A tu per tu con il trio romano, in uscita con il loro nuovo progetto discografico intitolato “TauroTape3“
E’ disponibile dallo scorso 17 settembre “TauroTape3”, il terzo capitolo di questa trilogia firmata dai Tauro Boys. Un progetto che si avvale dei featuring con Ariete, Psicologi e Tutti Fenomeni. Approfondiamone la conoscenza con i diretti interessati.
Ciao ragazzi, benvenuti. Partiamo dall’album “TauroTape3”, come si è svolto il processo creativo di questo progetto?
«Il “TauroTape3″ è frutto di due anni di lavoro. Dopo il tour di Alpha Centauri siamo tornati subito in studio (anche se di quelle session è uscita solo Colonna). Il lockdown ha giocato un ruolo fondamentale: in un primo momento ci ha scoraggiato, la nostra musica non ci sembrava più necessaria, poi però ci ha aiutati a fare più, scrivere e registrare era l’unico modo per evadere dal grigiore di quei mesi. Da lì in poi non ci siamo più fermati. Prima di definire la tracklist del Tape avevamo più di 80 bozze a disposizione».
Si tratta del terzo capito della vostra trilogia, lo vivete come la chiusura di un cerchio?
«In un certo senso si! I primi due tape sono stati realizzati a stretto giro. Fatto uscire il secondo sentivamo subito l’esigenza di scrivere il terzo capitolo ma, sarà per l’approccio in studio diverso dal solito o per il tipo di scrittura adoperato, non ci sembrava fosse in linea con i primi due. Di fatto annunciamo l’uscita del TauroTape3 dal 2019».
La tracklist è impreziosita da artisti del calibro di Ariete, Joe Scacchi e Tommy Toxxic, Psicologi e Tutti Fenomeni. C’è stato un criterio di selezione per quanto riguarda la scelta degli ospiti?
«Abbiamo scelto solo artisti che sono per noi anche amici, di cui nutriamo una stima sincera e profonda sia a livello professionale che personale».
Facciamo un breve salto nel tempo, come vi siete conosciuti e quando avete deciso di mettere insieme il vostro progetto?
MXMLN: «Pava e Prince si conoscono dalla culla, le loro mamme sono migliori amiche dal liceo. Io e Pava, invece, ci siamo conosciuti alle medie. Poi tutti e tre siamo stati compagni di liceo al Virgilio di Roma. Abbiamo iniziato a fare musica insieme già alle superiori, ma la scelta definitiva di uscire come Tauro Boys risale all’estate del 2016, eravamo in vacanza a Panarea».
Quali ascolti hanno accompagnato e ispirato il vostro percorso?
«Non ci fossilizziamo mai in un genere musicale, ma anzi, siamo di ampie vedute. In questo modo le influenze sono molteplici ed anche inaspettate».
Quali sono i vostri obiettivi per il futuro e/o sogni nel cassetto?
«Non fermarci più».
Per concludere, quali elementi e quali caratteristiche vi rendono orgogliosi di questa trilogia?
«La spontaneità con cui nascono molte tracce, la voglia di raccontare la propria visione del mondo e la propria sfera emotiva ed in oltre il voler sperimentare a livello musicale».
Nico Donvito
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