venerdì 22 Novembre 2024

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La vita “Nel bene e nel male” raccontata con verità da Matteo Faustini – RECENSIONE

Recensione del singolo sanremese del giovane cantautore

La vita è fatta di situazioni, di momenti che non sempre sono felici o semplici da affrontare. Raccontarli è compito dell’arte e, dunque, della musica che, se è vero che riflette e traduce tutti i diversi passaggi della nostra esistenza, ha l’obbligo di occuparsi anche di quegli episodi delicati, sofferti, maturati con difficoltà interiore.

Eppure mostrarsi fragili, confessare di aver vissuto dei momenti di debolezza in cui la vita sembrava aver esaurito le proprie scorte di sorrisi, nella società in cui oggi viviamo non è un vanto nè tanto meno un pregio, un elemento a proprio favore. Ne avremmo un gran bisogno ma non sempre siamo disposti a versare lacrime o dire apertamente di aver bisogno d’aiuto tanto nella nostra vita privata quanto in quella pubblica. A raccontarlo è Matteo Faustini che nella sua sanremese Nel bene e nel male che parla dritta al cuore ricordandosi di quanto sia difficile, a volte, affrontare l’esistenza in tutte le sue diverse componenti.

“Nel bene e nel male e in fondo è solo un bene che ci faccia così male” grida il ragazzo bresciano in un ritornello spiazzante che viaggia tra falsetti e canto pieno portando con sè la naturale propensione a spalancare le braccia per abbracciare il mondo e comunicare tutta la propria necessità di vivere anche a costo di affrontare quei sali e scendi che la giostra della vita regala ogni giorno ad ognuno di noi.

“Hai mai fatto l’amore con gli occhi?” si chiede con la potenza esaustiva di un intimo pianoforte l’apertura del pezzo che poi si trova a riflettere sull’io (“ho visto tutte le paure dentro un palloncino che stavano per scoppiare ma la mia mano, stretta al fino quel giorno, le ha lasciate andare”) per poi guardare a quel noi da vivere affidandosi alle “stanze del tuo cuore”.

Ed è l’amore quello che ricopre il palcoscenico principale della vita condizionandone spesso la direzione pur essendo consapevoli che “è un bene che ci faccia così male” perchè anche dentro ai momenti in cui una relazione finisce o non va per come avremmo voluto e sperato c’è quell’inarrestabile forza del sentimento che ci spinge a risalire la china. Perchè l’amore non è una malattia nè tanto meno una colpa o un motivo di debolezza, anzi. L’amore è il motore anche nei momenti in cui ci costringe a stringerci a piangere in un angolo della stanza portandoci, con maturità, ad ammettere, prima o poi, di essere “stanco di riempire più lo stomaco del cuore” permettendoci di tornare a combattere per noi stessi, per la nostra vita, per l’altro, per l’amore.

Ecco, ascoltando questo pezzo non possiamo che sognare con Matteo un mondo che sappia riconoscere una medaglia al merito a chi ha ancora la forza di dire pubblicamente di essere fragile ed innamorato perchè quell’uomo o quella donna, in realtà, è molto più forte di tutti gli altri per il semplice fatto di aver trovato dentro di sè, grazie alle esperienze che la vita gli ha donato o messo davanti ai piedi, il coraggio di ammettere che a volte si cade ma che quando ci si rimette in piedi si è più forti di prima proprio perchè si ha la forza di dire agli altri che si è caduti ricordandosi che “andare fino in fondo è il miglior modo per riuscire finalmente a galleggiare”.

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Nel bene e nel male | Testo

Hai mai fatto l’amore con gli occhi?
Io sì, ci ho letto dentro
E ho visto tutte le paure dentro un palloncino
Che stavano per scoppiare
Ma la mia mano stretta al filo quel giorno
Le ha lasciate andare
Hai mai fatto la guerra con gli occhi?
Io sì, e ho anche perso
Perché se entrambi giochiamo a nascondino
Ma nessuno vuol cercare
Allora forse meritiamo quel dolore
Che ci fa star così male
E poi bene, poi male
Ed è un bene che ci faccia così male
Perché dentro quel rancore
Si può ancora perdonare
Perché andare fino in fondo
È il miglior modo per riuscire finalmente
A galleggiare
Non c’è bisogno di scavare
Perché tutto in superficie devi usarlo
Come fosse una vernice
Pitturare le stanze del tuo cuore
Perché non è un bersaglio
Perché anche le montagne eran barriere
Adesso sono un bel paesaggio
E poi bene, poi male, poi bene, poi male
E in fondo è solo un bene che ci faccia così male
Hai mai chiesto scusa con gli occhi?
Io sì, però, in ritardo
E ti ho lasciato costruire un muro
Invece di una strada
Ma se l’amore ha una data di scadenza
Allora consumiamolo prima che scada
Hai mai cercato un altro paio di occhi
Quello no, ma c’è ancora tempo
è che quando mi metto in gioco
Vengo eliminato ai supplementari
Perché ho scoperto di avere il cuore miope
E gli devo mettere gli occhiali
E fa bene, fa male
Ed è un bene che ci faccia così male
Perché dentro quel rancore si può ancora perdonare
Perché andare fino in fondo è il miglior modo
Per riuscire finalmente a galleggiare
Che per guarire non ci sono gli anticorpi dell’amore
Sono stanco di riempire più lo stomaco del cuore
Proverò ad alzare il prezzo se mi danno per scontato
Ma non cerco vendetta
Perché è come un dolce senza cioccolato
E poi bene, poi male, poi bene, poi male
E in fondo è solo un bene che ci faccia così male
E poi bene, poi male, poi bene, poi male
E in fondo è solo un bene perché ci fa stare insieme
E poi bene, poi male, poi bene, poi male
E in fondo è solo un bene che ci faccia così male
E poi bene, poi male, poi bene, poi male
E in fondo è solo un bene perché ci fa stare insieme
Nel bene e nel male

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.