Tutte le nostre mini-recensioni ai nuovi singoli in rotazione radiofonica
- STREET – Capo Plaza: Capo Plaza fa il Capo Plaza di sempre. Lo fa per i suoni, lo fa per le tematiche e lo fa per la scrittura che vuole fare lo chic mettendo di mezzo qualche termine anglosassone che fa sempre giovane. In mezzo ci finisce anche un campionamento continuato di ‘Dilemma’, celebre hit del 2003 di Nelly e Kelly Rowland e nemmeno questa è un’operazione troppo innovativa. Anzi. Il problema, forse, è che a Capo Plaza servirebbe, oggi più che mai, il coraggio di rischiare e di riproporsi con qualcosa di nuovo e davvero sorprendente perchè le mode, si sa, passano in fretta. Funziona grazie al campionamento, per il resto… VOTO: 5.5
- L’URLO DI MUNCH – Emanuele Aloia: è la più perfetta messa in musica di quello che può dirsi una hit. Emanuele mantiene tutta la sua personalità passando dalle sue abituali citazioni tratte dal mondo artistico e letterario alla sua tipica struttura della forma-canzone. Il jolly questa volta se lo gioca con l’inciso ed un beat che si fa fischiettare anche controvoglia e che è destinato a spopolare nelle prossime settimane tanto tra i giovanissimi quanto in radio. Che sia costruita a tavolino per funzionare o che sia ciò che funziona ad adattarsi alla sua musicalità poco importa: funziona a prescindere. VOTO: 7-
- BELVA – Gazzelle: meno triste e straziato del solito per questo suo nuovo singolo che ha il doppio difficile compito di far seguito alla fortunatissima ‘Destri’ e di anticipare un nuovissimo ed attesissimo album d’inediti. La canzone funziona e lui rimane assolutamente riconoscibile ed unico nella propria dimensione di credibilità artistica. Quello che, forse, convince un po’ meno delle attese è la struttura dinamica della canzone che non gode di quella dinamica variegata ed incisiva capace di far entrare la canzone da subito in testa di qualsiasi distratto ascoltatore fin dal primo passaggio radiofonico. E’ sempre bravo ma ha fatto di meglio. VOTO: 6.5
- EQUATORE – Rancore e Margherita Vicario: è la coppia che non ti aspetti e che, difatti, non ha quell’alchimia che entrambi si meriterebbero per dar il giusto spazio al proprio indiscusso talento. Rancore rimane uno dei più ispirati nelle proprie rime e anche in questo caso ne da prova con delle strofe che sfrutta una cadenza serrata e martellante. Margherita, invece, s’incarica di un ritornello che funziona e che rende la sua voce più chiara, pulita e spersonalizzata di quanto solitamente avviene. Il brano, in sè, funziona ma la sensazione è che, per il talento dei suoi due protagonisti, avrebbe dovuto/potuto essere nettamente più incisivo di così. Bello ma poteva essere un capolavoro. VOTO: 7.5
- LA LOGICA DEL TEMPO – Renato Zero: ampio spazio ha riservato il cantautore romano alla dimensione del tempo nella sua ultima trilogia discografica e questo singolo, pescato dal secondo capitolo di ZeroSettanta, ne è un’assoluta testimonianza. Lo è mettendo in campo la sua riflessione su quel “tempo senza tempo che noi chiamiamo eternità” senza comunque rinunciare alla riflessione sul nostro presente tra le sue contraddizioni e le problematicità che lo contraddistinguono. Più sostenuto musicalmente rispetto alle sue ultime apparizioni Renato si dona ancora una volta al suo pubblico per ribadire che “è una regola del mondo: chi amore ha dato, amore avrà”. VOTO: 7
- MAL DI GOLA – The Kolors: sempre più italici e sempre più calati negli “anni ’80 d’oggi”. Stash e soci approfondiscono il discorso già intrapreso con le loro ultime comparsate e, quindi, danno ampio spazio a tastiere e sovrapposizioni vocali che fanno tanto mondo indie-pop. La sensazione, poi, viene ribadita dai suoni e dall’arrangiamento della seconda metà del brano dove entra in scena la ritmica ed i colori scelti riempiono con efficacia il quadro che si è scelto di comporre. Mantengono, nonostante tutti questi riferimenti, la loro personalità e questo è un punto a loro favore. Ora hanno bisogno di tornare a macinare numeri. VOTO: 7.5
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Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
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