venerdì 22 Novembre 2024

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Overture: “Dentro Galérie è racchiusa una voglia genuina di far musica” – INTERVISTA

A tu per tu con la band alessandrina, fuori con il loro EP di debutto intitolato “Galérie

E’ disponibile dallo scorso 26 maggio per Noize Hills Records il progetto discografico che segna il debutto degli Overture, al secolo: Davide Boveri (voce), Jacopo Cipolla (basso), Andrea Barbera (chitarra e tastiere) e Giacomo Pisani (batteria e percussioni). “Galérie” è il titolo di questo lavoro composto da sei brani inediti, tra cui spicca il singolo “Vesto di nero”. Approfondiamo la loro conoscenza.

Ciao ragazzi, benvenuti. Partiamo dal vostro EP di debutto intitolato “Galérie”, cosa avete voluto inserire in questo vostro biglietto da visita musicale?

«Dentro “Galérie” è racchiusa una voglia genuina di far musica, nel modo più naturale possibile. L’approccio allo strumento musicale, che sia acustico o elettronico, è stata e sarà la chiave del nostro stile».

Quali tematiche e quali sonorità avete scelto di abbracciare in queste sei tracce?

«Abbiamo cercato di non limitarci, in modo da poter essere più liberi musicalmente e mentalmente, aprendo porte a nuovi stili e abbracciando più generi nel nostro primo lavoro ufficiale, dal rap Metal all’ R&B».

Prendendo spunto dal titolo di questo progetto, che periodo artistico state vivendo? Come lo definireste? Impressionista, realista, futurista, cubista…

«Facendo un parallelismo con l’arte, probabilmente ci avviciniamo all’arte contemporanea, con la dovuta dose di umiltà, proprio perché ci lasciamo influenzare dal bello della nostra generazione».

Facciamo un salto indietro nel tempo, come vi siete conosciuti e quando avete avuto l’idea di mettere insieme il vostro gruppo?

«Ci siamo conosciuti al liceo, decidendo di fondere appunto il concetto di band a quello del rapper solista. Il gruppo nasce ufficialmente nel 2018, con Davide (voce) e Andrea (chitarra e tastiere). Successivamente si sono aggiunti Jacopo (Basso Elettrico ) e Giacomo (Batteria e Percussioni)».

Quali ascolti hanno influenzato e accompagnato il vostro percorso?

«Abbiamo appunto tantissime influenze, provenienti da differenti generi. Se dovessimo fare dei nomi potremmo dire, Salmo, Anderson Paak, Red Hot Chili Peppers, Venerus, fino ai The Commitments, e davvero tanti altri…».

Con quale spirito vi affacciate all’attuale settore discografico? Come valutate il livello generale del mercato musicale nazionale?

«Come già accennato la nostra idea è quella di portare uno stile innovativo, senza regole, senza limiti considerando il livello davvero alto del mercato musicale odierno».

In questo periodo stiamo vivendo una situazione inedita a livello mondiale, l’emergenza sanitaria Covid-19 ha mutato, seppur momentaneamente, la nostra quotidianità. Come state vivendo tutto questo e cosa vi manca di preciso della dimensione live?

«Ci troviamo senza dubbio in una situazione spiacevole per noi e per gli artisti in generale. Direi che siamo tutti un p0′ dei leoni in gabbia. Pronti però a tornare più affamati di prima».

Al netto dell’attuale confusione e incertezza, quali sono i vostri prossimi progetti in cantiere e obiettivi professionali?

«I prossimi progetti delineeranno il nostro suono, faranno si che le nostre quattro menti diventino ancora più affiatate. Tutti abbiamo il comune obiettivo, ossia la musica come mestiere, possibilmente insieme. Ognuno di noi segue dei progetti nascenti fuori dal gruppo».

Per concludere, a chi si rivolge oggi la vostra musica e a chi vi piacerebbe arrivare in futuro?

«La nostra vuole e vorrà essere una bolla nella quale l’ascoltatore possa non sapere mai cosa aspettarsi, con l’unica costante di avere tanta musica e belle vibrazioni, date dalle medesime che proviamo noi quando siamo insieme, dentro e fuori dallo studio».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.