venerdì 22 Novembre 2024

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JurijGami e la filosofia del cinepanettone in “Christian De Sica” – INTERVISTA

A tu per tu con il cantautore comasco, in fase di lavorazione con il suo primo album di inediti

Jurijgami Christian De SicaL’idea di prendere spunto dal mondo dei cinepanettoni e realizzarne un tormentone estivo… è pressoché geniale, con questa prerogativa JurijGami ha pubblicato il suo nuovo singolo “Christian De Sica”, in radio a partire dallo scorso 8 giugno, un omaggio al celebre attore romano. Il brano anticipa l’uscita del primo progetto discografico dell’artista, la cui uscita è prevista per il prossimo inverno.

Ciao Jurij, partiamo da “Christian De Sica”, com’è nata l’idea di questo pezzo e cosa ti lega a questa icona del cinema italiano?

«L’idea nasce dal fatto che Christian De Sica è sempre stato il mio attore preferito, lo seguo da quando sono piccolo e ho visto tutti i suoi cinepanettoni. Per questo motivo ho voluto dedicargli una canzone».

 

C’è una veste precisa che hai voluto dare alla canzone, sia a livello di sonorità che di testi? 

«Il suono identificativo del brano non è un caso che sia un giro di pianoforte, un po’ per citare anche musicalmente uno dei personaggi di Christian ovvero quello del pianista squattrinato. In generale ho voluto dare un sound estivo al brano per renderlo il più possibile orecchiabile e allegro. A livello di testi ho cercato di inserire più citazioni possibili da “Natale a New York” fino a “Natale a Beverly Hills” grazie anche al magistrale aiuto di Marco Del Cima che ha imitato la voce di Christian».

Visto che siamo entrambi appassionati del genere, secondo te, qual è la vera filosofia che si cela dietro i cinepanettoni?

«Citando uno dei fautori del genere che purtroppo ci ha appena lasciati, ovvero Carlo Vanzina, il successo del cinepanettone nasce dalla tendenza del pubblico ad immedesimarsi nelle situazioni che si presentano nei vari film. Il cinepanettone va assimilato con molta leggerezza, solo così si è in grado di cogliere la sua essenza».

In tutto ciò Christian De Sica? So che vi siete incontrati, cosa ti ha detto a proposito del pezzo?

«Ci siamo visti a Milano durante le riprese del nuovo film “Amici come prima”, che tra l’altro lo rivede in coppia con Massimo Boldi. Mi ha abbracciato e girandosi verso la troupe ha detto “aó questo è il ragazzo che mi ha dedicato la canzone”. La conoscevano già tutti. Direi che il mio obiettivo è stato più che raggiunto».

Facciamo un salto indietro nel tempo, come e quando ti sei avvicinata alla musica?

«Diciamo che la musica l’ho sempre avuta al mio fianco essendo figlio di musicista, quindi è stato molto facile per me approcciarmi a questo mondo. A 13 anni ho iniziato a suonare la chitarra elettrica e da quel momento è cominciato il mio percorso musicale».

Quali ascolti hanno ispirato e accompagnato il tuo percorso?

«Ho sempre ascoltato di tutto anche se devo ammettere che qualche anno fa ero molto più chiuso e prevenuto nei confronti di alcuni generi. Il pop è senza dubbio il mio mondo e ultimamente seguo molto il panorama indipendente italiano mentre prima mi limitavo ad ascoltare artisti internazionali. Il mio punto di riferimento è John Mayer a cui mi ispiro soprattutto a livello chitarristico.. a livello vocale mi sono arreso già da tempo».

Personalmente, ti collochi in un genere particolare?

«Mi capita spesso a livello sonoro di risultare abbastanza incoerente da canzone a canzone. Quindi preferisco non collocarmi ma la matrice è chiaramente pop».

Con quale spirito ti affacci al mercato e come valuti il livello generale dell’attuale settore discografico?

«Lo spirito è positivo e alla base cerchiamo di divertirci sempre. Il settore discografico è cambiato radicalmente, questa è senz’altro l’epoca degli indipendenti. Fare musica è diventato accessibile a tutti e le grandi realtà ne risentono molto».

JurijgamiSei attualmente impegnato con la lavorazione del tuo EP d’esordio, per quando è prevista l’uscita e cosa puoi anticiparci a riguardo?

«L’album è in lavorazione e uscirà questo inverno. Vi posso anticipare che a settembre uscirà il secondo singolo e che le sonorità si discosteranno molto da Christian De Sica».

Alla luce di tutto quello che ci siamo detti, per concludere, quale messaggio vorresti trasmettere al pubblico, oggi, attraverso la tua musica?

«Voglio cercare il più possibile di raccontare la mia storia, che in fin dei conti é ciò che mi può rendere il più possibile originale e unico. Mi piacerebbe che ognuno di noi si possa esprimere in questo senso senza buttare tutte le energie nel cercare di essere qualcun altro, anche perché nella maggior parte dei casi si finisce con il gettare la spugna».

 

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.