venerdì 22 Novembre 2024

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Jessica Morlacchi: “Ora o mai più? La mia rinascita” – INTERVISTA

A tu per tu con la cantante romana, protagonista della seconda edizione dello show di Rai Uno

Determinazione è la parola chiave del nuovo percorso artistico di Jessica Morlacchi, cantante e musicista che ricordiamo per essere stata la voce e la bassista dei Gazosa, gruppo musicale composto da ragazzi giovanissimi che riscossero parecchio successo nei primi anni duemila, lanciati dalla vittoria della categoria Nuove Proposte di Sanremo 2001 con “Stai con me (forever)” e dal successivo tormentone estivo “www.mipiacitu”. Dopo aver superato un periodo di difficoltà, l’artista si rimette in gioco sfoderando il proprio talento e la grande passione per la musica. “Ora o mai più” rappresenta la sua rinascita, l’inizio di un nuovo cammino fatto di consapevolezza e maturità.

Ciao Jessica, benvenuta su RecensiamoMusica. Partiamo naturalmente da “Ora o mai più”, cosa ti ha spinto ad accettare di partecipare a questo programma? 

«Mi ha spinto sicuramente aver visto la passata edizione, l’ho seguita dall’inizio alla fine e mi è piaciuta moltissimo. Ero incollata allo schermo del televisore e sono andata addirittura a vedere in studio la finale, mi sono innamorata di questo format, perché mi ha colpito l’attenzione che è stata data alla musica e la grande orchestra del Maestro De Amicis. Quando mesi fa è arrivata la chiamata degli autori con l’invito per partecipare al provino, ho accettato immediatamente e senza esitare, proprio perché è una trasmissione che mi piace, pulita e ben fatta».

Come ti trovi con i tuoi compagni di avventura?

«Siamo tutti abbastanza uniti, ci sono chiaramente delle differenze caratteriali, c’è chi è più mite e chi è più esuberante, andiamo tutti d’accordo. Personalmente ho molto legato con Silvia Salemi, perché abbiamo due caratteri abbastanza simili, ci piace scherzare e fare casino, ci divertiamo molto insieme».

Con quale spirito affrontanti questa esperienza?

«Sono molto rilassata, felice di esserci perché finalmente ho ripreso il mio spazio nella musica italiana. Mancavo da molto tempo per alcuni problemi personali, ma adesso sto bene, mi sono ripresa alla grande e “Ora o mai più” rappresenta la mia rinascita. Gli attacchi di panico rappresentano il male del secolo, purtroppo ne soffrono tante persone e non c’è una cura universale per uscirne, fortunatamente ho trovato la persona giusta che mi ha salvato la vita, il professor Paolo Girardi che considero il mio angelo custode, oltre che un luminare della psichiatria. Il messaggio che mi piacerebbe trasmettere a chi soffre di queste crisi è che se ne può uscire, non è facile ma non bisogna mai arrendersi».

photo credit © Assunta Servello per Rai

Arriviamo a Red Canzian, come ti trovi a lavorare con lui?

«E’ una persona molto gentile ed estremamente professionale, mi concede tantissimo spazio per potermi esibire ed esprimermi al meglio. Non avevo dubbi che si trattasse di un artista eccezionale, ma ne ho avuto la conferma lavorandoci. In più come me è un bassista, abbiamo molte cose in comune».

E cosa pensi degli altri maestri?

«Non ci frequentiamo molto spesso, ci incrociamo nei corridoi e chiacchieriamo nei camerini prima della puntata. Per quanto mi riguarda, sono tutti molto carini e simpatici con me, non posso dir nulla al contrario. La mia preferita è Orietta Berti, la più dolce».

Ogni artista ha il proprio cavallo di battaglia, il tuo è senza ombra di dubbio “www.mipiacitu”. Secondo te, cosa ha colpito così tanto il pubblico al punto da trasformarlo in un vero e proprio evergreen?

«Credo che abbia contribuito parecchio la pubblicità, il fatto che sia stata la colonna sonora di un famoso spot televisivo che passava sulle reti nazionali per ben sessanta volte al giorno. In più è una canzone orecchiabile, tra le prime ad utilizzare un linguaggio vicino al mondo del web, poi è stato molto apprezzato dai bambini, per tutta questa serie di motivi è rimasto nell’immaginario collettivo un tormentone».

C’è una canzone meno nota del tuo repertorio che reputi altrettanto importante ma che non ha avuto la stessa fortuna o visibilità?

«Sinceramente no, almeno per quanto riguarda i Gazosa no, perché hanno avuto successo tutte e tre le canzoni, sia quella da te citata che le altre due con cui abbiamo partecipato a Sanremo, vale a dire “Stai con me (forever)” e “Ogni giorno di più”. Ci sono sicuramente delle canzoni che ho nel cuore a cui sto lavorando in questo periodo e che saranno contenute nel mio prossimo disco, pezzi che non sono mai usciti e che spero abbiano la stessa fortuna degli altri».

Oltre ad essere una bella vetrina mediatica, “Ora o mai più” è sicuramente un bel percorso introspettivo che ti spinge a fare dei bilanci. Se avessi la possibilità di tornare indietro, c’è qualcosa che faresti diversamente o buona la prima?

«Per quanto riguarda gli attacchi di panico, magari cercherei di combatterli un pochino prima, senza aspettare o sottovalutare la situazione. Dal punto di vista professionale sinceramente no, non ci sono cose che farei diversamente, nonostante la giovanissima età che avevo all’epoca devo ammettere a me stessa di non aver fatto grandi errori, anzi, di essermi comportata sempre con estrema maturità».

Uno degli aspetti positivi di questo programma è l’attenzione che viene data alla musica del passato ma anche a quella del futuro, permettendovi di portare in finale un brano inedito. So che non potrai anticiparmi molto, ma cosa dobbiamo aspettarci dal pezzo o, più in generale, dalle tue prossime produzioni? 

«Per ora posso dirti soltanto che è un brano che ha scritto per me Red Canzian, sono davvero orgogliosa di potermi fregiare di questo inedito, perché non è una cosa che capita tutti i giorni, per me è un grande onore. Per quanto riguarda la mia musica in generale, seguirò la strada del pop-rock melodico, quella che sento più vicina e nelle mie corde, non vorrei rinchiudermi in un genere particolare, ma i brani che ho nel cassetto sono tutti orecchiabili e radiofonici».

Per concludere, al di là del contratto discografico in palio, cosa rappresenterebbe per te la vittoria più grande, il premio e la gratificazione più importante, una volta spente le luci dello show?

«Andare avanti e avere la possibilità di fare cose nuove, far uscire il mio disco e, chissà, magari partecipare nuovamente al Festival di Sanremo, per me sarebbe un sogno. Sono tanti i desideri che mi piacerebbe realizzare, ho ricominciato da poco e devo ancora pianificare tutto, la vittoria più grande per me è proprio questa: riprendere in mano le redini della mia vita e non fermarmi mai più».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.