giovedì 21 Novembre 2024

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Simona Molinari: “Il teatro Ariston è una fabbrica di sogni” – INTERVISTA

A tu per tu con Simona Molinari, la nostra intervista in occasione della Targa Tenco ricevuta come miglior interprete per l’album “Hasta siempre Mercedes”

Il talento di Simona Molinari non conosce confini. Abbiamo incontrato la raffinata artista a Sanremo, per questa intervista realizzata in occasione del Premio Tenco 2024, dove ha vinto la Targa Tenco come Miglior Interprete per l’album “Hasta siempre Mercedes” (BMG) un omaggio all’icona argentina Mercedes Sosa.

Un meritato riconoscimento che le è stato consegnato il 17 ottobre, nel corso della prima serata del Tenco, per parlare di questo ambito riconoscimento che va ad aggiungersi agli altri ricevuti nel corso del 2024, oltre che alla prima Targa Tenco conseguita nel 2022 per l’album “Petali. Ecco cosa ci ha raccontato a proposito del desiderio continuo di rinnovarsi.

Questa è la tua seconda Targa Tenco, come vivi questo traguardo?

«É bellissimo. Questo traguardo arriva alla fine di un tratto di strada meraviglioso che mi ha fatto ricongiungere con la me bambina che cantava chiusa dentro l’armadio, ho riscoperto le mie motivazioni iniziali. Questo viaggio ha avuto a che fare con il sogno e il riappropriarmi di tutto quanto pensavo della musica, della sua potenza, della voce come veicolo per raccontar una storia e risvegliare delle corde. In particolare, con questo progetto mi son concentrata sul concetto di umano, un richiamo all’umanità, questo disco (ed il conseguente traguardo) li sento così. Ho lavorato con musicisti e compagni di squadra incredibili, questa è la nostra vittoria, una vittoria che è un po’ di tutti».

Binomio Maradona – Mercedes, creatività e contaminazione. Detta in qualche modo un cambiamento della tua carriera?

«Esatto, hai assolutamente centrato il punto. È un grande cambiamento, mi son riappropriata di quello che mi porta sul palco. Quando un cantante sta sul palco la prima cosa che arriva al pubblico non è la voce o l’aspetto, ma il perchè si trova lì, perchè si trova su quel palco. Questo progetto in particolare cambia tutti i miei “perchè”, questo penso arrivi forte a chi mi ascolta perchè è vero, sincero».

“Gracias a la vida” è un bellissimo inno alla gratitudine, che è un sentimento, un concetto molto usato (e abusato) ultimamente. Tutti parlano di gratitudine, sui social soprattutto, quasi fosse “una moda”. Come vivi questo sentimento?

«É vero. Io ci sono nata dentro alla gratitudine, anche esageratamente! Si dice che chi è in grado di provare questo sentimento abbia il 30% di possibilità di vivere più a lungo, io ci credo molto. La gratitudine la vivo come una fonte inesauribile di felicità».

Diversità emotiva rispetto all’ultima vittoria Tenco?

«Due anni fa era un momento mio molto particolare, uscivo con un disco dopo sette anni di assenza discografica, per diversi motivi. È stato come ricominciare. Questo attuale, invece, è stato un altro compimento. Chissà se ne arriveranno ancora..! In Italia questo luogo, il teatro Ariston, è una fabbrica di sogni».

“Cambia, todo cambia”: cosa senti essere più cambiato nel tuo percorso musicale, nel tuo modo di fare musica ad oggi?

«Io, sono io ad essere diversa. In questo momento vivo una tappa della mia vita diversa e sento una consapevolezza nuova in me, una maggior capacità di scelta e di libertà mentale, anche dal music business».

I tuoi prossimi appuntamenti?

«Premessa; la custodia di ciò che si è, in questo mondo, è importantissima, questo mi ha fatto riflettere… Sono andata a ripescare alcuni dei brani dei miei primi due dischi, che non sono online, non sono in digitale, che però porto con me sempre, sono molto legata a loro. Questi pezzi li faccio da quindici anni nei miei live, hanno resistito a tutte le scalette, eppure nessuno poi può ascoltarli da nessuna parte! Dunque sono sempre inediti, per me sono importantissimi. Li ho riarrangiati e ho deciso di metterli online, uscirà il primo pezzo il 25 ottobre. “Amore a prima vista”, così si chiama, è un brano che ho molto a cuore, a cui tengo tantissimo».

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Sara Garlaschelli

Classe 2001, gusto anni ‘80. Conduttrice e autrice radiofonica, collaboratrice giornalistica, laureata in Comunicazione, Innovazione e Multimedialità. Penna della newsletter settimanale “SaraCinesca” su Substack. Quando non scrive, pensa a cosa scrivere.