Intervista all’autore di tanti successi
Noi di ‘Recensiamo Musica’ abbiamo scelto di tornare a dedicare al mondo autorale italiano dei nostri giorni oggi una nuova serie chiacchierate a sfondo musicale. Oggi è la volta di Marco Rettani, un artigiano delle canzoni che tanti successi ci ha regalato negli ultimi anni. Attraverso la sua creatività sono passati, negli anni, le voci di interpreti come Laura Pausini, Alessandra Amoroso, Noemi, Le Deva, Matteo Faustini e tanti altri…
In attesa di vederlo alle prese con un’iniziativa del tutto speciale che sveleremo nei prossimi giorni e che, oltre a lui, coinvolgerà altri suoi colleghi in un gioco divertente che abbiamo ideato vi lasciamo con questo veloce scambio di battute:
Ciao Marco, è un piacere ritrovarti nuovamente qui su ‘Recensiamo Musica’ dopo il nostro ultimo, e ormai tradizionale, incontro al Festival di Sanremo dove accompagnavi in veste di co-autore per il brano di Matteo Faustini che stai continuando a seguire anche per tutto il suo progetto discografico
In quali elementi?
<<Lui è molto pop ma ha delle sfumature diversissime: parla, recita, rappa… Le sue canzoni sono strutturate tutte in modo molto classico utilizzando degli accordi semplicissimi ma lui ha la capacità di farle suonare tutte in modo diverse. Questa è una cosa che mi ha incantato oltre a questo suo modo di comunicare utilizzando il linguaggio delle favole per raccontare le cose che accadono nella vita. ‘Figli delle favole’, il suo primo album (di cui qui la nostra recensione), ha tanto di questa sua intelligenza comunicativa. Ne sentiremo parlare a lungo di lui: me lo auguro e ne sono anche certo>>.
In questi anni abbiamo imparato a conoscerti da vicino e a capire che dentro di te ci sono, in qualche modo, due diverse anime: uno legato alla tradizione e ai grandi nomi della nostra cultura musicale ed un altro, invece, che deriva dalla cura e dall’attenzione nella ricerca dei giovani talenti. Da dove nasce quest’attenzione ai giovani?
<<Hai ragione! Nel momento in cui si parla con i giovani hai sempre la possibilità di essere attuale e, soprattutto, hai la possibilità di imparare da loro: il linguaggio dei ragazzi oggi è molto più semplificato di quello che crediamo e noi autori, in qualche modo, dobbiamo imparare a scrivere per loro e con loro. Questo è possibile solo frequentando i ragazzi giovani e lavorando con loro. E’ per questo che mi piace particolarmente dedicarmi alla ricerca di nuovi talenti come è stato Matteo Faustini ma anche Le Deva piuttosto che Francesca Miola>>.
Hai lavorato, però, anche con grandi nomi…
<<E’ sempre un’emozione quando mandi il provino di un tuo brano, scritto nella cameretta, e ti ritorna cantato dalla voce di Patty Pravo, Michele Zarrillo, i Nomadi o Noemi… E’ una cosa da togliere il fiato almeno per quelli che hanno una passione grande per la musica. Il vero sogno, però, è trovare chi deve ancora spiccare il volo: è facile andare a Sanremo con Patty Pravo perchè è lei che mi ci ha portato quasi a prescindere dalla canzone, è molto più difficile andarci con un ragazzo giovane ma è questo il sogno che non smetterò mai di rincorrere insieme a tutto un team fantastico che lavora con me ormai da anni nella costruzione dei progetti>>.
Oltre che un autore sei anche impegnato in prima linea nella produzione discografica con una tua etichetta, ‘Dischi dei sognatori’: come vedi, da questo punto di vista, la situazione discografica agli occhi della crisi attuale che, naturalmente, ha investito anche il mondo della musica?
<<Per l’aspetto imprenditoriale questa è stata una vera e propria catastrofe: le agenzie di booking, chi lavora nei concerti piuttosto che nei teatri o le diverse maestranze tecniche che ci sono alla base del mondo della musica stanno soffrendo e soffriranno tantissimo nei prossimi mesi. Nemmeno tutte le casse integrazioni o le possibilità d’aiuto che si potrebbero pensare, e al momento non le stanno pensando, non sarebbero sufficienti per ricoprire le difficoltà di questo mondo. La riflessione è amplissima e arriva a toccare, per assurdo, anche il venir meno della voglia di seguire dei potenziali spettacoli musicali (senza pubblico) in televisione o in radio>>.
Da un punto di vista artistico, invece, come credi reagirà la musica italiana?
<<In questi giorni parlando con alcuni miei colleghi autori mi sono reso conto che in tanti stiamo riscontrando il fatto che non è semplice nemmeno scrivere una canzone in questo tempo. Le canzoni parlano di vita e vengono scritte quando si vive e, in questa, situazione, secondo me, non vivendo non si riesce nemmeno a scrivere. In questo momento manca proprio la voglia di mettersi a progettare un qualcosa che poi sarebbe comunque difficile proporre, promuovere e far circolare>>.
Ilario Luisetto
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