martedì 3 Dicembre 2024

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Fiorella Mannoia, trent’anni di “Gente comune”

Album Amarcord, i dischi più belli da riascoltare: un viaggio nel tempo nei ricordi di progetti che hanno lasciato il segno e che vale la pena riportare alla nostra attenzione

Dopo aver parlato di “Oggetti smarriti” di Enrico Ruggeri e dell’ultimo lavoro di Lucio Battisti intitolato “Hegel“, tra i progetti discografici che quest’anno festeggiano trent’anni di vita troviamo “Gente comune”, il nono album in studio di Fiorella Mannoia, pubblicato il 20 ottobre del 1994.

Prodotto e arrangiato da Piero Fabrizi, il disco è composto da dieci tracce, nove inediti e la cover di “I don’t wanna grow up” di Tom Waits, eseguita in duetto con Enrico Ruggeri che ne realizza anche l’adattamento in italiano dal titolo “Non voglio crescere più”. Sempre il cantautore milanese è protagonista in veste di autore, assieme a Luigi Schiavone, del singolo apripista “L’altra madre”, che possiamo considerare un po’ come il manifesto dell’intero album, uno dei pezzi decisamente più immediati.

Come da sempre accade nelle opere musicali di Fiorella Mannoia, sono diverse le firme prestigiose, da Ivano Fossati che compone “Piccola piccola” a Francesco De Gregori che mette il suo sigillo in “Giovanna D’Arco“, presente anche un giovanissimo Samuele Bersani che scrive “Crazy Boy”. Un disco che non contiene “pezzi di riempimento”, come sottolineano brani di livello come “Inverno”, “Camicie rosse” “Che vita sarai” e “Normandia”, anche se il vero e proprio capolavoro resta “Il culo del mondo”, inciso tre anni prima dal cantautore brasiliano che compare in versione di ospite in questa inedita e suggestiva versione.

Reduce dal grande successo ottenuto con il precedente lavoro “I treni a vapore”, pubblicato nel ’92, Fiorella Mannoia prosegue il suo cammino di ricerca e di riqualificazione della canzone d’autore anche con “Gente comune”, un album altamente rappresentativo di uno stile ormai consolidato e coerente. Difficile trovare nella sua discografia la sua opera migliore, forse “Certe piccole voci“… ma parliamo di una raccolta, mentre tra i lavori di inediti è praticamente impossibile individuarne il più riuscito e questo, scusate, è requisito di qualità e sinonimo di grande professionalità.

Gente comune | Tracklist e stelline

  1. Crazy Boy
    (Samuele Bersani, Piero Fabrizi)
  2. L’altra madre
    (Enrico Ruggeri, Luigi Schiavone)
  3. Piccola piccola
    (Ivano Fossati)
  4. Il culo del mondo (O’ cu’ do mondo) con Caetano Veloso
    (Piero Fabrizi, Anna Lamberti Bocconi, Caetano Veloso)
  5. Inverno
    (Piero Fabrizi)
  6. Giovanna D’Arco
    (Francesco De Gregori)
  7. Camicie rosse
    (Massimo Bubola, Piero Fabrizi)
  8. Che vita sarai
    (Massimo Bubola, Piero Fabrizi)
  9. Normandia
    (Piero Fabrizi)
  10. Non voglio crescere più (I don’t wanna grow tp) con Enrico Ruggeri
    (Kathleen Brennan, Enrico Ruggeri, Tom Waits)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.