venerdì 22 Novembre 2024

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Renza Castelli: “La mia musica si rivolge a chi ha voglia di ascoltare nel profondo” – INTERVISTA

A tu per tu con la cantautrice toscana, in uscita con il suo nuovo singolo intitolato “La libertà

Tempo di nuova musica per Renza Castelli, artista classe ’89 che ritroviamo dopo la positiva esperienza della dodicesima edizione italiana di X Factor. “La libertà” è il titolo del brano con cui torna sul mercato e che anticipa l’uscita del nuovo album, previsto per il prossimo inverno. L’abbiamo incontrata nello studio del suo produttore Fabrizio Campanelli, per approfondire la conoscenza della sua visione di vita e di musica.

Ciao Renza, benvenuta. Partiamo dal tuo nuovo singolo intitolato “La libertà”, che sapore ha per te questo pezzo?

«Ha un sapore di liberazione, so che sembra una cosa scontata ma, in realtà, credo sia fondamentale saper accettarsi nonostante i momenti bui che possiamo attraversare, per ritrovare quella serenità che ci rende veramente liberi e, soprattutto, presenti a noi stessi».

Pensi che questo sia il sound che più ti rappresenta? Quello in cui ti senti più a tuo agio?

«Ho presentato a Fabrizio una bozza chitarra e voce, lui è stato bravissimo a rivestire questo brano in maniera molto naturale, non avrei mai potuto immaginare niente di diverso. Per cui sì, penso che questo sound sia quello che più rappresenti la mia espressione musicale».

Nel testo parli dell’accettazione di noi stessi, in un’epoca in cui i social e l’apparenza contano, a volte più o come la sostanza, quale pensi sia il segreto per non lasciarsi influenzare dal giudizio degli altri e per sentirsi realmente liberi? 

«Questo è un viaggio che credo durerà tutta la vita, almeno per quanto mi riguarda. Non è sempre semplice riuscire a far tesoro di questo concetto e, soprattutto, delle esperienze che viviamo. Sicuramente il tempo e gli anni che passano portano saggezza, calma e capacità di saper riconoscere le cose, saper prendere il buono e lasciare andare quello che non serve».

Cosa ti ha lasciato di concreto l’esperienza di X Factor?

«Mi ha lasciato un bel pensiero, ovvero che “presto” e “bene” possono stare insieme, l’unico patto che bisogna fare con se stessi è darsi da fare ogni giorno, con tantissima costanza, senza perdere tempo. Io sono una che alle volte vola nei circuiti della paranoia, però bisogna sempre restare presenti».

Quali sono i tuoi prossimi progetti in cantiere? Cosa dobbiamo aspettarci a riguardo?

«Il 24 di luglio uscirà un secondo singolo che si intitola “Sai che c’è”, un brano un pochino dai sapori più leggeri rispetto a “La libertà”, ci saranno delle sonorità diciamo più “estive”, ma non vorrei buttarvi troppo fuoristrada utilizzando questo termine. Diciamo che “apparente leggerezza” è il modo migliore per descrivere questo pezzo».

Per concludere, a chi si rivolge oggi la tua musica e a chi ti piacerebbe arrivare in futuro?

«Non metto limiti di età e non ho un target di riferimento. La mia musica si rivolge a chi ha voglia di ascoltare nel profondo una sensazione raccontata in prima persona, ma il più possibile al servizio degli altri».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.