venerdì 22 Novembre 2024

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Dotan: “La musica mi ha salvato la vita” – INTERVISTA

A tu per tu con l’ispirato cantautore israelo-olandese, in occasione dell’uscita del suo nuovo disco “Satellites

Reduce dal grande successo internazionale dei singoli Mercy e Numb, per Dotan è tempo di far conoscere al mondo la sua nuova musica. Si intitola “Satellites” il disco pubblicato lo scorso 28 maggio, un lavoro che mette in luce l’anima dell’artista classe ’86, l’intensità della sua scrittura e il suo talento vocale. Approfondiamo la sua conoscenza.

Ciao Dotan, benvenuto. Partiamo dal tuo nuovo disco “Satellites”, quali riflessioni e quali stati d’animo hanno accompagnato la nascita di queste undici canzoni?

«Bella domanda. Penso che lì dentro ci siano tutti i miei stati d’animo in realtà, ah! L’album è davvero il mio viaggio personale degli ultimi anni e mi sono completamente aperto con queste canzoni. È abbastanza liberatorio parlare di tutto nella mia musica e sono molto grato di avere questo sfogo con il mio songwriting, dal momento che non sono bravo a parlare dei miei sentimenti nella vita reale».

Come spieghi il grande consenso internazionale ottenuto dal singolo apripista “Mercy”?

«Non so spiegarlo bene francamente. Voglio dire, è molto travolgente. Se capite cosa intendo. Penso che le persone possano sentire che proviene da un posto profondo dentro di me e probabilmente ad ognuno risuona secondo le proprie esperienze. È incredibile leggere le storie e le risposte che le persone condividono con me dopo aver ascoltato “Mercy”».

Quale pensi sia stato invece il segreto del suo successo di “Numb”?

«”Numb” è davvero una canzone da “lotta”. Si tratta di combattere per uscire dai tempi bui. La canzone ha iniziato a viaggiare davvero durante la pandemia e penso che parlasse degli stati d’animo delle persone. Anche questa è una canzone molto personale, quindi è veramente speciale vedere quante persone rispondono ad essa».

Con la tua tournée europea farai tappa anche in Italia, il prossimo 29 ottobre ai Magazzini Generali di Milano. Che tipo di spettacolo dobbiamo aspettarci?

«Sarà la prima volta che mi collego nella vita reale con gli ascoltatori in Italia, e non vedo l’ora! Sembrerà irreale e spaziale dopo due anni senza suonare in nessuno palco. Sarà come un ottovolante emotivo che andrà da momenti molto intimi a momenti esplosivi. Sarà una notte magica!».

Dotan Satellites

Cosa ti piace dell’Italia e quali artisti del nostro Paese ti capita di ascoltare?

«Ovviamente amo il cibo italiano, ma amo soprattutto il calore e l’apertura delle persone. L’amore che ricevo quando vengo qui e il modo in cui la gente è in contatto con le proprie emozioni è molto speciale per me. Soprattutto perché in Olanda le persone sono piuttosto riservate e forse un po’ fredde, quindi è un bel cambiamento! Amo la musica italiana e l’anno scorso ho conosciuto alcuni grandi artisti con cui ho stretto amicizia come Diodato ed Emma».

Per concludere, qual è l’insegnamento più importante che senti di aver imparato dalla musica fino ad oggi?

«So che sembra banale, ma la musica unisce davvero le persone in molti modi e può portare così tanto conforto alla vita delle persone. Per me la musica dal vivo è forse anche l’esperienza più speciale. L’energia in un club e il solo sapere che non sarai mai in grado di ripetere quella notte, perché è unica. La musica mi ha sicuramente aiutato in tutto ed è con sicurezza che posso dire che… mi ha salvato la vita».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.