venerdì 22 Novembre 2024

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“Welcome to Miami”, Max Pezzali tiene il tempo con le gambe e con le mani – RECENSIONE

Tempo di nuova musica per il cantautore pavese, alle prese con suggestioni vacanziere e leggerezza

Essere o non essere fedele a se stesso, questo è il “problema” di Max Pezzali, l’eterno Peter Pan della canzone italiana. Welcome to Miami (South Beach) è il titolo del singolo che ce lo restituisce in piena forma estiva, rievocando nei più nostalgici le stesse atmosfere scanzonate di “Nord sud ovest est” e “Tieni il tempo”, fino alle più recente “La lunga estate caldissima”. Il brano, in radio dallo scorso 21 giugno, anticipa l’uscita del suo prossimo album di inediti, atteso entro la fine del 2019, il quinto da solista che arriverà a due anni di distanza dal lancio della precedente raccolta “Le canzoni alla radio” (qui la nostra intervista a riguardo).

I temi del divertimento e dell’evasione raccontati come solo il cantautore pavese sa fare, con la leggerezza che lo contraddistingue sia a livello di scrittura che per quanto concerne l’inconfondibile timbro vocale. Se da una parte è apprezzabile questo suo innato spirito da vacanza post-maturità, dall’altra bisogna ammettere che un tantino stona, soprattutto se consideriamo che il diploma al liceo scientifico il buon Max lo ha preso nell’86… ma noi gli vogliamo bene così, almeno chi come me è cresciuto con le sue canzoni, a pane e 883.

A Max Pezzali và attribuito il merito di essere riuscito negli anni a consolidare uno stile riconoscibile, unico nel panorama musicale italiano, dal quale forse nemmeno lui riesce più ad uscirne, ma a volte bisognerebbe domandarsi perché mai dovrebbe farlo, in fondo la naturalezza è sempre da apprezzare in ambito artistico, soprattutto in un’epoca così artefatta come quella attuale. Aspettarsi qualcosa di diverso sarebbe come chiedergli di uniformarsi a tutto ciò che c’è intorno oggi, allora sì che il risultato sarebbe ridicolo, magari pure ai limiti del patetico.

In tal senso, Welcome to Miami (South Beach) è un brano che non passerà di certo alla storia, che probabilmente non ricorderemo come accade abitualmente con le produzioni degli ultimi anni, ma che fà ben sperare perché evidenzia l’innata voglia dell’artista di restare puro, immacolato e lontano da logiche di mercato che impongono ai cantanti cosa dire e come rivolgersi al pubblico. Chissà che tra le tante canzoni leggere, nel nuovo album non ci sia spazio per qualcosa che possa tornare a restare nel tempo, sono fiducioso, ci spero davvero, per il momento accontentiamoci di questo “have a nice holiday”.

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Welcome to Miami (South Beach) | Video

Welcome to Miami (South Beach) | Video

Con le cuffie anti-rumore
volevo dormire ma i bambini urlano
non vedo l’ora di arrivare
continuo a guardare la rotta sul video
finalmente atterriamo
adesso corriamo che chissà che fila c’è
al controllo immigrazione
il dito, la scansione, have a nice holiday
la navetta autonoleggio
dai pensavo peggio mezz’oretta e poi si va
metto sul navigatore
dove devo andare inserire la città
e però mi fa impressione
leggere quel nome scritto sopra al display
bienveidos a Miami
welcome italiani, have a nice holiday

E poi finalmente ci siamo
arriviamo a South Beach
anche se stanchi
siamo già caldi più caldi
dei Miami Heat
è qui davanti
guarda l’oceano un po’ verde
un po’ azzurro un po’ blu
come ai Caraibi
l’America del Nord
si incontra con quella del Sud
se habla spanglish

Lamborghini a passo d’uomo
che fa un gran casino
e spara giù una raffica
tatatà limitatore
fonderà il motore se non l’avrà fuso già
si va tutti sulla Lincoln Road
entro nell’Apple Store cerco le novità
tutto uguale più o meno
a quello di Rozzano
almeno c’è il wi-fi che va
oggi piove niente mare
cosa si può fare?
andiamo nello shopping mall
sono quasi tutti outlet
delle grandi marche qui facciamo il carico
tre t-shirt prezzo di due
stampe e fantasie che forse mai mi metterò
ho già l’ansia che mi sale
le dovrò imbarcare chissà quanto pesano

E poi finalmente ci siamo
arriviamo a South Beach
anche se stanchi
siamo già caldi più caldi dei Miami Heat
è qui davanti
guarda l’oceano un po’ verde
un po’ azzurro un po’ blu
come ai Caraibi
l’America del Nord si incontra
con quella del Sud
se habla spanglish

Sabbia a colori le palme di cocco
tre gradi all’interno all’esterno 38
sole tramonto dal lato sbagliato
notti da vivere tutte d’un fiato
flamingo rosa e alligatore
ponti a Key West che attraversano il mare
caffè cubano di Little Avana
murales a Wynwood e alba latina

E poi finalmente ci siamo
arriviamo a South Beach
anche se stanchi
siamo già caldi più caldi
dei Miami Heat
è qui davanti
guarda l’oceano un po’ verde
un po’ azzurro un po’ blu
come ai Caraibi
l’America del Nord si
incontra con quella del Sud
se habla spanglish

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.