giovedì 21 Novembre 2024

ULTIMI ARTICOLI

SUGGERITI

Beato tra le donne: ritratto di Patty Pravo

Omaggio alle voci femminili e alle signore della canzone, autentiche icone di fascino e bellezza che hanno scritto pagine di storia. A cura di Marco Fioravanti

La domenica è l’unico giorno il cui nome è di genere femminile, per questo motivo non potevamo che dedicarlo alle donne che hanno fatto grande la nostra canzone, celebrandone il talento, il coraggio e l’unicità.

In ogni puntata di “Beato tra le Donne”, Marco Fioravanti ci accompagna alla scoperta e riscoperta delle più grandi protagoniste della scena musicale italiana e non. Attraverso un racconto appassionato e ricco di dettagli, si ripercorrono le carriere straordinarie di queste voci femminili che hanno segnato la storia della musica. L’appuntamento di oggi è dedicato a Patty Pravo.

Patty Pravo, la bionda divina

Quante parole si sono spese per descrivere, per catturare l’essenzialità di un’entità così inafferrabile, di una donna che dimostra una cosa ma ne pensa centro altre? Patty Pravo è questo ed immediatamente anche l’esatto contrario. 

Nicoletta Strambelli nasce in un luogo magico come è Venezia nell’aprile del 1948 ma già da ragazzina dimostra tutta la sua inquietudine e voglia di novità. Cresciuta con i nonni, frequenta il conservatorio cittadino e appena adolescente parte per Roma, dove approda al Piper, diventando, grazie ad Alberico Crocetta, Patty Pravo la ragazza del Piper.

Patty era completamente diversa dalle cantanti del periodo, biondissima, bellissima, androgina, con una voce insolita, fin dalle sue prime incisioni si intuiva l’unicità del personaggio.

Con “Ragazzo triste” del 1966 e “Se perdo te” dell’anno dopo, ci si accorge della straordinarietà di questa ragazza veneziana. Il 1968 è l’anno della svolta, con un pezzo che lei non ha mai troppo amato “La bambola”, che la spedisce al primo posto in classifica per nove settimane e viene tradotta in diverse lingue e vende, nelle varie versioni di Patty e di altri interpreti, quasi 40 milioni di copie. A questo brano ne seguiranno molti altri, testimoni della continua evoluzione artistica della Pravo.

Pezzi unici e memorabili come “Sentimento”, “Tripoli 1969”, “Il Paradiso”. Poi inizia una trasformazione, Patty diventa più sofisticata, attraversa un periodo per così dire francese con la versione di “Ne me quitte pas” di Jacques Brel che diventa, con il testo di Gino Paoli “Non andare via”, seguita dall’intensa “Tutt’al più”. Il 31 dicembre 1970 sulla tv francese va in onda uno special dedicato a Nicoletta “Bravo Pravo”, che la consacra una star anche in Francia.

Inizia così il suo girovagare tra un’esperienza e l’altra, sintomo della sua voglia continua di migliorare e di cambiare. Rompe con la RCA e va alla Philips, dove sforna un trittico di album da antologia, “Di vero in fondo”, “Per aver visto un uomo piangere e soffrire Dio si trasformò in musica e poesia”, “Sì… incoerenza”. In questi lavori vi sono capolavori come “Canzone degli amanti”, “Col tempo”, “A modo mio”.

Nel 1972 torna in Rca e nella primavera del 1973 vede la luce il 33 giri “Pazza idea”, che contiene il brano omonimo e altri capolavori come “Poesia” scritta da Cocciante, “Morire tra le viole”, “I Giardini di Kensington” versione italiana di “Walk on the wild side” di Lou Reed. L’anno dopo la vede ancora protagonista con “Mai una signora”, con canzoni come “La valigia blu” e “Come un pierrot”, ed ancora nel 1975 con “Incontro”, con il brano omonimo e due capolavori come “Le tue mani su di me” di Antonello Venditti e “Mercato dei fiori” di Francesco De Gregori. L’ultimo album del periodo RCA fu “Tanto” del 1976 inciso a Londra.

Dopo un disco sperimentale per la Ricordi intitolato a suo nome e soprannominato “Biafra” dai suoi fans per la foto di copertina che la vede magrissima, torna in RCA per la terza volta e pubblica nel 1978 “Miss Italia”, al cui interno c’è un brano memorabile scritto da Ivano Fossati “Pensiero stupendo”, che la fa tornare ai primi posti delle classifiche per diverse settimane.

Da questo momento la carriera di Patty vedrà poi degli alti e bassi, come i passi falsi con “Autostop” nel 1979 e “Cerchi” nel 1982. Tornò alla grande al Sanremo 1984 con “Per una bambola” per poi sparire ancora dalle scena per diverso tempo, a parte qualche singolo di tiepido successo. Si perdono spesso le tracce della Strambelli, che vive negli Stati Uniti tra tanti progetti e qualche disavventura.

Sembrava ormai cosa fatta anche la partecipazione al Festival di Sanremo del 1990 con il brano “Donna con te”. All’ultimo momento Patty decide che il testo non la convince e declina. Il brano verrà poi cantato da Anna Oxa e si rivelò un grande successo.

Qualcosa si smuove alla metà degli anni ’90, prima con “Ideogrammi” esperimento cinese con la complicità di David Zard, che la vede esibirsi, prima artista occidentale, in Cina. Poi nel 1997 c’è il grande ritorno a Sanremo, con “…E dimmi che non vuoi morire”, scritto da Vasco Rossi per Patty e che la fece tornare ai fasti dei tempi migliori. Esce un disco live “Bye bye Patty”, che la riporta ai piani alti delle classifiche. Nel 1998 pubblica un bellissimo album, “Notti, guai e libertà”, con brani firmati da Ruggeri, Guccini, Battiato, Fossati, Vecchioni, Lucio Dalla, Mario Lavezzi, Mauro Paoluzzi, Alex Baroni, Luca Madonia e Loredana Bertè. Per questo disco vince la Targa Tenco come migliore interprete femminile. 

 

Altri dischi la vedranno protagonista negli anni a seguire, come “Una donna da sognare”, “Nella terra dei pinguini”, “Red”, altre partecipazioni a Sanremo, altri premi come il Nastro d’argento per il brano “Sogno” contenuto nella colonna sonora del film di Ferzan Ozpetek “Mine Vaganti”, confermando il grande talento e l’unicità del personaggio Patty Pravo.

Patty ha sfiorato anche il mondo del cinema, la volevano Fellini e Andy Warhol ma lei ha sempre rifiutato, Vittorio De Sica l’aveva provinata ma poi scartata per “Il giardino dei Finzi Contini”. Iniziò ma poi abbandonò durante le riprese lo sceneggiato tv “A come Andromeda”. 

Tanti anche i suoi matrimoni, sembrerebbero addirittura sei! Con il bassista Gordon Faggetter in Inghilterra, Franco Baldieri a Roma, con Riccardo Fogli in Scozia, poi il chitarrista Paul Martinez e poi anche Paul Jeffrey. L’ultimo fu con il chitarrista John Edward Johnson negli Stati Uniti. Matrimoni veri, immaginati o solo raccontati? 

Nicoletta è famosa anche per le tante avventure che racconta di cui sarebbe stata protagonista, ma sono state veramente vissute o solo sognate? Lei afferma di aver pilotato aerei, di aver affrontato il deserto con un cammello e all’arrivo in Marocco incontrò Yves Saint Laurent, oppure l’attraversata atlantica in solitaria con la barca a vela o la via della seta da sola per nove mesi. Verità o fantasia? Come dice l’amica Ornella Vanoni “è bello crederle, lei è surreale, la verità è banale”.

Patty Pravo, una fantastica minaccia bionda.

The following two tabs change content below.

Marco Fioravanti

Marco Fioravanti, la musica nel sangue, da sempre e per sempre. Laureato in Culture Moderne Comparate e in Scienze dell'educazione, scrivere è una bella abitudine che non ho mai perso. Collaboro con Fare Music, magazine online, parlando di musica, cultura e spettacolo. Il palcoscenico l'ho vissuto anche in prima persona, partecipando a musical e a spettacoli di vario genere (Notre dame de Paris, Jesus Christ Superstar), come conduttore ed autore di programmi radiofonici e televisivi (Beato tra le donne su Radio in Blu e Me and the city su TRS Tv Channel). Frasi preferite: "La vita, amico, è l'arte dell'incontro" di Vinícius de Moraes e "Mi sembra di ricordare che ci batteva il cuore" di Virna Lisi.