domenica 24 Novembre 2024

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“Tantissimo”, la potente dichiarazione di intenti de Le Vibrazioni – RECENSIONE

La band milanese torna al Festival di Sanremo con “Tantissimo”, un afflato sonoro dal forte impatto energetico

Tema introspettivo e sound travolgente, rock ed elettronica abilmente dosati in salsa Muse. Le Vibrazioni tornano in Riviera con l’energia di “Tantissimo”, brano che segna la loro quarta presenza sanremese, dopo aver partecipato nel 2005 con “Ovunque andrò”, nel 2018 con “Così sbagliato” e nel 2020 con “Dov’è” (il frontman Francesco Sarcina aveva partecipato anche da solista nel 2014 con “Nel tuo sorriso).

“Tantissimo” è un pezzo che trae sicuramente vantaggio dalla partitura orchestrale, grazie alla presenza di archi che già nella versione in studio appaiono mirati ed efficaci. La poetica di Roberto Casalino abbraccia la parte musicale composta a sei mani con Francesco Sarcina e Nicco Verrienti, in un afflato sonoro dal forte impatto energetico, riflessivo quanto potente.

«Dietro quel sogno mai pronunciato, dietro gli applausi sordi, sopra un palco vuoto, l’amore sotto pelle è un’arma nella mano e può fare male male tantissimo» recita lo special de Le Vibrazioni, in questa rockeggiante dichiarazione di intenti che scava nel profondo delle nostre più recondite preoccupazioni, tra ricordi e immagini di un passato che si fonde, senza troppi giri di parole, con il presente.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.