giovedì 21 Novembre 2024

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Verdiana: “Tale e Quale? Un’esperienza incredibile” – INTERVISTA

A tu per tu con Verdiana Zangaro, la nostra intervista all’indomani della sua vittoria di “Tale e Quale Show”, varietà di Rai1 giunto alla sua quattordicesima edizione

Verdiana Zangaro si è aggiudicata la vittoria della quattordicesima edizione di Tale e Quale Show, puntata dopo puntata, performance dopo performance. Il suo talento ha messo d’accordo pubblico e giuria interpretando artiste del calibro di Arisa, Celine Dion, Lady Gaga, Antonella Ruggiero, Mariah Carey, Cristina Aguilera, Anna Oxa e, dulcis in fundo, Mina.

Essendo un po’ tutti scaramantici in questo ambiente, non avevamo programmato questa intervista, visto e considerato che vige la regola non scritta del  “Non succede… ma se succede”. Ora che è successo, abbiamo il piacere di ospitare nuovamente sulle nostre pagine Verdiana, a qualche settimana di distanza dalla precedente chiacchierata e all’indomani della sua meritata vittoria.

Non succede, ma se succede… ed è successo: hai vinto la 14esima edizione di Tale e Quale show. Come la vedi?

«Eh, ancora non ho realizzato esattamente quello che è successo, anche perché il tempo in questi due mesi è trascorso molto velocemente. Specie quando ti trovi bene in un ambiente lavorativo e hai la fortuna di incontrare dei compagni di avventura speciali, tutto diventa molto divertente che il tempo sembra essere volato. La puntata finale dell’altro ieri non mi sembrava nemmeno la finale, ero convinta di andare avanti con un altro personaggio la settimana successiva, quasi come se fossi entrata nel loop. Che dire? Sono felice, a pensare a questo percorso mi emozioni. È stata un’esperienza nuova per me, ma incredibile. Non mi aspettavo di viverla in maniera così intensa».

Questa è una piccola/grande vittoria, che pone l’accento sul merito. A chi senti di dedicarla?

«Desidero dedicare questa vittoria con le persone che credono ogni giorno in me, a partire dal mio entourage con cui ormai lavoro da tempo Il mio manager Manuel Magni, che si è speso tantissimo in questi anni per me e per il progetto de Le Deva, con dedizione e impegno. Voglio dedicarlo anche a Marco Rettani, il nostro produttore, amico e persona a cui vogliamo veramente tanto bene. Quindi a tutta Dischi dei Sognatori, una realtà fantastica. Aggiungo naturalmente la mia famiglia, che mi ha sempre supportata sin da quando ero una bambina. Lo dedico anche alle persone che contribuiscono a farmi star bene quotidianamente, al mio compagno Pierluigi, ai miei migliori amici Emanuel e Romy, naturalmente anche a Greta e Roberta. Insomma, senza escludere per dimenticanza nessuno, lo dedico alle persone che mi hanno sostenuta in queste otto settimane, pubblico compreso, che mi ha regalato tanto affetto e mi ha premiata in ogni puntata».

Hai dato prova del tuo talento confrontandoti con voci e artiste straordinarie. Qual è stata la performance più complicata e quale quella che ti rende più orgogliosa?

«Devo dire che sono state tutte complicate, è stata dura ogni settimana. Negli anni mi è capitato di cantare dei pezzi di queste grandi artiste, ma con la mia voce, senza cercare di emularne timbro e mimica. È stato un lavoro complicatissimo, soprattutto una cantautrice o un cantautore che lavora una vita intera per trovare una propria identità. Quindi, interpretare grandi personaggi non è così semplice, bisogna trovare il giusto equilibro, cercando di non esagerare. Credo che Celine Dion e Antonella Ruggiero siano state quelle imprese impossibili di cui posso andar fiera. Me la sono cavata, così come con Mina nell’ultima puntata. Ricevere i complimenti di Cristiano Malgioglio che l’ha conosciuta e ha scritto per lei, è stato per me sicuramente molto importante».

Negli anni è cambiato il tuo modo di intendere le aspettative, ed è proprio vero che le cose accadono quando cominci a viverle in modo diverso. Penso che sia proprio questo l’insegnamento su cui riflettere, perché alla fine l’atteggiamento premia…

«Assolutamente sì, diciamo che ho imparato che quando riesci a vivere in una condizione di maggiore serenità, arrivano dei risultati, mentre se ti lasci prendere troppo dall’ansia del futuro e dall’incertezza, tutto è molto più complicato. In questo mestiere ci sono poche certezze, così ho imparato a difendermi dai momenti di down e a godermi i momenti di up, a viverli come un regalo, come un qualcosa di più. Avendo cominciato molto presto, ero più che una bambina, ho vissuto molto questa altalena emotiva. Così, a un certo punto, mi sono ripromessa che non avrei mai permesso a questi up e down di ledere il mio equilibrio psicologico. Oggi leggo di tanti giovani artisti che si fermano per un periodo, per cui comprendo molto bene questi momenti. Da qualche anno a questa parte non mi aspetto più niente, vivo la musica con molta serenità, perché ne ho fatto la mia scelta di vita a 360 gradi e non me la può togliere nessuno. Tutto quello che arriva in più è un dono».

Per concludere, un’altra chiave di lettura è sicuramente l’azzardo, il tuo metterti in gioco. Dopo un promo scetticismo iniziale, ti sei buttata a capofitto in questa esperienza. Anche questo atteggiamento si è rivelato vincente, no?

«Sì, all’inizio non nego di essere stata spaventata da questa esperienza, non pensavo di riuscire a farla bene, sono sincera. Non mi immaginavo su quel palco capace di poter emulare questi artisti, di risultare credibile. Mi sono buttata in questa nuova esperienza con curiosità, a un certo punto mi sono detta: “ma sì, prova dai!”. Tendenzialmente, mi reputo una persona molto aperta, non disdegno mai le novità. E sono contenta di essere fatta così, perchè devo solo ringraziare Tale e Quale per avermi donato tanta gioia e tanta felicità. È stata una grande occasione anche per ritornare al grande pubblico. Alla fine, credo che non bisogna snobbare niente nella vita, laddove ti viene data un’occasione per poter arrivare alla gente, la nostra missione è quella di provarci per entrare nelle case e nel cuore delle persone».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.