Trionfa la “Zingara” di Iva Zanicchi e Bobby Solo, tra le presenze emergono due autentiche leggende della storia della musica: Lucio Battisti e Stevie Wonder.
Il diciannovesimo Festival della canzone italiana, in scena al salone delle feste del Casinò di Sanremo dal 30 gennaio al 1° febbraio 1969, viene presentato dal conduttore catanese Nuccio Costa affiancato dall’attrice trevisana Gabriella Farinon. Si tratta della prima edizione in cui si respira il clima sessantottino e politico abbastanza pesante all’epoca, con scioperi e manifestazioni che minacciarono il corretto svolgimento della svolgimento della kermesse, tra cui lo storico Controfestival indetto da Dario Fo e Franca Rame organizzato, nei giardini di Villa Ormond. Questa edizione viene ricordata per l’unica e storica partecipazione di Lucio Battisti che, dopo essere apparso come autore di “Non prego per te” e “La farfalla impazzita” nei due anni precedenti, prende parte alla gara con “Un’avventura”. Ventiquattro le canzoni in gara, affidate a diversi esordienti, tra cui: Rita Pavone, Nada, Gabriella Ferri, Mal, i New Trolls, Rosanna Fratello, Riccardo Del Turco, i Dik Dik, Rocky Roberts, Alessandra Casaccia, i The Showmen, Leonardo, Armando Savini, Checco de I Giganti, Junior Magli, Sonia, oltre che all’esperienza di numerosi veterani: Claudio Villa, Caterina Caselli, Sergio Endrigo, Gigliola Cinquetti, Little Tony, Antoine, Massimo Ranieri, Fausto Leali, Milva, Don Backy, Orietta Berti, Mino Reitano, Wilma Goich, Johnny Dorelli, Memo Remigi, Robertino, Tony Del Monaco, Carmen Villani, Elio Gandolfi, Isabella Iannetti e Mario Zelinotti. A trionfare la coppia composta da Bobby Solo e Iva Zanicchi con “Zingara”, un vero e proprio evergreen della canzone italiana.
https://www.youtube.com/watch?v=q_MABAyr5jI
Top e Flop di Sanremo 1969
Top
1. Lucio Battisti – Wilson Pickett – “Un’avventura”
2. Nada – The Rokes – “Ma che freddo fa”
3. Bobby Solo – Iva Zanicchi – “Zingara”
Flop
1. Gabriella Ferri – Stevie Wonder – “Se tu ragazzo mio“
2. Wilma Goich – The Sweet Inspirations – “Baci baci baci baci“
3. Mino Reitano – Claudio Villa – “Meglio una sera (Piangere da solo)“
Tra gli interpreti stranieri abbinati alle nostre ugole, da segnalare, la presenza della cantante francese France Gall, dei britannici Mary Hopkin, The Rokes, The Casuals e degli statunitensi Brenton Wood, i The Sweet Inspirations, Wilson Pickett e Stevie Wonder, soul-man di indiscutibile fama internazionale che eseguì in italiano la non fortunata “Se tu ragazzo mio”, insieme a Gabriella Ferri. Nonostante l’acclamata vittoria di “Zingara”, a trionfare nelle vendite e nella memoria storica degli italiani è “Un’avventura”, composta dalla premiata ditta Mogol-Battisti e classificatasi soltanto al nono posto. Tra i 45 giri che ottennero grande successo all’indomani della kermesse, ricordiamo: “Ma che freddo fa”interpretato dalla debuttante Nada, “La pioggia” di Gigliola Cinquetti, “Un ora fa” di Fausto Leali, “Cosa hai messo nel caffè”di Antoine e Riccardo del Turco, “Bada bambina” di Little Tony, “Quando l’amore diventa poesia” del duo composto da Orietta Berti e Massimo Ranieri, “Zucchero” dell’esordiente enfant prodige Rita Pavone e “Lontano dagli occhi” di Sergio Endrigo, che non riesce a bissare la vittoria dell’anno precedente.
LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE
Edizione difficile quella del 1969 a causa di un clima politico e sociale sufficientemente teso sia in Italia che all’estero. In Riviera ligure la novità più interessante della manifestazione è l’introduzione di una sigla ufficiale per la trasmissione televisiva. Ad aprire questa lunga tradizione, tutt’ora esistente, è il brano “La canzone portafortuna” di Tony Renis e Lara Saint Paul che, di fatto, è il progenitore di quello che, negli anni a seguire, diventerà lo stacchetto ufficiale della kermesse. Come dimenticare, a tal proposito, il celeberrimo “Perchè Sanremo è Sanremo” di Rudy Neri per il Festival di Pippo Baudo del 1996. Venendo ad anni più recenti anche il Festival di Antonella Clerici (2010) puntò molto sulla base musicale affidata al maestro Sabiu che incorniciò alla perfezione l’essenza fiabesca di quell’edizione. |
Nico Donvito
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