lunedì 25 Novembre 2024

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“Senza farlo apposta” in trio, dal palco dell’Ariston alle piattaforme digitali

Shade e Federica Carta ospitano Cristina D’Avena anche in una nuova versione in studio

Come si era intuito già da alcune settimane, Cristina D’Avena era tornata misteriosamente in sala di registrazione, a qualche mese di distanza dalla pubblicazione del suo ultimo album “Duets forever” (qui la nostra recensione). Una notizia spoilerata direttamente dal profilo Instagram di Giacomo Roggia, alias Jaro, co-autore e produttore del pezzo che, in tempi non sospetti, aveva taggato la regina delle sigle dei cartoni animati in diverse stories, fino ad arrivare alla solenne ufficialità: Senza farlo apposta si arricchisce di una nuova versione in studio, Shade e Federica Carta riabbracciano la loro madrina sanremese. Il brano è disponibile da venerdì 19 aprile nei principali store digitali iTunes e Amazon, oltre che fruibile in streaming su Apple MusicSpotify.

Squadra che vince non si cambia, così il trio si ricongiunge e nobilita nuovamente la riuscita finale, impreziosendo il tutto con armonizzazioni, scambi e controcanti di notevole fattura (proprio come avevamo già detto qui). A due mesi di distanza dalla serata dei duetti andata in scena nel corso del quarto appuntamento festivaliero, “Senza farlo apposta” rivive di nuova radiosa luce, la stessa che da oltre trentacinque anni illumina il viso di Cristina D’Avena, protagonista assoluta dei ricordi più belli legati alla nostra infanzia, ma anche e soprattutto una professionista del canto e un’interprete versatile (come ci ha raccontato Fabrizio Moro in questa recente intervista).

Attraverso le sigle dei suoi cartoni ha spaziato tra numerosi stili e generi musicali, dal valzer (“Il valzer del moscerino”) a soli tre anni e mezzo fino al pop-rock (“Jem”, “Alvin rock ‘n’ roll”), passando per la tradizione melodica italiana (“Kiss me Licia”, “Siamo fatti così”, “Piccoli problemi di cuore”), il folk (“Pollyanna”, “David Gnomo amico mio”), il country blues (“Fiocchi di cotone”), il rap (“Cri Cri”, “Curiosando nei cortili del cuore”), la dance (“Calimero”, “Miss Scacciafantasmi”, “Noi Puffi siam così”), lo ska (“Il libro della Giungla”, “Beethoven”), il merengue (“Yoghi, salsa e merende”), il mambo (“Picchiarello”) e chi più ne ha più ne metta, arrivando ad incidere oltre 750 brani e diventando, a tutti gli effetti, la cantante italiana più prolifica dopo Mina.

D’altra parte Shade e Federica Carta (qui la nostra recente intervista in coppia), continuano a prendersi le loro belle soddisfazioni con i rispettivi progetti discografici, Truman (Sanremo Edition) per lui e Popcorn per lei, riscattando l’immeritata diciottesima posizione in classifica ottenuta al Festival a suon di passaggi radiofonici, oltre che con una valanga di views e di stream digitali. Vi lasciamo al cliccatissimo video originale del brano con la speranza che, di questa versione in trio, venga realizzata una nuova clip e, magari, un singolo ufficiale… perché è in questo tipo di contaminazioni e joint venture musicali che si insidiano fascinosamente l’estro, la creatività e la tanto cara/rara spontaneità.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.