domenica 24 Novembre 2024

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Ritorno al futuro per Elisa con “Bruciare per te”

Con la fine dell’estate arriva anche il nuovo singolo di Elisa, il terzo dopo il fortunatissimo No hero e il decisamente deludente brano estivo Love me forever. La scelta per il terzo singolo è ricaduta su Bruciare per te, una delle uniche due tracce in italiano messe a conclusione dell’album pubblicato a marzo. Il nuovo estratto da On (qui la mia recensione), l’ultimo disco d’inediti della cantautrice friulana, è in radio da venerdì 26 agosto per rilanciare un progetto discografico quasi totalmente in inglese (oltre a “Bruciare per te” solo “Sorrido già” in duetto con Giuliano Sangiorgi ed Emma è in italiano) che sta traballando nelle classifiche di vendita.

Elisa-5-e1461833047646 La scelta appare quasi in controtendenza (ma c’era da scommetterci fin dalla pubblicazione dell’album che un singolo in italiano ci sarebbe stato sicuramente) rispetto alla linea principale di “On” (Qui la mia video-recensione) caratterizzato da brani tutti legati tra loro per sonorità più contemporanee che mai e da quell’inglese a cui Elisa da sempre è legata. Se per “No hero” (qui la mia recensione) la ricetta anglofona mixata a suoni electropop con un oh-oh-oh orecchiabilissimo era funzionata alla grande (il brano è doppio disco di platino per le 100.000 copie vendute) per il singolo estivo, “Love me forever”, la magia non si è ripetuta probabilmente a causa della troppo esasperata leggerezza del pezzo non tipicamente toffoliano (da considerare che fu scritto da Elisa quando aveva 14 anni e nemmeno un vestito cucito alla perfezione a livello di arrangiamento poteva elevare un testo e una melodia così acerba e adolescenziale).

Bruciare per te dalla sua ha numerosi punti a favore: la lingua italiana che lo rende più facilmente assimilabile e canticchiabile, dei suoni ugualmente contemporanei con tutti quei sintetizzatori che spopolano dalle strofe al ritornello e un inciso dal forte impatto che, ovviamente, non rinuncia a quell’oh-oh-oh che ha fatto la fortuna di non poche hit negli ultimi anni. A livello di scrittura non è di certo una delle perle della friulana che è stata capace negli anni di cose di gran lunga migliori (e nel disco ce ne sono almeno un altro paio di superiori) soprattutto a livello testuale dove, in questo caso, prende forma elisa-copuna dedica d’amore universale all’innamorato per il quale si è pronti a sacrificare tutto. La marcia in più del pezzo, però, sta proprio nel contorno dell’arrangiamento che Elisa ancora una volta è riuscita a costruire alla perfezione dimostrando le proprie abilità non solo vocali, come spesso ha fatto in brani scarni, ma anche nell’ambito della produzione dove negli ultimi tempi è cresciuta in modo esponenziale dimostrandosi via via sempre più al passo coi tempi.

E’ così che Elisa abbandona (almeno temporaneamente) il suo adorato passato (l’inglese e quei suoni spesso scarni) per giocarsi quel “ritorno al futuro” che più volte nella sua carriera ha accennato con l’introduzione di qualche brano in italiano qua e là (negli ultimi anni soprattutto con l’album totalmente in italiano, “L’anima vola”) e di vestiti arrrangiamentali importanti per voluminosità.

VOTO: 8.5/10

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.