venerdì 22 Novembre 2024

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“Piña Colada”, un sorso di originalità per Margherita Vicario feat. Izi – RECENSIONE

Disponibile dallo scorso 10 luglio il nuovo singolo dell’artista classe ’88, intitolato “Piña Colada”

A un anno di distanza dalla nostra piacevole intervista, torniamo a parlare di Margherita Vicario, talento puro e originale, una ventata d’aria fresca, di fantasia e di innovazione. Si intitola “Piña Colada” il brano scelto per accompagnarci in questa inedita estate, impreziosito dal featuring con Diego Germini, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Izi.

La cantautrice dimostra nuovamente il suo genio assoluto, senza piegarsi alle regole dei tormentoni, realizzando piuttosto una gradevole proposta estiva, in linea con la stagione ma non con i clichè e la retorica. Prodotto da Davide “Dade” Pavanello, il brano parla di ricerca interiore, del sapersi accontentare di “una macchina a media potenza”, in un mondo pieno zeppo di sfarzi e di eccessi.

Nonostante il titolo può trarre in inganno, “Piña Colada” è il giusto cocktail musicale da sorseggiare in questi atipici mesi, proprio perché ci riporta alla realtà, al valore delle piccole cose, il tutto con una narrazione leggera, apparentemente spensierata, ma di contenuto… un modo efficace per abbattere il deficit di attenzione che negli ultimi anni pervade la nostra società.

In tal senso, Margherita Vicario si conferma l’acuta e nobile cantautrice che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi tempi con Abauè (Morte di un Trap Boy), Mandela”, RomeoeGiubbottino“, una valida alternativa al superfluo, a tutto ciò che ci sembra simile e preconfezionato, basta solo avere voglia di cercare altrove, uscire il raccordo del mainstream per scoprire paesaggi ispirati e non ancora contaminati.

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Piña Colada | Video

Piña Colada | Testo

Questa notte ho fatto un sogno (ah sì?)
mi trovavo in aeroporto (e sti caxxi?)
in una mano la valigia (interessante)
e nell’altra il passaporto (wow)
i miei debiti sul collo
salutavan da lontano (hasta la vista)
c’era anche Peppe Mujica
che mi diceva: “vacci piano” (señorita)
sono in ritardo sui tempi
voglio una famiglia, la villa,
due Grammy (seh, vabbè)
avanzo alla cieca, le gambe pesanti
non so cosa voglio, ma voglio arrivarci

Ooh, te lo pregunto cantando
dal fondo del tuo corazón
dígame cosa ti rende felice mio amor

A me nella vita per esser contenta
mi basta un amore ed un buon conto in banca
ma se resto povera allora pazienza
mi basta una macchina a media potenza
con uno stereo fortissimo
perché c’è un disco bellissimo
ma prima di chiedermi qualsiasi cosa
tu portami zitto una Piña Colada
tu portami zitto una Piña Colada
tu portami adesso una Piña Colada

Ma l’errore più frequente
è non vivere il presente
tra depressione e paranoia
piega la testa, arriva il boia

Siamo troppi, troppo creativi
alcuni tristi e molti fessi, pochi cattivi
abbiamo tutti il chiodo fisso dei giubbottini
genitori un po’ distratti, telefonini
da vent’anni chiusi al cesso, coi Topolini
che rincorrono le Minnie coi minipimer
ignoriamo le parole dei più piccini
ma cosa vuoi che ne capiscano? Son bambini

A me nella vita per esser contenta
mi basta un amore ed un buon conto in banca
ma se resto povera allora pazienza
mi basta una macchina a media potenza
con uno stereo fortissimo
perché c’è un disco bellissimo
ma prima di chiedermi qualsiasi cosa
tu portami zitto una Piña Colada
tu portami zitto una Piña Colada
tu portami adesso una Piña Colada

Tenia que llevarte una Piña Colada
pero etoy borracho porque l’hai tomada
verano comience, l’invierno se acaba
però non c’ho un Euro e prendo il sole in casa
sono solo in mezzo all’acqua come un profugo
rispondi al citofono, dai, mi serve il pezzo
intendo quello per il cofano
vieni su di sopra
ma non dirlo a mia madre
ti lascio il caffè nella moka
ma c’ho ancora da fare
non dire è bella l’estate
con le ferie che fate
vedo mami farsi i peli con il pelapatate
ti continuo a sorridere sotto i baffi
perché bisogna vivere e ridere degli sbatti

Ooh, te lo pregunto cantando
dal fondo del tuo corazón
dígame cosa ti rende felice mio amor

A me nella vita per esser contenta
mi basta un amore ed un buon conto in banca
ma se resto povera allora pazienza
mi basta una macchina a media potenza
con uno stereo fortissimo
perché c’è un disco bellissimo
ma prima di chiedermi qualsiasi cosa
tu portami zitto una Piña Colada
tu portami zitto una Piña Colada
tu portami adesso una Piña Colada

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.