venerdì 22 Novembre 2024

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“Sembro matto”, Max Pezzali fedele a se stesso e alla melodia – RECENSIONE

Disponibile a partire dallo scorso venerdì 6 marzo, il nuovo singolo del cantautore lombardo

Dopo l’incursione vacanziera del singolo estivo Welcome to Miami (South beach), Max Pezzali è tornato a familiarizzare con la melodia con la ballad In questa città, pubblicata lo scorso novembre. Della stessa idea sonora è “Sembro matto”,  l’inedito che si aggiunge alla lunga serie di canzoni romantiche firmate dal cantautore, che ci riportano indietro nel tempo alle classiche ballate tipiche degli 883, fino ad arrivare alle più recenti “L’universo tranne noi” e “Due anime”. Anche stavolta, l’artista pavese resta fedele a se stesso, alla melodia che ha contraddistinto il suo intero repertorio, pur proseguendo in una direzione più elettronica che analogica, sinonimo delle epoche musicali che cambiano, nonostante a livello emotivo il tempo sembra essersi fermato.

In tal senso, Sembro matto è tutto quello che ci si può aspettare da Max, cantante che più di chiunque altro incarna il concetto di coerenza artistica, senza tradire le aspettative di un pubblico che lo apprezza e segue da circa trent’anni, attendendo con trepidazione il doppio live evento in scena a San Siro il prossimo luglio. Tra le righe del testo racconta in maniera adulta la storia di un uomo che si ritrova innamorato, in un momento di vita in cui non credeva possibile potesse ancora accadere, riscoprendosi fanciullo, esaltato da una situazione provata solo in giovinezza.

Può succedere e quando accade è meraviglioso, proprio perché non te l’aspetti, per cui tutto assume un valore e un sapore diverso, al punto da non rendersi realmente conto di quanto stia accadendo, proprio “come stare in un incrocio in mezzo al niente, senza mappa, il GPS che ti dà segnale assente”. Lo racconta in maniera molto credibile Max Pezzali, all’alba dei suoi cinquantadue anni, con lo spirito che da sempre caratterizza le sue produzioni, ma con quel tocco di consapevolezza che lo hanno reso uomo e padre, ma pur sempre un eterno e scanzonato ragazzo.

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Sembro matto | Video

Sembro matto | Testo

Come ritrovarsi in una casa vuota
senza foto, senza mobili e i ricordi di una vita
come stare in un incrocio in mezzo al niente
senza mappa il GPS che ti dà segnale assente però
a un certo punto all’orizzonte si intravede il mare
e il cuore batte forte perchè ha l’ansia di arrivare
ma nello stesso tempo non capisce se è un miraggio oppure no

E sembro matto, matto
come un tornado hai scompigliato tutto
mentre dormivo lì tranquillo a letto
hai fatto il botto, dopo l’impatto

E sembro matto, matto
perché mi hai preso il cuore dentro al petto
quando credevo che si fosse rotto hai smontato tutto
e l’hai rifatto

Come uscire e camminare sollevato
dall’asfalto, dai ricordi, dai fantasmi e dal passato
e parlare e ridere con le persone
per finire ogni discorso sempre e solo col tuo nome però
anche se so che quell’azzurro all’orizzonte è il mare
e il cuore batte forte perchè stai per arrivare
mi sa che non saprò spiegarti bene tutto questo perchè so

Che sembro matto, matto
come un tornado hai scompigliato tutto
mentre dormivo lì tranquillo a letto
hai fatto il botto, dopo l’impatto

E sembro matto, matto
perché mi hai preso il cuore dentro al petto
quando credevo che si fosse rotto hai smontato tutto
e l’hai rifatto

Il tempo si ferma quando siamo assieme
perché è con te che io mi sento bene
voglio quei pomeriggi sul divano
in cui mi stringevi e respiravi piano
ho perso te e la mia armatura di vibranio
sembro strano

Sembro matto, matto
come un tornado hai scompigliato tutto, tutto
mentre dormivo lì tranquillo a letto
hai fatto il botto, dopo l’impatto (dopo l’impatto)

E sembro matto, matto
perché mi hai preso il cuore dentro al petto, petto
quando credevo che si fosse rotto hai smontato tutto
e l’hai rifatto (e l’hai rifatto)

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.