venerdì 22 Novembre 2024

ULTIMI ARTICOLI

SUGGERITI

Ultimo e la sua delicata essenzialità in “7+3” – RECENSIONE

Recensione dell’ultimo brano inedito del cantautore romano

Dopo aver iniziato l’esperienza con Ultimo Records, la sua etichetta ufficiale, che ha debuttato sul mercato con la pubblicazione del singolo ’22 settembre’, ecco che Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, torna sulle scene con ‘7+3’, brano inedito che arriva esattamente a tre mesi di distanza dal precedente. Si tratta ufficialmente del terzo pezzo inedito pubblicato dopo l’album ‘Colpa delle favole‘ (di cui qui la nostra recensione), progetto dei record uscito nell’aprile del 2019 dopo la sua partecipazione a Sanremo, che ha permesso al giovane artista di intraprendere il suo primo trionfale tour nei palasport, concluso a luglio dello stesso anno con la data evento allo Stadio Olimpico di Roma.

Rinviato il primo grande tour evento negli stadi, inizialmente previsto per l’estate del 2020 e poi spostato causa emergenza Covid a giugno 2021, il cantante ha potuto lavorare con più calma ai nuovi brani, in attesa di tornare con un nuovo progetto di inediti per cominciare un nuovo capitolo della sua carriera dopo il successo ottenuto con la trilogia ‘Pianeti’ ‘Peter Pan’‘Colpa delle favole’, capace totalizzare la cifra record di oltre 500.000 copie vendute in appena 2 anni e mezzo.

‘7+3’ viene presentato dallo stesso autore come un brano intimo e personale, in cui la dedica va direttamente alla madre. La struttura della canzone è molto semplice: due strofe e due ritornelli, così come l’arrangiamento che segue la scia degli ultimi singoli per puntare ancor di più sull’essenzialità. Una chitarra acustica arpeggiata accompagna le dolci parole sussurrate dell’artista che sceglie di puntare su un testo minimalista ma denso di immagini. Ultimo colora la sua tela con colori tenui e sereni, arriva dritto al punto rivolgendosi direttamente alla madre senza servirsi di artifici non necessari.

Le frasi scelte all’interno del pezzo sono semplici ed immediate, immagini che si alternano una dopo l’altra e che alla fine contribuiscono alla costruzione di un brano che ha la sua forza proprio nella sua semplicità. Ultimo fa ultimo e ancora una volta lo fa appoggiandosi al suo, ormai riconoscibilissimo, stile. Sensibile e preciso nell’interpretazione, il cantante dei record convince anche senza aver bisogno di effetti speciali o di esplosioni improvvise. Il brano si mantiene sempre sugli stessi toni, senza esplodere nella seconda parte come era stato con la potente ’22 settembre’, in questo caso Ultimo non cerca l’orecchiabilità ma si pone come obbiettivo quello di far entrare l’ascoltatore nel suo mondo intimo ed essenziale. Probabilmente il brano meno adatto per andare in radio dal punto di vista commerciale, ma quello perfetto per mostrarsi nel modo più “scarno” possibile. Fra Ed Sheeran e Tiziano Ferro, il giovane artista romano prosegue nella sua personale ricerca di nuove strade sempre più minimaliste, senza slegarsi però dal passato.

Acquista qui il brano |

7+3 | Testo

Tu porti bellezza dove prima non c’era
e vedi l’incendio dentro una candela
tu porti il silenzio quando il vento grida
raggi di sole se il mio corpo gela
tu porti sorrisi ad una depressione
lo scudo ad un bimbo in manifestazione
tu porti il profumo
ma senza indossarlo
la pelle che vibra
se mi cammini accanto
tu porti una torcia al buio delle sere
l’oceano celeste dentro il mio bicchiere
la serenità a chi non ha un mestiere
la mano che stringo se sto per cadere
tu

Tu porti la vita verso una risposta
soltanto portandola verso se stessa
e ancora
tu

Tu porti un bel quadro ad un capolavoro
e il sasso di campagna a diventare oro
e soltanto perché
semplicemente
porti te

Tu rispondi a tutto senza mai parlare
la parte mia che odio sai farla morire
nel canto dei poeti porti nuove frasi
planando emozioni sulle nostre mani
tu porti le rondini a inseguire il rosso
di un tramonto che rende stupendo il brutto
fasce di luce traffico non siepi
7+3 vuoi formare un 10
tu porti un bambino a camminar da solo
scoprendo che è a terra che diventa un uomo
tu porti l’immenso dentro un mio discorso
e scrivo di te
non metterò mai un punto
e tu

Tu porti la vita verso una risposta
soltanto portandola verso se stessa
e ancora
tu

Tu porti un bel quadro ad un capolavoro
e il sasso di campagna a diventare oro
ma soltanto perché
semplicemente
porti te
tu porti te
tu porti te
tu porti te
tu porti te
tu porti te