giovedì 21 Novembre 2024

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Sanremo Giovani 2024, le pagelle della seconda puntata (19 novembre)

Torna in tv Sanremo Giovani 2024, ecco le nostre pagelle delle sei performance della seconda puntata, in onda questa sera, martedì 19 novembre

Sanremo Giovani 2024 è ufficialmente partito la scorsa settimana e noi siamo pronti ad aggiornare le nostre pagelle con le performance di questa seconda puntata, in onda su Rai2 oggi, martedì 19 novembre.

Ad esibirsi in questo nuovo appuntamento sono: Grelmos con “Flashback”, Rea con “Ciao aperto”, Settembre con “Vertebre”, Moska Drunkard con “Trinacria”, Ciao sono Vale con “Una nuvola mi copre” e Selmi con “Forse per sempre”.

In attesa del verdetto finale della giuria, di seguito i nostri giudizi che arrivano a tre settimane di distanza rispetto al primo ascolto delle versioni in studio (qui le precedenti pagelle).

Sanremo Giovani 2024, le pagelle della seconda puntata

Grelmos – “Flashback

Nonostante l’ora tarda di messa in onda, provo a restare concentrato. Perdonatemi eventuali imprecisioni, le stesse che non ho notato nella performance di Grelmos, sicura e piuttosto precisa. Per lei, che si porta dietro un sacco di pregiudizi, forse è ancora più difficile. Proprio come nella versione originale, ci conduce nel suo mondo tormentato fatto di barre affilate come lame e di una storia che l’ha lasciata con l’amaro in bocca. In maniera credibile, rappresenta un mondo e lo fa pure bene. Voto 6.5

Rea – “Cielo aperto

Proposta interessante, originale sotto alcuni aspetti e meno da altri punti di vista. La definirei strana. Confermo di trovare il ritornello più convincente del resto dell’insieme. Rea dal vivo funziona, ma paga lo scotto di un pezzo che non lascia particolarmente il segno. Comunque sia, è un buon punto di partenza su cui costruire la propria identità e rimarcare ancora di più in futuro la propria unicità. Voto 6

Settembre – “Vertebre

La canzone è carina, piacevole ascolto dopo ascolto, ma la performance dal vivo è migliorabile. Se la versione in studio evoca suggestioni alla Michele Bravi, la reference live è anche un po’ Aiello. C’è da lavorare, ma per il momento l’insieme funziona. Arriverà il momento, che bisognerà alzare l’asticella considerata l’agguerrita concorrenza. Voto 6

Moska Drunkard – “Trinacria

Che brava Moska dal vivo e che fiato! Racconta la sua terra, la Sicilia, e una fetta importante della sua storia, con coraggio e verità, utilizzando alcuni termini in dialetto con parsimonia ed efficacia. Un omaggio già dal titolo, che richiama il simbolo che rappresenta l’isola sia nelle tradizioni che nello stemma. È un tema in cui molti possono ritrovarsi, ma altri potrebbero storcere il naso perché potrebbero leggerci della retorica. Di sicuro è il pezzo giusto per mettere in risalto il suo talento, al di là del significato che ognuno può attribuire al brano. Le auguriamo di continuare su questa strada, che è quella giusta. Voto 6.5

Ciao sono Vale – “Una nuvola mi copre

Un racconto introspettivo per un tessuto emotivo importante, abilmente costruito dalla penna e dall’animo di Ciao sono Vale. La cantautrice esorcizza il dolore con sonorità soft afrobeat che fanno da tappeto al racconto di una storia vicina al capolinea. Originale sia nel sound che nelle intenzioni. Se dobbiamo trovarci a tutti i costi un difetto, il pelo nell’uovo è che nella versione dal vivo l’effettistica copre un po’ troppo la vocalità dell’artista. Personalmente ne avrei usata un pochino di meno. Voto 6.

Selmi – “Forse per sempre

Alza l’asticella testuale Selmi che, seppur giovanissimo, sembra essere dotato di una poeticità appartenente a un’altra epoca. Sembra un brano firmato da Tiziano Ferro, Tananai e Ultimo. E lo dico nell’accezione più positiva del paragone. Data la sensibilità spiccata e di certo innata, ma l’esecuzione non propriamente perfettissima nell’inciso passa quasi in secondo piano rispetto al resto. Il risultato è un po’ sregolato, un po’ alla Vasco, ma spicca di luce propria in questa serata di proposte che gironzolano attorno alla sufficienza. Voto 7.5

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.