venerdì 22 Novembre 2024

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“Buona vita arrivederci”, l’irriverente aplomb di Romina Falconi – RECENSIONE

Disponibile dal 18 ottobre il singolo della cantautrice romana, nuovo estratto dal disco “Biondologia

Una marionetta nelle mani di chi ci vuole male, questa l’immagine metaforica di “Buona vita arrivederci”, il nuovo singolo dell’arguta cantautrice Romina Falconi (qui la nostra recente intervista), estratto dall’ultimo album “Biondologia”, pubblicato lo scorso 15 marzo. Dopo averci mostrato il potere terapeutico della musica ne Le 5 fasi del dolore, sviscerato le dinamiche della dipendenza affettiva in Vuoi l’amante ed esorcizzato con ironia la tematica del trapasso con Magari muori, l’artista si appresta a concludere questo anno straordinario con un altro azzeccassimo brano dal forte retrogusto salvifico, perché è solo guardando le cose con distacco che ci rendiamo conto degli errori che quotidianamente ognuno di noi commette all’interno della propria relazione.

In quest’epoca confusa e frenetica ci lasciamo prendere troppo dalle cose futili, a volte ci dimentichiamo di reagire ai soprusi, ma lasciar correre non significa necessariamente far rosolare il nostro fegato a fuoco lento, per cui diventa necessario togliere delle virgole e mettere dei punti, anzi possibilmente uno solo… senza lasciare situazioni in sospeso. Quante volte vi sarà capitato di rimanerci male dopo essere stati trattati da schifo? Razionalmente potrebbe sembrare un atteggiamento assurdo, perché non sta né in cielo né in terra farsi calpestare il cuore come fosse un tappeto, ogni tanto un po’ d’orgoglio bisogna pure tirarlo fuori.

Lo racconta molto bene Romina Falconi, artista che nel corso della sua carriera ha sempre cercato di porre al centro della questione il contenuto, anche quello scomodo ma più vero possibile. Con il suo linguaggio unico e originale descrive minuziosamente le fasi più fastidiose dell’esistenza umana, quelle che non fanno rima con cuore e amore, facendosi portabandiera del cantautorato terapeutico. Perché il perdono va sudato, non possiamo sprecarlo per chi non lo merita, alle volte un sano biglietto last minute per andare a “quel Paese” vale più di mille discorsi senza fine.

In tal senso, “Buona vita arrivederci” è un invito a dire basta, a ribellarci e non fidarci di chi ci fa sentire sbagliati, perché il mondo si divide in due macro-categorie di esseri umani: gli approfittatori sociali e le persone affette dalla sindrome della crocerossina, autentiche reincarnazioni di Candy Candy che quando incontrano sulla propria strada i loro degni opposti finiscono per cacciarsi in un mucchio di guai. Spesso l’indifferenza non basta, un “ciaone” è solo l’inizio… il preludio di un liberatorio, salubre, vigoroso, imprescindibile, conclamato, magistrale, filosofico, ispirato, ragguardevole VAFFANCULO!

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Buona vita arrivederci | Video

Buona vita arrivederci | Testo

Buona vita arrivederci, a chi va via
e mi libera per sempre
a chiunque perdona però
io non sono chiunque
non sopporto che io sto da schifo
tu stai meglio di me

Buona vita arrivederci, amica mia
finirà l’allegria del gin tonic
e mi serve sfogarmi, mi serve una farmacia
e se vuoi io ti parlo di fedeltà
ma sono tutte brutte verità

Io ti auguro tutto il meglio ma
io ti auguro tutto il meglio ma
mi dicevi “non vivo senza te”
e allora perché non crepi?
Perché non piangi per me
perché non piangi per me
mi dicevi “non so stare senza te”
e allora perché stai bene?

Buona vita grande padre
coi tuoi traumi ci scrivo tre album
ero io la tua bambina, forse
Mi hai tradito tu, prima degli altri,
ti meriti un premio
e che il tempo guarisce lo so ma
non sempre io ci credo

Buona vita grande amore,
fanculo a te tu non sei più il mio
rifugio mi dissocio da chi è a suo agio
con tutti i suoi ex
se vuoi io ti parlo d’amore ma
sono tutte brutte verità

Io ti auguro tutto il meglio ma
io ti auguro tutto il meglio ma
mi dicevi “non vivo senza te”
e allora perché non crepi?
Perché non piangi per me
perché non piangi per me
mi dicevi “non so stare senza te”
e allora perché stai bene?

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.