venerdì 22 Novembre 2024

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Ivan Granatino: “Vince sempre e solo la musica” – INTERVISTA

A tu per tu con l’artista casertano, in uscita con il singolo “Caramellain collaborazione con Bl4ir

Tempo di nuova musica per Ivan Granatino, giovane artista che abbiamo conosciuto durante la seconda edizione italiana di The Voice, apprezzato sul palco del Primo Maggio nel 2016 e continuato ad apprezzare negli anni con i suoi pezzi. Diverse le collaborazioni, tra cui spiccano i nomi di Clementino, Club Dogo, Luchè, Enzo Dong, D-Ross , Franco Ricciardi e Tullio de Piscopo. “Caramella” è il titolo del suo nuovo singolo, realizzato come il precedente “Me llama” con Bl4ir. Approfondiamo la sua conoscenza.

Ciao Ivan, benvenuto. Partiamo dal tuo nuovo singolo “Caramella”, cosa racconta? 

«Racconta di estate e di voglia di leggerezza proprio perché abbiamo tutti bisogno di un po’ di non pensare al brutto momento che abbiamo affrontato».

C’è una frase che, secondo te, rappresentata e sintetizza al meglio il significato dell’intero pezzo?

«Sicuramente il ritornello, che è il clou del pezzo: “Bella, farei di tutto sai per averla, il suo sapore dolce è una caramella, non so se scegliere questa o quella, sai so solamente che lei è bella, farei di tutto sai per averla, il suo sapore dolce è una caramella, non so se scegliere questa o quella, so solamente che lei è bella”».

A livello musicale, che tipo di sonorità hai scelto di abbracciare?

«Mi considero tendenzialmente Urban ma amo approcciare tanti generi di musica, spaziando dal pop al rap, dall’hip hop al reggaeton».

Dal punto di vista narrativo, cosa aggiungono le immagini del videoclip dirette da Tony Ruggiero? 

«Tony ha voluto dare un tocco internazionale al pezzo e ha dato colore al progetto».

Quando e come hai capito che tu e la musica eravate fatti l’uno per l’altra? 

«Eh… questo risale a quando ero ragazzino e andavo in giro con papà, che cantava le canzoni classiche napoletane».

Quali ascolti hanno influenzato e accompagnato il tuo percorso?

«Sicuramente ascolto molto musica internazionale, soprattutto statunitense, ma adoro artisti italiani come Lorenzo Jovanotti e Nek».

Personalmente, come hai vissuto queste ultime settimane? Con quale stato d’animo hai affrontato la pandemia e tutte le sue conseguenze? 

«Inizialmente non nascondo di avere avuto paura e dispiacere per chi non ce l’ha fatta ma sempre con l’ottimismo che mi contraddistingue e la voglia di continuare a fare musica. L’importante è che lo Stato non si dimentichi del nostro settore (che è davvero in difficoltà e con tante incognite sul futuro soprattutto per quanto riguarda i live). E non parlo tanto di noi artisti ma proprio di tutti gli addetti ai lavori che vivono di questo».

Al netto dell’attuale incertezza discografica, cosa puoi anticiparci sui tuoi prossimi progetti in cantiere? 

«Sicuramente ho un progetto ben chiaro e delineato che avrebbe dovuto uscire già a marzo con un pezzo rap insieme ad un carissimo amico ma che poi il Covid ha posticipato. Piano piano svelerò tutti i brani del mio prossimo disco che uscirà nel 2021, pezzi realizzati insieme a tanti artisti amici».

Per concludere, a chi si rivolge oggi la tua musica e a chi ti piacerebbe arrivare in futuro? 

«Da sempre credo che la musica arrivi dove vuole arrivare perché chiunque di noi può avere hype oggi e domani no. L’unica cosa che conta è proprio la musica. Vince sempre e solo lei, se piace arriva a chiunque. se non piace puoi fare numeri enormi per poi sparire nell’immediatezza. Spero di fare musica che piaccia a più persone possibile e che soprattutto rimanga nel tempo».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.