Alcune ultime novità della musica indipendente italiana
COLAPESCE & DIMARTINO: i due cantautori siciliani sono stati i miei preferiti sin dall’inizio del Festival. “Musica leggerissima” ha sfiorato il podio ed ha permesso a Colapesce e Dimartino di raggiungere un pubblico sempre più ampio (qui la nostra intervista sanremese). Il brano pone al centro di tutto proprio la musica che, mai quanto in questo momento storico, ha il potere di salvarci. I due artisti cantano infatti: “metti un po’ di musica leggera, nel silenzio assordante, per non cadere dentro al buco nero”.
COMA_COSE: Fausto Lama e California, coppia nella vita come nel lavoro, hanno deciso di puntare su “Fiamme negli occhi” per il loro debutto al Festival di Sanremo. Una canzone d’amore che parla di restare insieme anche di fronte agli ostacoli, dove l’inverno è soltanto un’estate che non ti ha conosciuto, che indaga il desiderio di prendersi cura della propria fiamma, di una passione e di un progetto di vita comune.
GIO EVAN: debutto sanremese anche per il cantautore/poeta pugliese Gio Evan (qui la nostra intervista sanremese). “Arnica” è una metafora che racchiude il senso della canzone: come l’arnica può curare i traumi fisici, così Gio Evan immagina che la sua canzone possa alleviare i traumi dell’anima e godere delle gioie delle piccole cose, tra le corse lungomare, nuotare fino a non toccare, l’ansia di non fare in tempo coi regali di Natale e lo sguardo di mia madre.
FULMINACCI: dopo le sperimentazioni musicali dei singoli precedenti “Canguro” e “Un fatto tuo personale“, il buon Fulminacci torna nella sua comfort zone con un brano molto più vicino al suo primo album che gli ha permesso di vincere la Targa Tenco come migliore opera prima nel 2019 (qui la nostra intervista sanremese). “Santa Marinella” è una canzone che parla d’amore e del desiderio che le cose possano un giorno migliorare, voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto.
LO STATO SOCIALE: i ragazzi bolognesi de Lo Stato Sociale non potevano di certo mancare tra le proposte indie della settimana. “Combat pop” racconta la contraddizione che tutti noi viviamo nella tensione tra il mondo che vogliamo e l’imposizione di un modello immutabile. La contraddizione del capitalismo che riesce a venderti tutto e il suo contrario: il sistema e l’antisistema, la malattia e la cura, l’inquinamento e l’ecologismo, la ribellione e il conformismo. Tra ironia e spensieratezza, alla domanda “Ma che senso ha?“, la band risponde che, in un mondo in cui puoi uscire di casa solo per lavorare, c’è bisogno di cose che non servono a niente. Perché le cose che non servono sono le uniche per cui vale la pena vivere.
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Donato Cappiello
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