venerdì 22 Novembre 2024

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Lucio Battisti, trent’anni de “La sposa occidentale”

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Sono trascorsi trent’anni dalla pubblicazione de “La sposa occidentale“, il diciottesimo album in studio di Lucio Battisti, rilasciato il 10 ottobre del 1990. Dopo aver celebrato il cinquantennale del suo omonimo disco d’esordio e il quarantennale di Una giornata uggiosa, ci ritroviamo a parlare di un progetto completamente diverso, vale a dire il terzo dei cinque lavori realizzati in coppia con il paroliere Pasquale Panella.

A livello musicale, l’ugola di Poggio Bustone prosegue il proprio personale processo di sperimentazione, abbandonando definitamente l’uso degli archi in favore di sonorità orientate verso la techno-dance. Dal punto di vista testuale, invece, la narrazione verte attorno alla figura femminile protagonista del titolo. Battisti spiazza e si allontana sempre di più dall’immagine melodico-rassicurante trasmessa nel corso dei suoi primi anni di carriera.

Riascoltato a distanza di tre decenni, “La sposa occidentale” suona ancora oggi difficile al primo ascolto, a tratti criptico, piuttosto celebrale, tra i suoi lavori più estremi, frutto della voglia di non ripetersi, bensì di portare all’estremo suoni e concetti, in netto contrasto con l’orecchiabile direzione percorsa in precedenza. Un azzardo che convince a metà, poco comprensibile per via della totale assenza di logica espressa, ma riconoscibile come una visione affascinante e futurista.

Lucio Battisti sceglie di seguire la strada dell’ispirazione, senza cadere in tranelli, tentazioni o scorciatoie, con il coraggio di chi ha scelto di non sottostare a regole, di non autoimporsi etichette. Un cruciverba senza schermi, così potremmo definire questa ultima fase della sua meravigliosa carriera, un tentativo enigmistico e disorientante, un nuovo modo di intendere e concepire la forma canzone, che lo porterà ad influenzare e stimolare indirettamente le generazioni successive.

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La sposa occidentale | Tracklist e stelline

  1. Tu non ti pungi più ★★★☆☆
    (Pasquale Panella, Lucio Battisti)
  2. Potrebbe essere sera ★★★☆☆
    (Pasquale Panella, Lucio Battisti)
  3. Timida molto audace ★★★☆☆
    (Pasquale Panella, Lucio Battisti)
  4. La sposa occidentale ★★★☆☆
    (Pasquale Panella, Lucio Battisti)
  5. Mi riposa ★★★☆☆
    (Pasquale Panella, Lucio Battisti)
  6. I ritorni ★★★☆☆
    (Pasquale Panella, Lucio Battisti)
  7. Alcune noncuranze ★★★☆☆
    (Pasquale Panella, Lucio Battisti)
  8. Campati in aria ★★★☆☆
    (Pasquale Panella, Lucio Battisti)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.