Recensione del singolo che apre il nuovo ciclo discografico del cantautore
“L’ultima non è sinonimo di fine”: da questo mantra Roberto Casalino parte per la costruzione del suo nuovo singolo, “L’ultima“. E così il cantautore di Latina rinnova per una volta in più la sua capacità di arrivare dritto al cuore del pubblico con parole semplici ed immagini persino scontate dietro le quali, però, vengono messe in luce chiavi di lettura nuove, quasi poetiche. In questo consiste probabilmente il talento di una delle penne del pop italiano più raffinate degli ultimi quindici anni: riuscire dar poesia a delle parole quotidiane che ai più risulterebbero così comuni da non poter custodire tale preziosità.
Dopo aver ridato voce ai suoi successi come autore per un disco come ‘Il fabbricante di ricordi’ (di cui qui la nostra recensione), Roberto Casalino torna agli inediti. Questo nuovo brano segna l’apertura di una nuova era discografica che porta ad un nuovo progetto anche se per piccoli passi e singoli che, via via, ne racconteranno l’anima. “L’ultima” è l’introduzione di questo nuovo racconto. Con il proprio abituale talento autorale Roberto Casalino traccia i contorni di una narrativa che rimane incentrata nei sentimenti ma che continua a dimostrarsi in evoluzione.
In un contorno di quella nostalgia che spesso i testi di Casalino (a cui qui la nostra ultima intervista) hanno trasferito al pubblico un nuovo fiore è pronto a sbocciare. In un inciso nettamente più positivo rispetto a delle immagini anche cupe delle strofe si trova il coraggio di dire a se stessi “chi se ne frega se ci manca un pezzo”. Quel senso di incompletezza ed errore diventa qui, invece, l’occasione per voltare pagina ed immaginare quel futuro che attende di essere vissuto e che viene perfettamente rappresentato da quel “ci sentiamo già fiorire dentro”.
Il tempo passa ma Roberto Casalino continua a dimostrarsi sempre perfettamente a proprio agio con una scrittura contemporanea e coerente. Anche il suono lo segue in questa evoluzione senza tradirne una vocazione pop-rock da sempre evidente. E così una serie di “ultime volte” si susseguono senza riuscire, tuttavia, a scalfire quella sensazione di rinascita e di ripartenza che ogni nuova sfida trasferisce con entusiasmo a chi non vede l’ora di lanciarsi verso nuove avventure ripetendosi con coraggio che no, “l’ultima non è sinonimo di fine”.
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Ilario Luisetto
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