Il Festival rimane in bilico: le ultime news
Giorni e settimane difficili e cruciali per il Festival di Sanremo 2021 che si trova a dover fare i conti con gli ultimi, ma fondamentali, nodi da sciogliere prima di andare effettivamente in scena dal 2 al 6 marzo prossimi come ufficialmente confermato nelle ultime settimane dai vertici della Rai (qui per rileggere la notizia con la conferma definitiva).
Lo scoglio maggiore per il secondo Festival targato Amadeus appare ancora quello della presenza del pubblico riguardo alla quale, nelle ultime settimane, si sono rincorse le ipotesi di quarantene forzate negli alberghi piuttosto che su di una nave trovando, però, sempre un qualche motivo di opposizione alla fattibilità della cosa. Nelle ultime giornate la Rai, come avevano anticipato i rumors, sta ragionando sulla possibilità di avere in sala un pubblico di figuranti in modo da non dover fare a meno di un requisito fondamentale per la riuscita della cinque giorni sanremese secondo l’intera macchina organizzativa della kermesse.
Se ancora non ci sono conferme ufficiali a proposito di una qualche soluzione, negli ultimi giorni è stato Amadeus, direttore artistico ma anche portabandiera mediatico della kermesse, a spendersi in prima persona cercando di tirare una somma per rispondere alle tante in corso e, contemporaneamente, rilanciare uno spirito positivo e di collaborazione a proposito del Festival.
Intervistato da Corriere.it il conduttore ha risposto con chiarezza a chi suggerisce di rimandare di qualche settimana la messa in onda della kermesse “spostarlo per trovarsi con gli stessi problemi non avrebbe senso. Chiarisco una cosa: non vorrei che sembrasse che mi sono intestardito a fare Sanremo a tutti i costi. Lo deve volere la Rai, la discografia e la città di Sanremo. Lo dobbiamo volere tutti: o siamo compatti e lavoriamo per farlo al meglio oppure ci rivediamo nel 2022“.
Una presa di posizione dura e determinata, dunque, quella di Amadeus che, chiudendo, ha ricordato: “se le cose si fanno bene e in sicurezza, con protocolli precisi, non bisogna preoccuparsi. E’ facile dire si chiude, non si fa, opporre sempre dei «no»: è una scorciatoia semplice e banale”.
Ilario Luisetto
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