Tango” dalle caratteristiche completamente opposte. Tornato a Sanremo più intonato, ordinato e classico di quanto non lo fosse l’ultima volta, il giovane cantautore milanese ha vinto anche questa sfida raccogliendo dal pubblico anche quel consenso critico che, alla prima apparizione, non aveva saputo far proprio. Disco di platino, supporto radiofonico, tour che amplia i propri spazi e disco che continua a veleggiare in cima alle vendite. Una rondine fa primavera.

Ultimo

Il suo (rischioso) ritorno al Festival di Sanremo in gara si è concluso, in realtà, come una favola felice. Non ha vinto ma, questa volta, non doveva farlo per forza. La sua “Alba” si è dimostrata essere una “sua” canzone pur dimostrandosi capace di aperture inedite ed una costruzione non così immediata. Nelle vendite questo non ha, forse, pagato appropriatamente lasciando al singolo soltanto un disco d’oro (per ora) ma spingendo l’omonimo disco in vetta a tutte le classifiche di vendite per ben 3 settimane consecutive. E’ ancora il “reuccio” del nuovo pop d’autore.

RIMANDATI:

Colapesce e Dimartino

Dopo il successo di Musica leggerissima” era difficile migliorarsi. Il duo di cantautori siculi poteva scegliere tra il provare a ripetersi ed il cambiare completamente strada. Alla fine “Splash” appare più come il tentativo di riprovarci ma, come tutti i bis, si perde nel ricordo di ciò che venne prima. Potente, orecchiabile e godibile, la canzone non ha, però, quella forza innovativa che ebbe il loro primo tormentone sanremese e così anche le vendite hanno subito un calo fisiologico arenandosi, per ora, al disco d’oro. Un po’ poco per definirsi il tormentone dell’anno. La prima è volta è la prima volta.

Coma_Cose

Sul palco del Teatro Ariston hanno raccontato questa volta la crisi del loro amore. Quell’amore celebrato con successo nel 2021 con Fiamme negli occhi” e che poi ha rischiato di bruciarsi da quanto forte era arrivato ad ardere. Musicalmente non si sono discostati troppo dall’episodio precedente con questa L’addioma il pubblico ha apprezzato la loro sincerità narrativa e musicale ripagandoli con risultati in linea con le aspettative. Insomma, non c’è stato il boom di consensi ma nemmeno il fiasco completo. In linea con le premesse.

Gianmaria

Da X-Factor a Sanremo passando per Sanremo Giovani. Il giovane cantautore vicentino ha scelto di presentarsi al grande pubblico con “Mostro”: una canzone che rispecchia perfettamente la sua poetica autorale ed interpretativa ma che spinge anche l’acceleratore sul suono e la produzione per rendersi commercialmente appetibile e spendibile. Lo sforzo ha pagato ed il primo disco d’oro della sua carriera è arrivato a destinazione. Da qui si deve partire.

I Cugini di Campagna

Il rischio di essere fuori contesto era altissimo perchè a differenza delle operazioni che hanno coinvolto negli anni passati Orietta Berti o Iva Zanicchi, qui la proposta musicale non era mai stata delle più attuali nemmeno ai loro tempi. La Rappresentante di Lista che ha firmato la loro “Lettera 22”, invece, è riuscita nell’impresa di renderli musicalmente credibili ed orecchiabili senza, tuttavia, cadere nella caricatura e nel pericolo falsetto che avrebbe fatto immediatamente di tutto uno scimmiottamento di ‘Anima mia’Pericolo scongiurato.

Levante

La cantautrice sicula ha raccolto assai poco dal suo secondo passaggio in terra sanremese concludendo la cinque giorni con un misero 23° posto ed una Vivo” che non aveva convinto appieno nè pubblico nè critica malgrado le alte aspettative dopo il successo di Tikibombom‘ di tre anni prima. La canzone, tuttavia, in queste settimane è cresciuta ascolto dopo ascolto ritagliandosi un proprio spazio e spingendo il nuovo album ‘Opera futura’ tra i dischi di miglior riscontro tra le pubblicazioni sanremesi. Salva in calcio d’angolo.

Levante

Mara Sattei

Arrivare al primo Sanremo con una canzone firmata da Damiano David dei Maneskin e dal fratello thasup era già un biglietto da visita di non poco conto per Mara Sattei che, oltretutto, gode di un percorso di crescita fatto di collaborazioni illustri e di vendite già a cifre importanti. “Duemilaminuti” tuttavia non è stata inserita immediatamente tra i must di questa edizione di Festival eppure, giorno dopo giorno, ha saputo conquistare una credibilità propria arrivando al disco d’oro e ad una posizione di assoluto rilievo anche nel reparto radiofonico. Anche in questo caso la sfida vera verrà con il futuro. Da capire la strada.

Modà

Il ritorno al Festival di Kekko e compagni è stato un evento che ha fatto piacere ai nostalgici di un pop-rock tipico degli anni ’10 in cui i Modà hanno, di fatto, dettato legge sia personalmente che in veste di autori/mentori per altri artisti. Lasciami, in questo senso, non si è voluta discostare troppo dal DNA musicale della band non tradendone il suono o la dinamica del cantato. Il tema si è fatto di quelli importanti raccontando, nemmeno troppo velatamente, il dramma della depressione in prima persona. Le classifiche hanno risposto abbastanza bene a questa nuova uscita pur non premiando, nella propria natura digitale, questo genere di proposte. Il vero campo di battaglia è quello dei live dove i Modà possono viaggiare ancora forte. Tentativi di ripresa.

BOCCIATI:

Ariete

Al netto del quattordicesimo posto conquistato con la sua “Mare di guai” nella classifica finale del Festival di Sanremo e di un disco d’oro derivatole sostanzialmente dal sostegno di una fanbase già esistente prima del passaggio alla kermesse l’idea è che di lei non rimarranno grandi ricordi in legame al Teatro Ariston. Le sue performance poco intonate non hanno lasciato un gran bel biglietto da visita presso la platea nazional popolare e servirà la volontà e la capacità di sapersi rifare per avere una seconda chance. Tananai insegna.

Articolo 31

Il glorioso ritorno insieme per celebrare la propria storia nei gloriosi anni ’90 non è bastato per incoronare l’operazione musicale messa in piedi dagli Articolo 31 con la loro Un bel viaggio. Ad oggi non è ancora arrivata alcuna certificazione e data la portata mediatica dell’operazione e di un nome discograficamente importante come quello di J-Ax il risultato non è affatto dei più felici. Certo, il versante live ha incoronato il loro successo con una serie di sold-out importanti già messi a segno ancor prima della comparsata sanremese. Questo, però, testimonia il fatto che il loro successo sia del tutto indipendente dall’ultima proposta canora. Dimenticabile.

Colla Zio

Tanta confusione per niente verrebbe da dire rivedendo le performance allegrotte di questo giovane complesso musicale sul palco dell’Ariston. “Non mi va” aveva l’energia giusta per farsi notare ma non è riuscita a strappare nulla in più che un sorriso al pubblico sanremese che non è andato oltre nel scoprire ciò che musicalmente questo gruppo vorrebbe dire. Non hanno colpito nel segno.

Gianluca Grignani

L’artista bello e dannato degli anni ’90 ha, di fatto, confermato ancora una volta il proprio status. Grignani rimane bello e dannato con una canzone come Quando ti manca il fiato” che mette in mostra tutte le sue fragilità e debolezze umane ma anche artistiche. Pensato per essere una canzone anti-commerciale perchè narrativamente più intensa di quanto non lo fosse sul piano dell’orecchiabilità radiofonica, il brano ha raccolto esattamente quanto ci si aspettava. Certo, troppo poco per parlare di un successo. Spiace soprattutto perchè la vetrina sanremese doveva essere quella giusta per pubblicare un disco di cui si parla da anni ma che ancora una volta non ha avuto luce dando l’impressione che questo non sia stato che un passaggio. Mordi e fuggi.

Giorgia

La regina di questo Festival è stata, per molti, la delusione più grande di questo cast. Accolta a Sanremo come una leggenda oltre vent’anni dopo la sua ultima partecipazione e con alle spalle decine di successi, concerti sempre sold-out, sperimentazioni e collaborazioni di primo ordine, la sua bolla è andata, giorno dopo giorno, sgonfiandosi non esaltandone nè storia nè ambizioni future. “Parole dette male” è sembrata essere una canzone gradevole ma non adatta nè alla storia di quest’artista nè alla sua voce ariosa e potente che qui non è riuscita a trovare gli spazi giusti per esporsi. I risultati di vendita sia del pezzo che del disco “Blu” sono ampiamente al di sotto delle aspettative e potrebbero rischiare di compromettere anche il fitto calendario di live spalmato lungo tutti i prossimi mesi. Una regina che ha perso la corona.

Giorgia

LDA

L’unico rappresentante dell’ultima edizione di ‘Amici di Maria de Filippi’ arriva al Festival tra i big senza aver un vero successo discografico alle spalle se non l’unico inedito di successo lanciato all’interno del talent show un anno prima. La condizione di partenza, di fatto, ha condizionato non poco le prestazioni di “Se poi domani” mostrandola come una canzone gradevole ma incapace di grandi ambizioni. Compitino.

Leo Gassmann

Delusione in casa Leo Gassmann se si pensa alla fatica fatta per tornare in gara a Sanremo dopo la vittoria mutilata dall’insorgere dell’emergenza covid dopo il trionfo tra le Nuove Proposte nel 2020. La nuova chance è arrivata essenzialmente grazie alla firma prestigiosa di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari per una canzone come “Terzo cuore” che avrebbe potuto avere del potenziale se cantata da un interprete diverso. Leo, dalla sua, ha una classicità ed una impostazione canora troppo lontana da quella sregolata del suo autore bergamasco e per questo si è trovato stretto in un pezzo che puntava essenzialmente a suonare bene in radio. Percorso da rivedere.

Sethu

Ultimo posto per lui e la sua “Cause perse” che, in realtà, non era la proposta più deludente del lotto di questo Festival ma che, dalla prima serata, non è mai riuscita ad abbandonare il fondo della classifica secondo il giudizio di tutte le componente di voto. Se musicalmente delle idee interessanti erano presenti in supporto al pezzo, nè le vendite nè la radio paiono essersene accorte lasciando essenzialmente sbarrate tutte le possibilità. Bocciato su tutta la linea.

Shari

Arrivare a Sanremo con la scrittura, la produzione ed il duetto di Salmo è cosa da pochi. Anzi, soltanto sua perchè mai era accaduto finora. L’occasione, però, appare del tutto sprecata se si pensa a quanto raccolto da una inadatta “Egoista” che è sembrata essere canzone del tutto scollegata dall’immagine musicale e non della sua interprete. Troppa classe ed eleganza senza tempo per una cantante che, in realtà, è ancora troppo giovane per saperne indossare il valore. Puntare su un qualcosa di più contemporaneo e disimpegnato avrebbe fatto sicuramente al caso suo. Occasione persa.

Will

Se con Matteo Romano lo scorso anno funzionò, questa volta la scelta di portare in gara uno dei giovani cantanti esplosi grazie a Tik Tok non ha fatto la fortuna di Amadeus. La sua “Stupido” non ha nulla della musica contemporanea e moderna che avrebbe dovuto rappresentare sul palco del Teatro Ariston ed è risultata essenzialmente più datata di molti alti brani proposti da colleghi più maturi almeno con maggior maestria. Il pubblico, come non sempre accade, stavolta se ne è accorto. Fuori contesto.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.