Shade e Federica Carta ospitano Cristina D’Avena anche in una nuova versione in studio
Squadra che vince non si cambia, così il trio si ricongiunge e nobilita nuovamente la riuscita finale, impreziosendo il tutto con armonizzazioni, scambi e controcanti di notevole fattura (proprio come avevamo già detto qui). A due mesi di distanza dalla serata dei duetti andata in scena nel corso del quarto appuntamento festivaliero, “Senza farlo apposta” rivive di nuova radiosa luce, la stessa che da oltre trentacinque anni illumina il viso di Cristina D’Avena, protagonista assoluta dei ricordi più belli legati alla nostra infanzia, ma anche e soprattutto una professionista del canto e un’interprete versatile (come ci ha raccontato Fabrizio Moro in questa recente intervista).
Attraverso le sigle dei suoi cartoni ha spaziato tra numerosi stili e generi musicali, dal valzer (“Il valzer del moscerino”) a soli tre anni e mezzo fino al pop-rock (“Jem”, “Alvin rock ‘n’ roll”), passando per la tradizione melodica italiana (“Kiss me Licia”, “Siamo fatti così”, “Piccoli problemi di cuore”), il folk (“Pollyanna”, “David Gnomo amico mio”), il country blues (“Fiocchi di cotone”), il rap (“Cri Cri”, “Curiosando nei cortili del cuore”), la dance (“Calimero”, “Miss Scacciafantasmi”, “Noi Puffi siam così”), lo ska (“Il libro della Giungla”, “Beethoven”), il merengue (“Yoghi, salsa e merende”), il mambo (“Picchiarello”) e chi più ne ha più ne metta, arrivando ad incidere oltre 750 brani e diventando, a tutti gli effetti, la cantante italiana più prolifica dopo Mina.
D’altra parte Shade e Federica Carta (qui la nostra recente intervista in coppia), continuano a prendersi le loro belle soddisfazioni con i rispettivi progetti discografici, “Truman (Sanremo Edition)“ per lui e “Popcorn“ per lei, riscattando l’immeritata diciottesima posizione in classifica ottenuta al Festival a suon di passaggi radiofonici, oltre che con una valanga di views e di stream digitali. Vi lasciamo al cliccatissimo video originale del brano con la speranza che, di questa versione in trio, venga realizzata una nuova clip e, magari, un singolo ufficiale… perché è in questo tipo di contaminazioni e joint venture musicali che si insidiano fascinosamente l’estro, la creatività e la tanto cara/rara spontaneità.
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Nico Donvito
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