domenica 24 Novembre 2024

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Vasco Rossi e il suo dissacrante platonico elogio alla verità – RECENSIONE

Disponible dal 16 novembre il nuovo singolo del rocker di Zocca, scritto a quattro mani con Roberto Casini

Vasco Rossi“La verità ti fa male lo so” cantava Caterina Caselli nel lontano ’66, un concetto ripreso e reso ancora più dissacrante da Vasco Rossi, nel nuovo singolo intitolato semplicemente “La verità”. Essere o non essere sinceri, questo è il reale problema dell’attuale società, fotografata dalla penna del cantautore emiliano che, stando al gioco, estremizza con sarcasmo ed ironia complottista, descrivendo uno scenario social-apocalittico. In un mondo di fake news e di filtri tecnologici, in cui tutto diventa virale e sempre meno reale, l’artista riesce a cogliere nel segno spingendo l’ascoltatore ad un’accorta riflessione, senza passare per un nostalgico predicatore, bensì come un attento e scrupoloso osservatore dei nostri tempi.

L’umanità, da sempre, si divide in due categorie: chi sposa la verità e chi commette adulterio mentendo, perché la menzogna non è altro che una scappatella, una sorta di infedeltà coniugale in primis con noi stessi. Lo racconta bene Vasco Rossi, menestrello dai contenuti sempre arguti e pungenti, quantomai appropriati. Sin dagli anni ’70, la sua poetica ha narrato il nostro essere, scandendone i cambiamenti e le contraddizioni tipiche dell’uomo. “La verità” è stata composta in collaborazione con il fedele Roberto Casini, suo batterista dal ’79 all’85, poi passato alla Steve Rogers Band. Insieme hanno firmato alcuni dei brani più celebri del suo sconfinato repertorio, da “Va bene, va bene così” a “Gabri”, passando per le più recenti “Eh… già”“Senorita” e “Colpa del whisky”.

In un mondo in cui nessuno sembra voglia più schierarsi, il Blasco invita a prendere una posizione, a rivelarci per ciò che siamo, perché “la verità è che tutti possono sbagliare, devi sapere da che parte stare”. La verità è su Instagram o su Facebook? La verità è nei talk show televisivi? A queste domande l’artista non risponde ma, tra le righe, ci sprona a riflettere. I social network e i mass media ci inondano di informazioni in cui “si cercano i colpevoli, si ascoltano psicologi, ognuno sa chi è stato o chi sarà”, tutti abbiamo la possibilità di esprimere la nostra opinione che, spesso e volentieri, viene spacciata come una sacrosanta verità. Invece lei fa la difficile, non si concede al primo appuntamento, “si imbosca tra le nuvole, rimescola le regole, non mette in mostra i muscoli, non crede negli oroscopi e non ama la pubblicità”.

Vasco Rossi dimostra ancora una volta la propria intramontabile verve, al contrario dei vari flow e slang degli artisti della nuova scena, la sua musica resta nel tempo perché ritrae un’epoca, senza citare direttamente riferimenti che, magari, tra vent’anni nessuno ricorderà. Oggi sembra una gara a chi inserisce per primo tra le rime il personaggio o il prodotto in voga di turno, si insegue la moda e non ci si preoccupa del messaggio, del reale senso delle parole utilizzare, quasi come se i click fossero diventati più importanti dei contenuti. In definitiva, la finzione è una scorciatoia alla portata di tutti, mentre “La verità” va attesa e desiderata perché arriva quando meno te l’aspetti, silenziosa e senza scuse, disturbando le nostre convinzioni. Non ha un identikit ed è difficile riconoscerla, “non è una signora, non è vestita mai di rosa, non è neanche una cosa, la verità si sposa”. Chapeau!

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La verità | Video

La verità | Testo

Si imbosca tra le nuvole
rimescola le regole
nessuno sa se viene o se ne va
non mette in mostra i muscoli
non crede negli oroscopi
non guarda i film già visti, lei
non ama la pubblicità
e tutti lì a discutere
e tutti a dire “Chi va là”
si chiede la parola d’ordine
dov’è, com’è, si veste, quanto costa
che cos’è, che faccia ha

La verità
arriva quando vuole, la verità
la verità non ha bisogno mai di scuse
la verità, la verità fatale
la verità è che tutti possono sbagliare
devi sapere da che parte stare
la verità fa male

Si cercano i colpevoli
si ascoltano psicologi
ognuno sa chi è stato o chi sarà
si vietano gli alcolici
proibizionismi isterici
vietato stare qui e stare là
e tutti pronti a crederci al primo che lo sa
per continuare a chiedersi
dov’è, com’è si veste, quanto costa
che cos’è, che faccia ha

La verità
arriva silenziosa, la verità
disturba sempre un po’ qualcosa
la verità è la televisione
la verità è che ce n’è sempre una migliore
la verità può essere un migliore
la verità arriva sempre sola
la verità sì, la verità non ha bisogno mai di scuse
la verità non è una signora
la verità, la verità non è vestita mai di rosa
la verità non è neanche una cosa
la verità si sposa

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.