giovedì 21 Novembre 2024

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Adriano Celentano, vent’anni di “Esco di rado e parlo ancora meno”

Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare

Sono passati vent’anni dalla pubblicazione di “Esco di rado e parlo ancora meno”, il primo lavoro di Adriano Celentano uscito nel nuovo millennio, rilasciato il 10 novembre del 2000, a un anno e mezzo di distanza dall’immenso successo ottenuto con il precedente Io non so parlar d’amore.

Un disco che appare meno convincente di quello appena citato, quasi incompiuto, considerando che sarebbe dovuto uscire nella primavera successiva ma, pressioni da parte della casa discografica, ne hanno abbreviato il processo creativo anticipandone l’uscita.

Il successo non manca lo stesso, grazie al traino radiofonico dei singoli “Per averti” e “Apri il cuore”, ma soprattutto all’esposizione televisiva della fortunata trasmissione “125 milioni di cazzate”. Tra record di ascolti e polemiche, il programma contribuisce al raggiungimento dell’ambito disco di diamante per le sue 1.500.000 di copie.

Alla scrittura dei testi vengono riconfermati Mogol e Gianni Bella, autori della straordinaria “L’emozione non ha voce”, ai quali si aggiungono nel team i nomi di Cheope, Rosario Bella, Carlo Mazzoni, Mauro Spina e la speciale partecipazione di Ivano Fossati, che firma l’esplicita “Io sono un uomo libero”.

Tra le altre canzoni degne di nota, spiccano “Quello che non ti ho detto mai”, “Ti prenderò”, “Tir”, “Le stesse cose”, “Il figlio del dolore” cantata con Nada e “Index”, traccia di chiusura ideata dal Molleggiato, che mescola alcuni pezzi presenti in scaletta.

Ancora una volta, il carisma di Adriano Celentano appare in tutta la sua luminescenza, brillando di luce propria. Il risultato è un disco dalle grandi intenzioni, ma che non spicca il volo come l’opera precedente, forse anche per il peso di un lavoro irripetibile e di un paragone inevitabile.

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Esco di rado e parlo ancora meno | Tracklist e stelline

  1. Per averti ★★★★☆
    (Mogol, Gianni Bella)
  2. Apri il cuore ★★★★★
    (Mogol, Cheope, Gianni Bella, Rosario Bella)
  3. Lago rosso ★★★☆☆
    (Mogol, Gianni Bella)
  4. Quello che non ti ho detto mai ★★★★☆
    (Mogol, Gianni Bella)
  5. Ti prenderò ★★★★☆
    (Mogol, Gianni Bella)
  6. Tir ★★★★☆
    (Mogol, Gianni Bella, Rosario Bella)
  7. Se tu mi tenti ★★★☆☆
    (Mogol, Gianni Bella)
  8. Africa ★★★☆☆
    (Mogol, Gianni Bella, Rosario Bella)
  9. Io sono un uomo libero ★★★★★
    (Ivano Fossati)
  10. Le stesse cose ★★★★☆
    (Carlo Mazzoni)
  11. Il figlio del dolore con Nada ★★★★☆
    (Adriano Celentano, Mauro Spina)
  12. Index (ideato e realizzato da Adriano Celentano)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.