venerdì 22 Novembre 2024

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Levante celebra rabbia e speranza in “Andrà tutto bene” – RECENSIONE

Da venerdì 5 aprile è disponibile in radio e sulle piattaforme digitali il nuovo singolo dell’artista

Piacevolissimo ritorno per Claudia Lagona, meglio nota come Levante, cantautrice ispirata e istintiva come dimostra il suo ultimo singolo “Andrà tutto bene”, il primo dell’era Warner Music Italy, che anticipa il suo quarto progetto discografico, la cui uscita è prevista per il prossimo autunno. Un brano che segna la consacrazione dell’artista, più a fuoco che mai e perfettamente a suo agio nel raccontare tematiche sociali, in perfetta linea con le sue produzioni passate che non hanno mai attinto ispirazione dai romanzi Harmony, bensì spesso dal sociale e dall’attualità, senza risultare mai scontata o banale. In questo caso, a differenza di “Non me ne frega niente”, si percepisce la paura del domani, l’angoscia di venire proiettati in un futuro senza memoria, in una generazione che dimentica facilmente le difficoltà e le brutture appena trascorse.

Un testo con menzioni importanti, dal caso Stefano Cucchi alle morti nel Mediterraneo, che mette in evidenza i principali malesseri dell’umanità, tra cui emergono l’indifferenza e la negatività (“la speranza è appesa a un filo che sembra un cappio”), ma la fiducia resta il carburante che alimenta il motore della nostra esistenza (“la vita è un dono sacro, l’eutanasia un peccato”). Parole messe in risalto da un notevole arrangiamento e dalla vocalità sopraffina di Levante, avvezza a questo genere di interpretazioni.

Avevamo proprio bisogno di una canzone di questo spessore e tenore, in grado di smuovere coscienze e portare alta l’attenzione sulle ingiustizie e le contraddizioni del nostro tempo, il tutto impreziosito da un tappeto sonoro pieno di ritmo ed energia, con strofe sussurrate a pieno servizio di un ritornello bello tirato e piuttosto serrato, che rappresenta un vero e proprio grido di protesta.

Considerazioni attuali e futuriste, riflessioni che non lasciano il tempo che trovano, ma si insidiano in ciascuno di noi, al fine di realizzare che le responsabilità non sono esclusivamente da attribuire al prossimo, per cambiare davvero qualcosa dobbiamo partire da noi stessi e da un piccolo Andrà tutto bene, tre piccole parole che messe insieme esprimono grande valore per chi le ascolta, a dimostrazione che la musica può ancora servire per dire qualcosa.

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Andrà tutto bene | Audio

Andrà tutto bene | Testo

Con che fiducia avanzo
un passo dopo l’altro
se la speranza è appesa a un filo
che sembra un cappio
incappo in un sacchetto
nella tua indifferenza
in fondo a questa strada
hanno già perso la pazienza
i corsi di paura
ricorsi della storia
per trattenerci in una morsa
senza memoria, senza memoria

Mi muovo in imbarazzo nel caldo di dicembre
si scioglie il mondo muto pollice non è verde
ti piace la natura ma non sai dare aiuti
ti va di fare un tuffo in mare ma poi ti rifiuti
tra i tuoi rifiuti, tutti i rifiuti
poi mi rifiuti, poi ci rifiuti

Tutti

Questo è il futuro che sognavi per te
credevi fosse più lontano, eh?
ti senti fuori tempo limite contro ogni previsione
hai perso il desiderio della rivoluzione

Arrestano un ragazzo
lo uccidono per spaccio
l’involuzione che fa specie
trova consenso
la vita è un dono sacro
l’eutanasia un peccato
se muore uomo in mezzo al mare
è solo un immigrato
si paga pure l’aria
la gente non respira
mi chiedo ancora
quanti sogni devo allo Stato
in questo stato

Questo è il futuro che sognavi per te
credevi fosse più lontano, eh?
ti senti fuori tempo limite contro ogni previsione
hai perso il desiderio della rivoluzione

Tempi deserti di coraggio
stavamo bene quando stavamo peggio
le frasi fatte per parlare
fare l’amore e non pensare
tienimi stretta in un abbraccio
non ho paura se ci andiamo insieme
del domani mi ripeti che
andrà tutto bene

Questo è il futuro che sognavi per te
credevi fosse più lontano, eh?
ti senti fuori tempo limite contro ogni previsione
hai perso il desiderio della rivoluzione

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.